Non è capitato anche a voi di voler ammazzare qualcuno quando perdete un treno? Ai giallisti di sicuro… Esiste un’intera tradizione di gialli ambientati sui mezzi di trasporto… Ne parla su ilLibraio.it Benjamin Stevenson, stand-up comedian e scrittore di successo, che dopo il bestseller “Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno” è tornato con “Tutti su questo treno sono sospetti”

Non è capitato anche a voi di voler ammazzare qualcuno quando perdete un treno? Ai giallisti di sicuro. Esiste un’intera tradizione di gialli ambientati sui mezzi di trasporto – dai classici, come Omicidio sull’Orient Express, di Agatha Christie, a nuovi best-seller, come Falling, di T.J. Newman. Io ho fatto il biglietto per un viaggio con questo club di giallisti itineranti con il mio ultimo romanzo, Tutti su questo treno sono sospetti. E mentre lo scrivevo mi sono chiesto: perché i mezzi di trasporto sono un set così perfetto per una trama gialla? La risposta: Prossimità, Pressione, Puntualità e Pericolo.

  1. Prossimità

Spazi chiusi. Sospettati in trappola. Vittime senza via d’uscita. Sono tutti elementi essenziali di un buon giallo, ma meglio ancora se in movimento. Un aereo, un treno o un pullman sono (in varia misura) spazi ristretti, che costringono i personaggi a starsene gomito a gomito. Un killer non può filarsela quando è a 30.000 piedi dal suolo, per esempio. E l’unico modo per arrivare vivi a fine corsa è che l’investigatore risolva il mistero. In aggiunta, blindare tutti i possibili colpevoli in un unico ambiente offre il brivido intellettuale del delitto “a stanza chiusa”. È un’ottima molla per indurre l’autore a sfoderare l’inventiva: come si fa ad ammazzare qualcuno e a passarla liscia, su un pullman stipato di gente?

  1. Pressione

In aggiunta, gli spazi ristretti ficcano il cast in una pentola a pressione, e questo conta per un giallo. Il viaggio ti permette di prendere un gruppo di personaggi, tutti con un retroscena in comune, rivalità e rancori reciproci che covano sotto le braci, e chiuderli a chiave. Aggiungi la tensione del viaggio (un’esperienza familiare anche a voi, immagino) e il cocktail di suspense è bell’è pronto. A volte io mi metto comodo e lascio che siano i miei personaggi a dirmi chi ammazzerà chi! In più non è obbligatorio che i personaggi si conoscano già. Puoi anche riunire una comitiva di perfetti sconosciuti. Il che magari fa anche più paura. Pensate al passeggero seduto accanto a voi in aereo. Cosa sapete di lui? Di fatto? Niente. In narrativa, è una miniera d’oro di paura e suspense, senza contare la profonda soddisfazione di un gruppo di estranei che fa causa comune, affratellato dalla missione di sconfiggere il cattivo. Ma la chiave di tutto è la pressione. Rinchiudere tutti i personaggi in uno spazio claustrofobico e lasciarli cuocere a fuoco lento è un’ottima formula per una trama mozzafiato.

  1. Puntualità

No, non mi riferisco all’inefficienza delle ferrovie. In narrativa, uno dei grandi vantaggi dei mezzi di trasporto è che hanno il timer incorporato. Il capolinea è inevitabile, per così dire. Per sua natura, il viaggio ha una destinazione. Il tempo a disposizione del detective per risolvere il mistero (o anche solo per sopravvivere) è dettato dall’ultima fermata. Le corse contro il tempo sono sempre avvincenti in un libro, ed è giocoforza che in un volo di 14 ore da Sydney a Los Angeles, poniamo, l’orologio ticchetti. In aggiunta, un mezzo di trasporto deve muoversi, quindi la riserva di tempo può dipendere anche da fattori del tutto esterni, ma altrettanto incalzanti. Il pullman di Speed, per esempio, (sissignori, Speed è un giallo) sta per restare a secco.

