Alla ricerca di racconti da leggere? Vi proponiamo una selezione ricca di spunti di lettura di varie epoche e di vari generi: dai racconti di fantascienza a quelli dell’orrore, da quelli brevi a quelli brevissimi, passando naturalmente per i grandi classici e per quelli contemporanei…

Non è sempre facile trovare racconti da leggere. I testi brevi sono, per loro natura, sfuggenti e volatili: si nascondono in ampie raccolte e, una volta letti, non è semplice ritrovarli tra i tanti volumi di una libreria.

Però li ricordiamo. Se una cosa è certa è che i racconti sono difficili da dimenticare. Arrivano dritti nel cuore dei lettori come una saetta letteraria, un pugno narrativo denso di immagini ed emozioni forti. Del resto è proprio questa la caratteristica di una forma di scrittura che, come sosteneva Italo Calvino, ha un passo simile a una salita ripida, seguita da una repentina discesa.

Visti da alcuni autori come una fertile palestra di scrittura, dove sperimentare temi e linguaggi sempre differenti, i racconti si distinguono dai romanzi non solo per la lunghezza, ma anche per il respiro e il ritmo: sono storie da divorare in un sol boccone, finestre che ci permettono di osservare un piccolo squarcio di mondo, per poi richiudersi subito dopo e lasciarci immaginare tutto il resto.

Per orientarci in questo ampio universo, fatto di testi scritti e riscritti e spesso declinati in altre forme, abbiamo preparato una lista, che non ha assolutamente la pretesa di essere esaustiva e i cui titoli non sono posti in ordine di importanza (né in ordine alfabetico), di alcuni dei racconti più belli, di varie epoche e di vari generi: dai racconti di fantascienza a quelli dell’orrore, da quelli brevi a quelli brevissimi, passando naturalmente per per i grandi classici e per quelli contemporanei. Tra l’altro, molti di questi racconti avrebbero potuto trovare spazio in più di una collocazione.

Alcuni grandi classici

 

  • Lisabetta da Messina, Giovanni Boccaccio

Iniziamo il nostro percorso con un’opera cardine della letteratura italiana: Il Decamerone, una raccolta di cento novelle scritta nel XIV secolo da Giovanni Boccaccio. Il libro si apre con una cornice in cui un gruppo di giovani, sette donne e tre uomini, si trasferisce in campagna per sfuggire all’epidemia di peste nera che sta devastando la città di Firenze. Qui, in una condizione completamente avulsa dalla realtà, si immergono in un mondo bucolico fatto di storie e immaginazione, trascorrendo le giornate a inventare e declamare racconti. L’opera, che all’epoca fu accusata di essere immorale e scandalosa, rappresenta in prosa gli ideali dell’amore cortese per questo, tra le numerose novelle che compongono il volume, abbiamo scelto una di quelle che meglio sintetizza tutti questi aspetti: Lisabetta da Messina, raccontata da Filomena nella Giornata IV.

Decameron Boccaccio GettyEditorial 30-07-2020

The Decameron. Private Collection. (Photo by Fine Art Images/Heritage Images/Getty Images)

  • Rosso malpelo, Giovanni Verga

Padre del verismo italiano, Giovanni Verga è celebre per il romanzo I malavoglia ma anche per le sue numerose novelle. Scenari tragici e situazioni strazianti, raccontate con estremo distacco e con sguardo imparziale, connotano lo stile delle sue opere, da quelle più elaborate a quelle più brevi; come Rosso Malpelo, una storia che mostra con crudezza, attraverso un giovane protagonista perseguitato e denigrato, lo sfruttamento delle classi più povere nella Sicilia di fine Ottocento.

  • La morte dell’impiegato, Anton Čechov

Conoscete la regola della pistola di Čechov? In pratica si tratta un principio drammaturgico fondamentale, formulato proprio dallo scrittore russo e applicabile sempre, a ogni forma di narrazione: “Se in un un romanzo compare una pistola, bisogna che spari”. Cosa significa? Che quando si scrive non bisogna mai introdurre elementi – oggetti, dettagli, personaggi, descrizioni… – se non sono strettamente necessari alla storia. Tutto deve avere un senso, un significato e una conseguenza. Un po’ come in uno dei suoi racconti da leggere assolutamente: La morte dell’impiegato.

