Le riviste letterarie italiane sono numerose e il loro ruolo nel panorama editoriale resta importante. In questo speciale abbiamo raccolto gran parte delle realtà oggi attive, su carta e/o online. Spazio a riviste storiche e a progetti appena nati (alcuni nei mesi di pandemia), a progetti indipendenti e ad altri legati a case editrici, festival o agenzie letterarie. Il risultato è un lungo viaggio che ha un unico protagonista: il racconto breve, in tutte le sue forme…

Che siano indipendenti o legate a case editrici, che si leggano online o si comprino a fiere ed eventi di settore, o ancora in libreria, una cosa è certa: le riviste letterarie sembrano non passare mai di moda e il ruolo che svolgono nel panorama letterario nostrano resta importante.

Palestra per giovani autrici e autori in cerca di uno spazio dove raccontarsi, terreno di caccia di editor e agenti letterari, luogo – di carta o virtuale – dove scrittori, più o meno affermati, propongono racconti brevi, riflessioni e long-form.

Le parole d’ordine delle riviste letterarie, in ogni caso, sono sempre le stesse: qualità e sperimentazione. Le redazioni che le curano, infatti, nella maggior parte dei casi volontarie, fanno un lavoro certosino di ricerca degli autori, degli illustratori e dei fotografi che con i loro lavori impreziosiscono i testi, delle soluzioni grafiche per i numeri, digitali o cartacei che siano, nonché di editing.

Il numero di riviste letterarie in Italia è elevato, a conferma del dinamismo di quello che, ormai si è capito, non è certamente un fenomeno passeggero, e della necessità di fruire storie e narrazioni attraverso canali diversi rispetto a quelli istituzionali.

Pur consapevoli che per citarle e mapparle tutte servirebbe un libro intero, in questo articolo abbiamo cercato di raccogliere le riviste letterarie a oggi attive. Come vedrete, in questo grande racconto sono presenti riviste cartacee e online, quelle che pubblicano solo racconti e quelle che hanno scelto di unire alla narrativa altre suggestioni, come il pamphlet saggistico, il long-form, il fumetto o la poesia. Insomma, la protagonista di questi progetti è sempre lei: la scrittura in tutte le sue forme.

Lo precisiamo: tra queste righe non troverete, dunque, le riviste culturali che pubblicano esclusivamente articoli, per quanto possano questi essere dedicati ai libri e al mondo della letteratura (macrogruppo in cui, in parte, rientra anche ilLibraio.it), e che meritano un approfondimento a parte.

A ogni modo, come potrete osservare in questo viaggio, il panorama è variegato e sfaccettato, e le riviste prese in considerazione non saranno “tutte”, ma restano comunque tantissime: a proposito, se vi accorgete che manca qualche nome, perdonate la svista, e scriveteci!

effe rivista

Per cominciare questo tour partiamo con una rivista che è anche un auspicio: largo ai progetti editoriali nati dopo oltre un anno di pandemia con JO Diaries, rivista online che dedicherà ogni numero a un anno, per cui viene presentata una cronologia (quella del numero 0, sul 1918, è a cura di Giulia Caminito, che con il suo ultimo romanzo, L’acqua del lago non è mai dolce, Bompiani, è nella cinquina del Premio Strega e del Premio Campiello) e una serie di racconti e articoli ispirati agli avvenimenti del periodo. Il board della rivista è femminile (ne fanno parte anche Serena Patrignanelli, Nadia Terranova e la stessa Caminito), e tra le autrici spiccano i nomi di Loredana Lipperini e Viola Di Grado.

Figlia dei lunghi mesi segnati dall’emergenza sanitaria è anche Axolotl, un mash-up di scienza e letteratura che esordisce a ottobre 2020 con un’uscita dedicata ai funghi: racconti, long-form, suggestioni e illustrazioni per una rivista tematica pensata e curata da Danilo Zagaria.

Di buona salute godono anche progetti che hanno già qualche anno alle spalle, come Il rifugio dell’Ircocervo, che si divide tra un sito che raccoglie approfondimenti e interviste e numeri – scaricabili o leggibili online – esclusivamente dedicati alla narrativa (l’ultimo, di marzo 2021, propone anche un inedito di Filippo Tuena), o La Nuova Verdə, laboratorio di contaminazioni, racconti e anarchia organizzata, che dal 2012 continua a reinventarsi rimanendo sempre fedele a se stessa.

Sulla stessa linea, uniscono in un unico contenitore narrativa e articoli, progetti come Rivista Blam, Spazinclusi, Formicaleone, Salmuria, Squadernauti, Il mondo o niente, Achab, Progetto Babele, Read, Quaerere la storica Argo e Fillide, rivista di racconti, saggi e interviste con focus sulle filosofie.

