“I fratelli Mezzaluna”, il primo romanzo (anche) per ragazzi di Chiara Gamberale (con le illustrazioni di Alida Pintus), è un’opera che si fa al tempo stesso fiaba, romanzo di formazione e di avventura… i piccoli protagonisti, Lena e Alen, affrontano un viaggio ai confini dei propri sentimenti, per imparare a gestire anche le emozioni più difficili. Lungo il loro percorso, personaggi stravaganti e incontri inattesi li aiuteranno a scoprire alcune verità sorprendenti sulla propria famiglia e sul Villaggio Perfettissimo dove sono cresciuti…

Immaginate un Villaggio Perfettissimo, dove non esistono guerre, né conflitti o rivalità e le persone vivono in “una pace felice” (p. 26): è così Gabaville, il paese dove è ambientato I fratelli Mezzaluna, il primo romanzo (anche) per ragazzi di Chiara Gamberale (Salani), con le illustrazioni di Alida Pintus.

La scrittrice è da sempre molto attenta alle emozioni e alle relazioni tra i suoi personaggi, indagati non solo nel loro agire, ma anche e soprattutto nel loro pensare e sentire. Con questo libro la sua sensibilità trova un posto speciale, in un’opera che si fa al tempo stesso fiaba, romanzo di formazione e di avventura e che porta anche i più piccoli lettori a riflettere sulle emozioni, comprese quelle più scomode.

Copertina del libro I fratelli Mezzaluna di Chiara Gamberale

Tutto inizia quando a Gabaville due abitanti, Amos e Irene, ricevono letteralmente un dono dal cielo: attaccata alla pala del loro mulino, una notte, trovano un fagottino: chi ha mandato loro una figlia, tanto desiderata? Fin dai primi giorni della loro nuova famiglia, la bambina, di nome Maddy, si comporta diversamente dagli altri bambini del Villaggio Perfettissimo: piange per ore, si ribella, fa i capricci e, quando è più grandina, morde chi non le sta simpatico. Mai si è visto al villaggio un comportamento simile: persino il sindaco, il novantenne Dedalo Salvalamacchia, fatica a darsi una spiegazione. E Maddy non fa che suscitare sgomento da parte di tutti quando, già da piccola, sparisce per giorni interi: dove va? E cosa fa?

Poi, la sorpresa: un giorno Maddy partorisce due gemelli, Lena e Alen; benché nessuno sappia chi sia il loro padre, non ci vuole molto perché la comunità accetti quella “stranezza” a Gabaville, perché i bambini risultano adorabili a tutti. Il tempo ciclico di Gabaville, segnato da banchetti domenicali dove tutti si riuniscono e celebrano l’armonia del paese, si interrompe quando, in seguito a un brutto litigio con la madre Maddy, che ha detto una bugia sul loro padre, Lena e Alen, ancora bambini, spariscono.

È allora che la narrazione di Chiara Gamberale si fa sempre più avventurosa, concentrandosi sulle prove che Lena e Alen devono affrontare da soli, senza adulti appresso, come vuole qualsiasi storia di formazione. Innanzitutto i bambini si trovano nel Mondo Sottopelle, un posto molto diverso dal loro villaggio, perché qui esistono la discordia, la tristezza, la rabbia, l’invidia e altri sentimenti negativi. Anche solo conoscere tali nuove emozioni porta un po’ di sgomento e richiede tempo per capire e fare i conti con questo modo di vivere. Le persone che abitano in quel mondo, infatti, sono spesso ossessionate da qualcuno o da qualcosa e restano inevitabilmente bloccate dentro e fuori: in altre parole, non possono mai uscire dal Mondo Sottopelle, dopo che hanno preso la Via da Casa.

Personaggi stravaganti dai nomi parlanti, che sembrano omaggiare Lewis Carroll, si offrono di aiutare i due bambini, ma spesso siamo davanti a guide inaffidabili, costrette a fare i conti di continuo con le proprie ossessioni. Soprattutto loro strapperanno un sorriso ai lettori più piccoli, ma anche una riflessione agli adulti.

I fratelli Mezzaluna, da parte loro, hanno una fortuna immensa, pressoché unica nel panorama fiabesco: hanno la loro complicità. Lena e Alen si capiscono immediatamente, senza bisogno di parole, e sono complementari: “Vedo crescere in Lena la forza di chi vuole cambiare le cose e in Alen la forza di chi riesce a comprenderle” (p. 51). E, per quanto arrabbiati con la loro madre, sanno di essere amati: lungo il loro cammino i fratelli scrivono su delle foglie i ricordi più belli che hanno condiviso con mamma Maddy, per non scordarli mai (“Nostra mamma, ci ha fatto sempre sentire belli e speciali per come eravamo, non dimentichiamocelo”, p. 132).

Più Lena e Alen affrontano il viaggio impervio, più emerge che i loro nomi sono noti a tutti, come se i fratelli Mezzaluna fossero predestinati a compiere quel cammino. Noi lettori ne ignoriamo il motivo e lo scopriremo molto più in là, perché i personaggi più chiacchieroni, quelli che vorrebbero spiegare qualcosa ai bambini, vengono di solito messi a tacere dagli altri. E la suspense aumenta. Allora non ci resta che seguire Alen e Lena attraverso nuove tappe dal valore fortemente simbolico. Avvertiamo costantemente le domande che i bambini si pongono, ma le risposte esistono, eccome!, basta pazientare e attraversare altri mondi, conoscere nuovi personaggi e altri dall’aspetto molto familiare… Alen e Lena scopriranno la vera storia dei loro genitori, oltre al fatto che si può vivere con sentimenti contrastanti.

A tratti sognante e ludico, altrove profondo e interiore, senza mai cadere nel meramente didascalico, I fratelli Mezzaluna ci propone riflessioni importanti sulla complessità dei sentimenti che viviamo quotidianamente, ci porta a riflettere su cosa significhi volersi bene, accettando i propri difetti e quelli degli altri, o, meglio, costruire rapporti saldi in nome dell’autenticità e delle imperfezioni che ci contraddistinguono.

Scopri le nostre Newsletter

Iscrizione alla Newsletter
Il mondo della lettura a portata di mail

Notizie, approfondimenti e curiosità su libri, autori ed editori, selezionate dalla redazione de ilLibraio.it

scegli la tua newsletter Scegli la tua newsletter gratuita

Abbiamo parlato di...