  • Il cappotto, Gogol’

Nikolaj Vasil’evič Gogol’, scrittore e drammaturgo, è considerato uno dei grandi della letteratura russa. Dalla raccolta Racconti di Pietroburgo (Garzanti) scegliamo Il cappotto, in cui Gogol’ presenta a lettrici e lettori un umile funzionario che trasferisce il cocente desiderio di dignità nel sogno di un cappotto nuovo…

  • Virginia Woolf

Virginia Woolf (1882-1941), maestra del flusso di coscienza e intellettuale femminista, ha firmato opere di culto come La signora Dolloway, Gita al faro, Orlando e Una stanza tutta per sé; è stata anche una grande autrice di racconti. Come quelli raccolti in Oggetti solidi da Racconti edizioni (traduzione di Adriana Bottini e Francesca Duranti, curatela di Liliana Rampello e illustrazioni di Franco Matticchio).

  • La morte di Ivan Il’ič, Tolstoj

La morte di Ivan Il’ič è uno dei più noti racconti di Lev Nikolaevič Tolstoj, altro nome fondamentale della letteratura russa. Il racconto, ambientato a San Pietroburgo, è influenzato dalla crisi spirituale dell’autore, che lo porterà a convertirsi al cristianesimo.

  • Eveline, James Joyce

E chi se lo aspettava che l’autore più rappresentativo del flusso di coscienza fosse anche sublime nello scrivere racconti brevi? Del resto stiamo parlando di James Joyce, uno dei più grandi e geniali scrittori di sempre. E Gente di Dublino, la sua prima raccolta di racconti pubblicata nel 1914, ne è sicuramente una delle prove più evidenti.

Racconti americani

 

  • Charles Bukowski

In questa selezione non poteva mancare Charles Bukowski (1920 – 1994), di cui quest’anno ricorre il centenario dalla nascita. Parliamo infatti di uno dei maestri del racconto (ne ha scritti centinaia, con il suo stile inconfondibile). Tra le numerose raccolte ne segnaliamo volutamente una meno nota, Taccuino di un allegro ubriacone (Guanda): sardonico, corrosivo, ironico, in questi testi Bukowski si dedica ai suoi temi più cari, diventati ormai un feticcio: le donne, il sesso, l’alcol, le corse dei cavalli, gli incontri di pugilato… Una raccolta in cui certo non mancano le chicche, a partire dal primo testo: Sulla matematica del respiro e dello stile

Raymond Carver-GettyEditorial 30-07-2020

Raymond Carver (1938-1988)

  • Cattedrale, Raymond Carver

Considerato da molti “il racconto perfetto”, Cattedrale racchiude tutto quello che una storia breve dovrebbe possedere (non a caso la rivista online Cattedrale – Osservatorio sul racconto ideata da Rossella Milone e Armando Festa prende il nome proprio dal celebre testo di Raymond Carver). Contenuto nell’omonima raccolta, pubblicata da Einaudi con la traduzione di Riccardo Duranti e la prefazione di Francesco Piccolo, il racconto mette in scena la visita inattesa e poco gradita di un amico cieco della moglie del protagonista, mostrando quanto anche il più piccolo degli eventi possa smuovere emozioni dimenticate.

  • Addio fratello mio, John Cheever

Nei suoi racconti, un altro maestro del genere, John Cheever, ha saputo narrare i segreti e i turbamenti della middle class americana. Come abbiamo sottolineato in questo profilo, nelle sue opere trovano spazio “famiglie felici con qualche screzio, famiglie infelici, famiglie distrutte…”. Tra i testi di Cheever, che  ha vinto il Premio Pulitzer e il National Book Critics Circle Award nel 1979 e il National Book Award nel 1981, suggeriamo la lite tra fratelli, che si consuma tra non detti e amare incomprensioni, narrata in Addio fratello mio.

  • Tutti i racconti di Kurt Vonnegut

Kurt Vonnegut, nato nel 1922 a Indianapolis e morto a New York nel 2007, è stato uno dei nomi più importanti della letteratura americana del ‘900. Jerome Klinkowitz e Dan Wakefield hanno curato l’imperdibile raccolta ragionata Tutti i racconti (Bompiani, traduzione di Vincenzo Mantovani), contenente 98 testi scritti dall’autore di Mattatoio n.5 tra il 1941 e il 2007. Non possiamo che suggerire di aprire il volume a caso per apprezzare il talento satirico e l’umorismo dello scrittore spesso paragonato a Mark Twain.