  1. Pericolo

Il pericolo non deve necessariamente venire da dentro l’ambientazione! I gialli ambientati su un mezzo di trasporto hanno una suspense e uno spiazzamento propri per generare un senso di insidia e urgenza: un treno ad alta velocità che sfreccia in Giappone (Bullet train), una nave da crociera nel bel mezzo dell’oceano (La donna della cabina numero 10), persino uno skilift guasto (The Drift). Sono scenari minacciosi prima ancora che spunti il killer. E cercare di scendere può essere rischioso quanto restare a bordo…

Quanto a me, per il mio ultimo romanzo ho scelto di cimentarmi con un treno, nello specifico il Ghan, il celebre albergo di extralusso su rotaie che attraversa il deserto rosso australiano. Ho riunito sei autori di thriller, li ho lasciati rosolare nell’ambizione e nella sete di vendetta, ho aggiunto i pericoli connaturati all’outback australiano, e ho attivato il timer: scoprire il colpevole prima che il treno arrivi al lato opposto dell’Australia, pena lasciarci la pelle e che il killer resti a piede libero.

Spero di aver fatto almeno un pochino onore alla grande tradizione dei gialli «viaggianti». Però mi resta una domanda: ora che abbiamo sfruttato tanti mezzi di trasporto – treni, pullman, aerei, skilift, gondole, zattere, navicelle spaziali, navi da crociera, yacht e camper – quale location resta da sperimentare per il genere?

Perché non un giallo ambientato su un tuk-tuk tailandese? La sfida è lanciata.

(traduzione di Elena Cantone, traduttrice anche del nuovo romanzo)

Benjamin Stevenson

 

L’AUTORE E IL LIBRO – Benjamin Stevenson, stand-up comedian e scrittore, ha scritto tre romanzi e lavora come agente letterario in Australia. In corso di traduzione in oltre venti paesi, il bestseller Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno ha diventerà una serie tv per hbo. Ora arriva in libreria, sempre per Feltrinelli, Tutti su questo treno sono sospetti.

La trama del nuovo giallo di Stevenson? Ernest Cunningham è nei guai. Dopo essere diventato famoso per aver scritto un true crime sulla sua famiglia – una famiglia micidiale: hanno tutti ucciso qualcuno –, il suo agente letterario e il suo editore gli chiedono con insistenza un nuovo libro. Ma dove trovare l’ispirazione, senza che qualcuno ci rimetta la pelle? L’occasione si presenta sotto forma di un invito al Festival Australiano del Giallo. In omaggio ad Assassinio sull’Orient Express di Agatha Christie, gli organizzatori hanno deciso di riunire un gruppo di celebri giallisti a bordo del Ghan, il treno che attraversa l’Australia, da Darwin a Adelaide. Durante il viaggio, Ernie avrà modo di confrontarsi con i colleghi e forse, chissà, di mettersi finalmente al lavoro. Neanche il tempo di partire che ci scappa il morto. Per deformazione professionale, ciascuno dei giallisti inizia subito a elaborare teorie in base alla propria specializzazione: c’è chi procede per deduzione, chi veste i panni del medico legale e chi traccia il profilo psicologico del possibile assassino. A bordo sono tutti sospetti. Sulla carta sanno tutti come ragiona un detective e, prima ancora, come si commette un crimine, ma chi è passato dalla teoria alla pratica?

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GLI APPUNTAMENTI CON L’AUTORE IN ITALIA

DOMENICA 11 FEBBRAIO

11.45 – Suzzara, NebbiaGialla Suzzara Noir Festival – Cinema Dante, Via Dante 1. Con Cristina Aicardi e Ferdinando Pastori;

18.30 – Gallarate Libreria Biblos Mondadori Piazza Libertà SNC con Sara Magnoli;

LUNEDI’ 12 FEBBRAIO

ore 18.30 – Milano Feltrinelli Librerie, Piazza Piemonte 2 con Paolo Roversi;

MARTEDI’ 13 FEBBRAIO

ore 18 – Roma, Feltrinelli Librerie, Largo di Torre Argentina, 5/A con Saverio Raimondo;

MERCOLEDI’ 14 FEBBRAIO

ore 18.30 – Novara, Libreria UBIK Corso Italia 25 con Laura Di Gianfrancesco;

 

 

 

 

 

 

 

 

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