“La bellezza di questo romanzo non si esaurisce nella cifra stilistica. Tomasi di Lampedusa riesce a farci entrare nel cuore della nostra esistenza. Il Gattopardo non è un libro sulla Sicilia, né sulla nascita del Regno d’Italia. E non è neppure un libro sulla decadenza dell’aristocrazia. Il Tempo è il vero protagonista…”. Il consiglio di lettura di Guendalina Middei, alias Professor X, in libreria con “Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera – L’arte di leggere i classici in dieci brevi lezioni”

Se dovessi consigliare a un ragazzo un classico che non soltanto gli insegni a pensare, ma che possa aiutarlo a comprendere il senso della vita, gli direi: «Leggiti Il Gattopardo. Non perché sia un bel libro, e lo è, ma perché vi troverai quei pensieri che prima o poi ti attraverseranno la mente. Magari non subito, ma quando avrai trenta o quarant’anni o perfino di più ti tornerà in mente la storia del principe di Salina. E, forse, leggendo le pagine de Il Gattopardo imparerai a sentire e a essere consapevole di questa cosa che adesso hai in abbondanza e pensi sia illimitata, ma presto ti renderai conto che non lo è. Sto parlando del Tempo, il mio, il tuo, il nostro»

Il Gattopardo è ambientato nel Regno delle Due Sicilie. Siamo nel Risorgimento, e con lo sbarco a Marsala delle truppe garibaldine, la famosa spedizione dei Mille, sta per nascere il Regno d’Italia. È il tempo del cambiamento, delle speranze, delle promesse, delle agitazioni politiche, il tempo in cui sta emergendo un nuovo ceto, quello borghese. È il tempo di un nuovo inizio ma anche della fine: quella del mondo aristocratico.

Protagonista del romanzo è Fabrizio Corbera, principe di Salina, uomo fiero, dalla corporatura mastodontica, che conquista subito l’attenzione di noi lettori. Se devo immaginarmi il principe, mi viene subito in mente il Giudizio universale di Michelangelo; penso a una di quelle figure massicce che popolano i suoi dipinti. In casa del principe “era un frequente andirivieni per la riparazione di forchette e cucchiai che la sua contenuta ira, a tavola, gli faceva spesso piegare in cerchio [1]».

«È superfluo dirti», scrive Tomasi di Lampedusa all’amico Enrico Merlo di Tagliavia, «che il ‘principe di Salina’ è il principe di Lampedusa, Giulio Fabrizio, mio bisnonno; ogni cosa è reale: la statura, la matematica, la falsa violenza, lo scetticismo, la moglie, la madre tedesca, il rifiuto ad essere senatore [2]».

Fin dalle prime pagine veniamo calati in un’atmosfera squisitamente aristocratica, sentiamo l’orgoglio radicato in casa Salina, possiamo ammirare con un pizzico di desiderio e rimpianto le ampie stanze abitate dal Gattopardo. Percepiamo il fascino di queste dimore simili a chiese e boschi incantati. Chi legge per la prima volta Il Gattopardo deve fare i conti con una scrittura che pare uscita da un romanzo dell’Ottocento più che dal pieno Novecento.

Ottocentesche sono le atmosfere che si respirano nel romanzo, ottocenteschi sono i valori aristocratici che lo abitano, ma soprattutto ottocentesca è la prosa di Tomasi di Lampedusa. Vi sono scritture che hanno un sapore poetico, che sono un’esplosione di aggettivi, colori, odori che riesci ad assaporare sulla lingua, che ti riempiono la bocca e ti saturano i sensi. La scrittura di Tomasi di Lampedusa è una di queste e, anche soltanto per questo motivo, vale la pena leggere Il Gattopardo.

Ma la bellezza di questo romanzo non si esaurisce nella cifra stilistica. Tomasi di Lampedusa riesce, infatti, a farci entrare nel cuore della nostra esistenza. Il Gattopardo non è un libro sulla Sicilia, né sulla nascita del Regno d’Italia. E non è neppure un libro sulla decadenza dell’aristocrazia. Il Tempo è il vero protagonista de Il Gattopardo.

È un sentimento che prima o poi ti assale, un giorno ti guardi allo specchio e noti tra i capelli i primi fili bianchi; sul viso all’improvviso ti accorgi delle prime rughe, linee sottili, quasi invisibili, che però annunciano qualcosa di nuovo. Ti rendi conto che alle serate spese a far baldoria inizi a preferire le serate in compagnia di pochi intimi; una semplice caduta, che in passato avrebbe solo fatto solo sorridere, ha lasciato lunghi strascichi. A una rimpatriata con gli amici del liceo noti che quasi tutti i tuoi compagni adesso si sono sposati, hanno figli, e alla fine lo hai percepito: la giovinezza ormai è alle spalle e il trascorrere del tempo ti ha colto alla sprovvista.

Questo è lo stato d’animo del principe Fabrizio. Il principe si è lasciato alle spalle le grandi avventure della gioventù; quella che gioca è una nuova partita: il suo avversario si chiama “tempo” e la scacchiera “esistenza”. I pezzi che vengono mossi, che avanzano e retrocedono nella scacchiera sono i ricordi che irrompono nella sua memoria: «Voleva raggranellare fuori dall’immenso mucchio di cenere delle passività le pagliuzze d’oro dei momenti felici[3]».

Ma il principe si domanda anche: come sopravvivere all’urto del cambiamento? Questa è la domanda che agita i suoi pensieri. In un’epoca in cui le innovazioni tecnologiche si succedono ad altre innovazioni tecnologiche per diventare obsolete nell’arco di appena pochi mesi, in cui stare al passo con i tempi è diventato un sinonimo di rincorrere i tempi che viaggiano su un treno ad alta velocità diretto chissà dove, in quest’epoca tutti prima o poi arriviamo a sentirci come il principe. La cornice storica, le riflessioni politiche, le atmosfere fastose de Il Gattopardo sono il palcoscenico di un viaggio alla ricerca del tempo, passato, perduto e ritrovato. E leggendolo possiamo anche noi imparare qualcosa: ad assaporare il tempo e a ritrovarci.

 

Tratto da Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera

[1] Giuseppe Tommasi di Lampedusa, Il Gattopardo, a cura di Gioacchino Lanza Tomasi, Feltrinelli, Milano, 2002, p. 33.

[2] Ivi, p. 9

[3] Ivi, p. 243

guendalina middei libro

L’AUTRICE E IL LIBRO – Guendalina Middei, alias Professor X, è nata a Roma nel 1992. Fin da adolescente coltiva la sua passione per la letteratura e la cultura classica. Dopo aver conseguito la laurea in Lettere e un master in Giornalismo culturale, si è dedicata all’insegnamento nei licei e alla scrittura. Ha collaborato con diverse riviste letterarie, e nel 2019 ha aperto la sua pagina Facebook “Professor X” (nella primavera del 2022, l’omonimo profilo Instagram). Nel 2021 ha esordito con il suo primo romanzo storico, Clodio, seguito nel 2023 dalla sua seconda opera di narrativa, Intervista con un matto, entrambi editi da Navarra editore.

Middei è ora in libreria per Feltrinelli con Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera – L’arte di leggere i classici in dieci brevi lezioni. L’autrice accompagna lettrici e lettori alla scoperta di nove giganti della letteratura (Leopardi, Tolstoj, Manzoni, Mann, Kafka, Dostoevskij, Austen, Tomasi di Lampedusa e Orwell) e, superando l’idea che serva una cultura enciclopedica per comprenderli e amarli, e contagia con il desiderio irresistibile di leggerli.

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