  • Non si può essere più poveri che da morti, Flannery O’Connor

Un’altra grande maestra del racconto è senza dubbio l’autrice statunitense Flannery O’Connor, la cui scrittura, come quella di Faulkner, si riempie di scenari brulli e poveri, intrisi di crudeltà e violenza. Nei suoi racconti (pubblicati da Bompiani, traduzione di I. Omboni) troviamo una forte tematica religiosa – la scrittrice era profondamente ortodossa – che però non scade mai nel bigottismo o nel moralismo: come in Non si può essere più poveri che da morti, racconto conturbante in cui la presenza del divino viene rappresentata in una chiave inquietante e ambigua, ma allo stesso tempo confortante e accogliente.

  • Soldier, Joyce Carol Oates

Joyce Carol Oates, prolifica autrice americana (scrive circa otto are al giorno, tutti i giorni), nel corso della sua lunga carriera ha pubblicato tanti racconti. Nel 2018 Il Saggiatore ha proposto la raccolta Il collezionista di bambole (traduzione di Stefania Perosin) che, come abbiamo spiegato qui, ospita sei racconti neri “che fanno subito pensare a delle storie del terrore e invece si tratta di narrazioni realistiche che evocano il banale orrore che infesta le cronache, una serie di abusi psicologici e fisici, rapimenti, aggressioni e omicidi”. In Soldier la rabbia e la frustrazione del protagonista trovano sfogo nell’omicidio di un giovane ragazzo nero, da cui si sente minacciato, senza ragione apparente.

  • Quattro chiamate nell’ultima mezz’ora, Amy Hampel

Parliamo sempre di scrittrici di culto: non è un caso se Amy Hampel è stata definita da Chuck Palahniuk la dea degli scrittori. Nella sua raccolta di racconti Nessuno è come qualcun altro (Sem, traduzione di di Silvia Pareschi) si trova Quattro chiamate nell’ultima mezz’ora, in cui l’autrice ragiona sulle persone narcisiste che non hanno bisogno di nessuno se non di loro stesse per sentirsi appagate. Allieva di Gordon Lish, lo stesso editor di Carver, Hampel mostra nella sua scrittura una capacità di precisione tale per cui perfino nei testi più brevi nemmeno una parola risulta essere fuori posto.

Lucia Berlin

Lucia Berlin – Acapulco, 1961 – Photo: Buddy Berlin (© 2015 Literary Estate of Lucia Berlin LP)

  • La lavanderia a gettoni di Angel, Lucia Berlin

La riscoperta di Lucia Berlin (1936-2004) è iniziata ormai da diversi anni, partita negli Usa, grazie alla prestigiosa Farrar, Straus and Giroux, e proseguita in Italia, con la pubblicazione da parte di Bollati Boringhieri delle raccolte La donna che scriveva racconti e Una sera in paradiso. L’autrice, con una scrittura ingannevolmente semplice, chiara ed essenziale, traspone su carta la sua vita difficile e tormentata, fatta di matrimoni sfortunati e povertà, e dai lavori tipici degli americani senza radici: ma le esperienze di centralinista, domestica, insegnante precaria o infermiera, e di madre single, le forniscono materiale prezioso e vastissimo,  per raccontare se stessa con eccentrico, personalissimo talento.

  • Madre, Grace Paley

Grace Paley è stata una delle maggiori autrici di short stories del Novecento. Nata nel 1922 nel Bronx da una coppia di ebrei russi, ha descritto la vita della sua città ma, soprattutto, l’umanità che abita nei quartieri popolari, quasi sempre dal punto di vista femminile, e con una lingua vicina al parlato. Come abbiamo scritto, Sur nel 2018 ha pubblicato Tutti i racconti (con un’introduzione di George Saunders e la traduzione di Isabella Zani). Dai 45 testi della scrittrice, ammirata da intere generazioni di colleghi (da Philip Roth ad Ali Smith), scegliamo in questo contesto il brevissimo Madre.