Neutopia, attiva dal 2016, propone un’interessante ibridazione tra racconti (con un occhio di riguardo al postmoderno), poesia sperimentale, spoken word, critica letteraria e reportage; mentre Hook Literary Magazine raccoglie in doppia traduzione italiano-inglese (con apertura ad altre lingue se il testo originale lo richiede) short stories, essays e fotografia, con una sezione ricordi dedicati alla storia (novecentesca) dell’editoria italiana.

Axolotl

E racconti, tra i molti testi di critica, pubblicano anche Nazione Indiana, storico blog collettivo che esordisce nei primi anni zero, il cui nome, che è una missione, è stato pensato dallo scrittore Antonio Moresco, e la versione online, ancora attiva, della rivista militante Il primo amore nata da una scissione da Nazione Indiana di alcuni fondatori, tra cui lo stesso Moresco. Parliamo dei primissimi casi di spazi online dedicati ai libri, agli albori del litweb italiano.

Esperienze a sé, poi, quelle di menelique magazine quadrimestrale indipendente che si occupa di politica e cultura che in ogni numero (con una cura grafica davvero notevole) esplora un tema differente, declinato nella sezione di fiction anche in short stories, poemetti e poesie, e di Yanez, magazine di approfondimento culturale “berlin based” che non disdegna anche il racconto.

Stanza 251 si dichiara “a metà tra rivista letteraria e galleria d’arte”, come testimonia la grafica pulita delle sue pagine digitali e le fotografie che accompagnano narrativa e contaminazioni di musica, saggistica, fumetto e chi più ne ha più ne metta.

Poi c’è l’Irrequieto, che propone rubriche di approfondimento online e volumi (sempre da sfogliare in digitale) con un numero piuttosto ragguardevole di contributi; dividere l’attività critica, lasciata alle pagine del sito, dalla narrativa, a cui vengono dedicate uscite autonome, è una strada battuta anche da Rivista Offline, dal sito Three faces (che si sdoppia con il magazine StreetBook) e da Donne difettose, progetto di approfondimento su tematiche legate al femminismo e rivista di narrativa; per contro Fantastico! unisce senza timori racconti, interviste e reportage fotografici e i suoi numeri si possono ordinare anche in versione cartacea.

Necessario anche menzionare Erbacce, una rivista satirica dichiaratamente politica, sorta dalle ceneri della storica Aspirina, nata nel lontano 1987 e chiusa nel 2018.

L'inquieto rivista

Altre riviste, invece, non fanno compromessi e nelle loro pagine la narrativa domina incontrastata, niente critica o pamphlet: qui la catena produttiva è esclusivamente letteraria: per esempio l’inquieto, all’attivo da otto anni con numeri periodici da sfogliare in pdf (ma i racconti si trovano anche direttamente sul sito) e rubriche extra, tra cui ripubblicazioni di testi usciti su riviste straniere, o Colla (già menzionata in un articolo sul tema de ilLibraio.it, che trovate qui), che unisce nuove proposte a scrittori più conosciuti – e pubblicati -: per esempio sull’ultimo numero, il ventottesimo, c’è un contributo di Giuseppe Zucco, ma per fare altri nomi sono passati per di là anche Fabio Deotto, Ilaria Gaspari e Giusi Marchetta.

Longeva anche la storia di effe, il periodico di narrativa della rivista di critica letteraria (ma non solo) Flanerì, che sta per uscire con il suo undicesimo numero. E in attesa di tornare in libreria è TheFLR, che intanto in autunno uscirà con un’antologia dei cinque numeri prodotti finora: TheFLR Antidoto.

Le pubblicazioni di queste riviste sono state spesso cartacee, anche se ultimamente – per ovvi motivi – sono quasi tutte tornate al digitale, e un aspetto che le accomuna è l’immediata commistione di testi e illustrazioni: lo mostrano bene le esperienze di Carie, Bomarscé, nata appena nel 2020 ma già alla quinta uscita, Crack, Risme, Amantula, Lahar, Cedro mag. o Lunario, che ha scelto di ospitare in ogni numero anche un autore straniero.

Bomarscé

Altre riviste preferiscono una pubblicazione dilazionata, sempre online, senza raccogliere i testi in singoli volumi, è il caso di Narrandom, a cui collaborano anche alcune firme del nostro sito, Spore, dedicata alla letteratura fantastica in tutte le sue declinazioni, di Micorrize e della sua estetica essenziale, Specularia, rivista – appunto – di speculative fiction, Sulla quarta corda che chiede ai suoi autori di “oltrepassare almeno un limite”, Malgrado le mosche, Voce del Verbo o suite italiana.