  • Una donna di cuore, Alice Munro

alice munro

Il sogno di mia madre raccoglie otto storie di donne narrate da Alice Munro (e tradotte per Einaudi da Susanna Basso), Premio Nobel per la Letteratura nel 2013. Di lei Pietro Citati ha scritto: “Quando leggiamo la Munro, tutto ci sembra incantevole: ma lo sfondo, vasto e intermittente, che si avverte in ogni riga, è pieno di minacce – morti sinistre, destini incomprensibili, dolori che nessuno potrebbe sopportare, disastri, irruzioni di qualcosa che somiglia all’amore, le tremende ferite che ci infliggono i morti; o al contrario, beffe crudeli che realizzano i piani di colei che, forse, porta il nome di Provvidenza”. Tra i testi della raccolta vi colpirà Una donna di cuore.

  • Territorio, David Leavitt

Ballo di famiglia, raccolta uscita nel 1984, segna l’esordio letterario di David Leavitt, scrittore americano molto legato all’Italia, da poco tornato in libreria con il romanzo Il decoro (Sem) Nei suoi racconti l’autore descrive con stile minimalista le contraddizioni della borghesia americana e parla di omosessualità. A proposito dell’acclamato debutto di Leavitt Fernanda Pivano scrisse di “una conoscenza così profonda della psicologia degli adulti e specialmente delle donne adulte da sorprendere in uno scrittore così giovane”. Emblematico è l’incipit del primo testo del volume, Territorio: “Più tardi, l’aereo compie un lento cerchio sopra New York, e a bordo due uomini si tengono per mano, a occhi chiusi, e respirano all’unisono”.

 

Racconti dal mondo

Per l’amatissimo Luis Sepúlveda, venuto a mancare lo scorso aprile,  autore di bestseller come Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, Il mondo alla fine del mondo e Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, scrivere racconti è una sfida: “Devi raccontare una storia in modo conciso, con le parole giuste, non una di più e una di meno. E a me piacciono le sfide”, disse in un’intervista a ilLibraio.it nel 2015, in occasione dell’uscita della raccolta L’avventurosa storia dell’uzbeko muto, in cui ironia e nostalgia giocano un ruolo importante (a proposito, l’uzbeko muto del titolo non è né uzbeko né muto…). Tra i racconti della raccolta proponiamo L’Operazione Meraviglia

  • I racconti di Julio Cortázar

Tra i maestri del racconto troviano tanti autori sudamericani, tra cui naturalmente Jorge Luis Borges. In quest’arte spicca senza dubbio anche un altro grande nome della letteratura argentina: Julio Cortázar. Del resto, secondo il poeta Pablo Neruda “chi non legge Cortázar è spacciato. Non leggerlo è una malattia molto seria e invisibile, che col tempo può avere conseguenze terribili”. Difficilissimo suggerire uno solo racconto tra i suoi testi immaginifici, per questo consigliamo di aprire a caso la raccolta più completa (di oltre 1200 pagine complessive), pubblicata da Einaudi nel 2014.

  • L’ambasciata americana, Chimamanda Ngozi Adichie

Chimamanda Ngozi Adichie, l’autrice di Americanah (il suo terzo romanzo, che nel 2013 ha vinto il National Book Critics Circle Award) e di Dovremmo essere tutti femministi, nei racconti di Quella cosa intorno al collo (Einaudi, traduzione di Andrea Sirotti) “delinea lucidamente e senza reticenze patriottiche gli aspetti piú problematici della società nigeriana, attraversata da scontri religiosi, omicidi politici, corruzione, brutalità nelle carceri e maschilismo”. Tra le 12 storie ne segnaliamo una di forte impatto, L’ambasciata americana.

  • Pelle, Dahl

Celebre scrittore per ragazzi (Matilde, Le Streghe, il GGG, Gli Sporcelli…), il britannico Roald Dahl è stato anche un superbo autore di racconti (non solo per ragazzi, ma anche per adulti). Nella raccolta Tutti i racconti, tradotta da Longanesi, trovano  spesso spazio storie attraversate da una vena di humour macabro. Come scrive Corrado Augias, Dahl “ha l’abilità di far diventare la cattiveria una qualità rivelatrice della natura umana”. Potremmo scegliere svariati suoi racconti, ma qui proponiamo Pelle, un testo del 1952. Su Doppiozero Matteo Marchesini ha sottolineato che i racconti dell’autore de La fabbrica di cioccolato “sono in definitiva dei minuscoli cristalli, capaci di rendere geometrica e trasparente la catastrofe che nel Novecento ridusse l’uomo a bestia proprio mentre nei salotti si delibavano i capolavori più raffinati. Ce lo ricorda in modo perentorio il plot di Pelle: dove un povero vecchio, portando tatuato sul corpo un Soutine, viene lusingato da un individuo senza volto che prima gli promette la bella vita, poi lo scuoia e ne incornicia la schiena”.

  • La signora Reinhardt, Edna O’Brien

Edna O’Brien, definita da John Banville “poetessa della vulnerabilità”, è una delle più grandi autrici di racconti. In Oggetto d’amore (traduzione di Giovanna Granato) Einaudi ha raccolto alcuni tra i suoi testi più significativi. Del resto, per Alice Munro quelli della scrittrice irlandese (celebre per Ragazze di campagna) “sono i racconti più belli e dolenti che siano mai stati scritti”, e lo stesso Harold Bloom parlava della scrittrice come della “maestra della short story”. Non è finita: secondo Philip Roth nei suoi testi “le parole sono lavorate al cesello. La violenza dei sentimenti è descritta con tale calcolata circospezione che l’effetto è spietato come un’autopsia”. Suggeriamo di cominciare da La signora Reinhardt.

fernando aramburu

Fernando Aramburu, acclamato autore di Patria (romanzo bestseller con cui nel 2018 ha vinto il Premio Strega Europeo e il Premio Letterario Internazionale Giuseppe Tomasi di Lampedusa), nei racconti di Dopo le fiamme (Guanda), si sofferma con empatia sulle vittime di una guerra che ha segnato i Paesi Baschi fin nelle pieghe più intime della quotidianità. Nel primo testo, I pesci dell’amarezza, Aramburu ci mostra un padre e una figlia che devono provare a superare il dolore.

  • Sogno ed ebbrezza di una giovane…, Clarice Lispector

Nata in Ucraina nel 1920, nel 1922 Clarice Lispector si trasferisce con la famiglia in Brasile. Diventerà un nome di culto della letteratura brasiliana. Di recente Feltrinelli ha pubblicato la raccolta Tutti i racconti, che “restituisce al lettore l’universo personale labirintico, frantumato e profondissimo” della scrittrice. Consigliamo di partire da Sogno ed ebbrezza di una giovane

  • I racconti africani di Doris Lessing

Doris Lessing (1919-2013) è nata a Kermanshah, in Iran, e ha vissuto fino a trent’anni in Zimbabwe (allora Rhodesia). Nel 1949 si è definitivamente trasferita in Inghilterra. Nel 2007 ha ottenuto il premio Nobel per la letteratura. Racconti africani (Feltrinelli) raccoglie 11 testi ambientati in Zimbabwe. Le vicende si svolgono in anni in cui la questione razziale, non ancora esplosiva, incomincia ad affacciarsi alla coscienza dei figli e dei nipoti dei primi coloni inglesi.

  • Le donne, William Trevor

La ragazza sconosciuta (Guanda, traduzione di Laura Pignatti) è l’ultima raccolta del maestro irlandese William Trevor, narratore e drammaturgo, quattro volte finalista al Booker Prize. Dieci storie legate da un filo rosso: la solitudine di personaggi, che si muovono tra il desiderio della vita e il senso ineluttabile. Tra le ultime storie di Trevor segnaliamo Le donne, che chiude il volume.

  • Ti amo, Ljudmila Petrusevskaja

Ljudmila Petrusevskaja, nata nel 1938 a Mosca, dopo essere stata a lungo ostracizzata ai tempi dell’Unione Sovietica, si è fatta conoscere dal pubblico internazionale con la raccolta C’era una volta una donna che cercò di uccidere la figlia della vicina (edita da Einaudi nel 2016, con la traduzione di Mario Caramitti e la postfazione di Mario Caramitti). Grazie alla forza dei suoi personaggi Petrusevskaja “reinventa la tradizione di Gogol’ e Poe e racconta la Russia contemporanea come se fosse un atroce, fiabesco scherzo del destino”. Tra i testi della raccolta suggeriamo Ti amo.