Poetica e nostalgica l’impostazione grafica e strutturale di Clean, mentre A4 si propone come una “rivista letteraria contenuta in un foglio solo”, un A4: ogni numero presenta un unico racconto e si trova in PDF e in pochi numeri cartacei, che consistono nel foglio stesso ripiegato in quattro.

Quella della rivista che si infila in un taschino è stata una strada battuta anche da inutile, baluardo delle riviste indipendenti italiane, attiva dal 2007, che dopo aver cambiato innumerevoli formati ha scelto, in accordo con lo spirito del tempo, l’opzione online. Tutti i testi pubblicati da inutile possono essere sia letti sul sito sia ascoltati grazie al podcast ideato dalla redazione, che si chiama – lo avreste mai detto? – Racconti.

Colla rivista

Non si può parlare di progetti storici senza nominare ’tina, la “rivistina” di Matteo B. Bianchi (la sua mappa delle riviste indipendenti, si trova a questo link) che scalza le sue colleghe per longevità: è nata nel 1996 e sulle sue pagine sono passati, ancora esordienti o quasi, autori come Paolo Nori, Antonella Lattanzi o Tiziano Scarpa. tina ha l’abitudine di cambiare formato a ogni numero, il che la rende un oggetto feticcio per ogni collezionista che si rispetti.

Ci sono, poi, le riviste letterarie nate da festival, come quella di la città dei lettori, e da case editrici: dalla celeberrima Nuovi Argomenti edita da Mondadori a minima et moralia, ormai storico sito di approfondimento culturale, originariamente costola di minimum fax, che di tanto in tanto ospita tra le sue pagine digitali anche racconti inediti.

Ma anche di Altri Animali, nata da Racconti Edizioni da cui si è poi staccata, Split, a cura della redazione di Pidgin, e Digressioni, dell’omonimo editore.

Black Coffee, invece, ha scelto di pubblicare con cadenza annuale un numero in italiano della celeberrima Freeman’s, curata da John Freeman; e La Nave di Teseo è in libreria con Pantagruel, rivista tematica di narrazioni, saggistica e testimonianze alla sua seconda uscita, il numero zero, dedicato al pane, ha contributi di autori come Claudia Durastanti, Giuseppe Lupo e Dente, mentre il numero uno declina “La filosofia del cibo e del vino”.

A uscite tematiche è anche K, la nuova rivista letteraria del quotidiano online Linkiesta curata dalla scrittrice Nadia Terranova: il secondo volume è uscito a maggio 2021 ed è dedicato alla memoria, con racconti, tra gli altri, di Silvia Avallone, Lisa Ginzburg e Andrea Tarabbia.

Linkiesta K vol.2

Altre riviste nascono in seno ad agenzie letterarie, Retabloid, rassegna culturale di Oblique di Leonardo Luccone, con uno spazio sempre dedicato alla narrativa (tra l’altro, in piena pandemia, a maggio 2020, sempre Oblique ha lanciato, direttamente su Instagram, la rivista Atomi, “storie brevi da attraversare in punta di dito, aggregati minimi di materia letteraria”), e Pastrengo, agenzia che si sdoppia in rivista di racconti da 2500 battute ogni martedì, o da studi editoriali: è il caso di Il loggione letterario.

Progetto a sé, che sposa fotografia, racconto e approfondimento, è RVM, della società di curatela RVM HUB: ogni volume viene pubblicato in un numero di copie limitato, con un’accurata scelta delle carte che lo andranno a comporre e una grafica, possiamo dirlo, incredibile.

Abbiamo aperto l’articolo con una novità e con delle novità lo chiudiamo. Il nostro viaggio finisce dunque con Emma, nuova rivista libertaria di approfondimenti e narrativa a cura di Prospero Editore, che si può acquistare in forma digitale o cartacea e prende il nome dall’anarchica Emma Goldman, e con Gastrite, ordinabile invece soltanto in versione cartacea.

Ma anche con due progetti ancora in fase germinale, che potremo vedere soltanto nei prossimi mesi: Eterna, una rivista destinata a morire, spin-off della già citata Yanez, che si svilupperà nel corso di tre numeri, e Arabpop, che invece unirà la narrativa al long-form e alle interviste, seguendo il filo conduttore delle arti e letterature contemporanee dei paesi arabi.

Fotografia header: GettyEditorial 01-06-2021

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