 

Racconti per bambini

  • Il paese con l’esse davanti, Gianni Rodari

Sono tanti, tantissimi i racconti di una delle firme più memorabili della letteratura per l’infanzia, Gianni Rodari. Nella sua vasta produzione, tra poesie, fiabe, filastrocche e riflessioni pedagogiche, trovano spazio anche testi brevi, o meglio brevissimi, che hanno la capacità di affrontare temi importanti con tono leggero e spensierato. Un esempio? Provate a leggere Il paese con l’esse davanti, presente nella raccolta Favole al telefono (Einaudi): l’imprevedibile viaggiatore Giovannino Perdigiorno, un po’ come tutti i personaggi di Rodari, ha molto da dire a lettrici e lettori di ogni età.

  • Giovannin senza paura (da Fiabe italiane di Italo Calvino)

In questo contesto non può mancare Fiabe italiane di Italo Calvino, raccolta uscita del 1956 (il titolo completo – e chiarificatore – del volume, è Fiabe italiane raccolte dalla tradizione popolare durante gli ultimi cento anni e trascritte in lingua dai vari dialetti da Italo Calvino). Iniziamo il viaggio dalla prima fiaba, Giovannin senza paura.

  • Storie di bambini molto antichi, Laura Orvieto

Altra raccolta da non perdere, Storie di bambini molto antichi, firmata per gli Oscar Mondadori da Laura Orvieto: storie di bambini così antichi che nessuno li ha mai conosciuti… come la piccola Ebe, che ama danzare libera sui prati; di Perseo, che taglia la testa all’orribile Medusa dimostrando coraggio; di Proserpina, costretta a scendere negli Inferi anche se il buio le fa paura, e del piccolo Zeus, che ingaggia una lotta terribile proprio con il padre Saturno… L’autrice, nata a Milano nel 1876 e morta a Firenze nel 1953), ha firmato opere per l’infanzia molto amate ancora oggi, come Storie della storia del mondo.

  • La meravigliosa storia di Henry Sugar, Roald Dahl

Generazioni di bambini (e adulti) in tutto il mondo sono cresciuti insieme ai suoi personaggi: Un gioco da ragazzi e altre storie (Salani) raccoglie sette storie per ragazzi del grande Roald Dahl. Il volume, tradotto da Luisa Corbetta, è illustrato da Quentin Blake. Nel racconto La meravigliosa storia di Henry Sugar il protagonista impara a vedere senza usare gli occhi, riuscendo a sbancare i casinò di tutto il mondo…

 

Racconti horror

  • Il cuore rivelatore, Edgar Allan Poe

C’è un cuore che batte così forte da far impazzire chi lo sente, nel racconto Il cuore rivelatore di Edgar Allan Poe. Giustamente celebre, il testo è un condensato raffinato di adrenalina, tensione e paura, in piena linea con lo stile gotico dell’autore. Presenze oscure, sataniche, atmosfere cupe e inquietanti sono gli ingredienti di Tutti i racconti del mistero, dell’incubo e del terrore, un raccolta fondamentale per chi è appassionato del genere horror.

  • La lotteria, Shirley Jackson

Shirley Jackson

Grande classico del terrore, pubblicato sul New Yorker nel 1949, La lotteria di Shirley Jackson (Adelphi, traduzione di Franco Salvatorelli) indignò molti lettori, che presero quel racconto alla lettera, credendolo tratto da un fatto di cronaca. Ambientata in un piccolo villaggio del New England, la storia descrive una lotteria apparentemente normale, che però alla fine della lettura si rivelerà essere una terrificante e sconvolgente pratica di catarsi collettiva. Uno dei testi più famosi della scrittrice venerata da Stephen King, da leggere brivido dopo brivido.

Anche il re dell’horror Stephen King ha pubblicato svariati racconti. Proponiamo di cominciare da I figli del grano, scritto nel 1977: Burt e Vicky sono una coppia in crisi che sta andando in California nella speranza di dare una scossa al matrimonio. A metà strada, però, in seguito a un incidente si ritrova in una cittadina semiabbandonata, dove vive una comunità di giovanissimi agricoltori. Non ci sono adulti. Sono stati tutti ammazzati…

 

Racconti gialli

  • L’ammiratore della signora Maigret, Georges Simenon

Sappiamo di non sbagliare consigliandovi uno dei tanti racconti del maestro del giallo internazionale: il francese Georges Simenon, inventore dell’indimenticabile personaggio del Commissario Maigret. È proprio lui infatti il protagonista di questo racconto, contenuto nella raccolta La Locanda degli Annegati e altri racconti (Adelphi, traduzione di Marco Bevilacqua), in cui ad aiutare l’investigatore nell’indagine di un omicidio sarà nientepopodimeno che sua moglie.

Georges Simenon GettyEditorial 30-07-2020

Georges Simenon

  • La maledizione della tomba egizia, Agatha Christie

Sono davvero numerosi i racconti firmati da Agatha Christie, la “regina del mistero” (qui il nostro approndimento sulla sua vita e le sue opere). L’ideatrice dell’investigatore Hercule Poirot e dell’astuta Miss Marple è stata autrice di longseller come Assassinio sull’Orient Express e Dieci piccoli indiani. Tra i suoi racconti segnaliamo La maledizione della tomba egizia (1924) in cui il protagonista è proprio Poirot. Ma, ovviamente, potremmo suggerirne decine di altri. Ognuno ha il suo preferito.

  • Due fratelli, una ragazza, una rapina, Giorgio Scerbanenco

Giorgio Scerbanenco, scrittore prolifico e capace di spaziare tra i generi, ha scritto davvero tanti racconti. Compresi quelli raccolti da Garzanti in Racconti neri, che comprende testi che vanno dalla fine degli anni Cinquanta fino alla morte improvvisa, nel 1969. Non mancano violenza, colpi di scena, e il racconto di un’Italia in trasformazione. A proposito di colpi di scena, di certo se ne trovano diversi in Due fratelli, una ragazza, una rapina

 

Racconti di fantascienza

  • Rapporto di minoranza, Philip K. Dick

Philip K. Dick  è uno dei punti di riferimento per i lettori amanti della fantascienza. Le sue opere, dai romanzi ai racconti, hanno ispirato film, serie, videogiochi e molto altro. Un esempio tra tanti? Avete presente Minority Report, il film di Steven Spielberg con Tom Cruise? Ecco, è tratto dal racconto Rapporto di minoranza, in cui, in uno scenario distopico, l’umanità è riuscita a eliminare gli omicidi la criminalità grazie all’istituzione di una polizia speciale che utilizza dei veggenti in grado di prevedere il futuro.

  • Il segregazionista, Isaac Asimov 

Isaac Asimov, tra i più grandi e prolifici autori di fantascienza (e non solo), ha scritto tanti racconti. Celebre per il Ciclo delle fondazioni, il Ciclo dell’Impero e il Ciclo dei Robot, in un testo del 1967, Il segregazionista, immagina un futuro in cui l’umanità può far uso di protesi robotiche, in plastica o in metallo. Un racconto che è anche una riflessione, ancora attuale, sul rapporto tra uomo e macchina.

  • Verranno le dolci piogge, Ray Bradbury

Ray Bradbury, l’autore di Fahrenheit 451 (distopia portata sul grande schermo da François Truffaut) e maestro della fantascienza, in Cronache marziane ha raccolto ventotto racconti dedicati al pianeta rosso che hanno senza dubbio contribuito alla sua fama. L’inquietante Verranno le dolci piogge è ambientato nell’agosto del 2026 in una città della California ormai disabitata, se si esclude una casa robotica i cui abitanti sono morti in seguito a una guerra nucleare.

  • La regina mangia la torre,  Tanith Lee

Le visionarie (Not, traduzione coordinata da Claudia Durastanti e Veronica Raimo) raccoglie ventinove racconti che “tratteggiano i contorni di un mondo di volta in volta futuristico, inquietante, onirico o semplicemente strano”. Come si spiega nella presentazione dell’antologia curata da Ann & Jeff VanderMeer, si tratta di racconti che spaziano dalla fantascienza al fantasy, dall’horror alla weird fiction, scritti da donne che hanno fatto la storia e il presente della narrativa fantastica, e che incrociano gusto per l’invenzione di mondi altri e riflessione femminista. Il risultato, spiega l’introduzione, è un caleidoscopio di storie immaginarie che, in maniera imprevista e mai ordinaria, legano letteratura di genere e letteratura sul genere. Tra i nomi presenti autrici di culto come Ursula K. Le Guin e Angela Carter. Spazio anche al fantasy, con La regina mangia la torre di Tanith Lee, che lo scrisse nel 1987.

 

Racconti d’estate

Lo scrittore Dino Buzzati

  • Inviti superflui, Dino Buzzati

Inseriamo tra i racconti d’estate questo testo breve, ricco di romanticismo e tenerezza, tratto dalla raccolta La boutique del mistero (Mondadori) di Dino Buzzati, suggestionati dalla lettura di Irene Graziosi (autrice, insieme a Sofia Viscardi, del canale di Venti), che ne mette in risalto le note malinconiche e dolci, tipiche proprio della stagione calda.

  • La bella estate, Pavese

Il racconto lungo La bella estate (1940) di Cesare Pavese è una storia di formazione. Inizialmente intitolato La tenda, venne definito dall’autore “la storia di una verginità che si difende”. L’autore de La casa in collina e La luna e i falò descrive un amore destinato a consumarsi nel breve attimo di una stagione.

 

Alcuni racconti del Novecento italiano

Italo Calvino GettyEditorial 31-07-2020

  • L’avventura di un viaggiatore, Italo Calvino

Amare e comunicare: sono queste le tematiche principali affrontate nella raccolta di novelle Gli amori difficili di Italo Calvino. Tra i quindici racconti che compongono il volume, il nostro consiglio ricade su L’avventura di un viaggiatore, un testo che parla di attesa, di inizi che sembrano fini e di come, in tutte le relazioni, sia impossibile instaurare una comunicazione chiara e sincera. Quando si parla di Calvino, però, scegliere è davvero impossibile. Per questo siamo sicuri che, una volta che l’antologia sarà tra le vostre mani, non saprete resistere alla tentazione di leggere tutte le altre avventure.

  • Lo zingaro, Primo Levi

Primo Levi

Primo Levi, chimico di professione e grande scrittore (celebre per due libri di testimonianza come Se questo è un uomo e La tregua), ha scritto numerosi racconti. Einaudi ha raccolto in un unico volume Storie naturali, Vizio di forma, Lilít, Il sistema periodico e L’ultimo Natale di guerra. Nei testi di Levi si intrecciano storie autobiografiche ambientate nel Lager, racconti fantastici, altri di atmosfera onirico-kafkiana, altri ancora di animali costruiti come apologhi morali. Ne Lo zingaro (testo del 1979) l’ambientazione è il campo di prigionia: in certi casi i tedeschi permettono ai prigionieri di scrivere ai parenti. L’autore aiuta uno zingaro a scrivere una lettera alla fidanzata, in cui le promette di spedirle una bambola…

  • Dialogo dei massimi sistemi, Tommaso Landolfi

Tommaso Landolfi, “dandy del Novecento italiano” (qui il nostro approfondimento), è stato uno scrittore colto, curioso e amante delle sperimentazioni. Nell’eterogeneo universo dei suoi lavori, la forma concisa del racconto è, senza dubbio, la prediletta. Nel 1937, con una raccolta inaugura la carriera di Landolfi. Al tema del linguaggio, nelle sue implicazioni sociali e individuali è dedicato Dialogo dei massimi sistemi (Adelphi), da cui prende il nome l’intera opera. Destabilizzanti e contraddittorie, le sue prime prose contengono il seme dell’intero repertorio dei temi cari all’autore.

  • Ragazza che precipita, Dino Buzzati

Torniamo a parlare de La boutique del mistero (Mondadori) di Buzzati, citando un altro dei racconti pubblicati nell’antologia del 1968. Ragazza che precipita racconta la storia di Marta, una giovane di diciannove anni che un giorno decide di buttarsi dal grattacielo di una bellissima città. La sua caduta viene contemplata dagli abitanti del palazzo, che la osservano piano piano sfiorire mentre si avvicina al momento dello schianto. E così anche il lettore, nell’immagine di quella ragazza luminosa e spavalda che va incontro alla morte, rintraccia il senso di una vita che si spegne.

Anna Maria Ortese GettyEditorial 31-07-2020

Anna Maria Ortese 

  • Un paio di occhiali, Anna Maria Ortese

Racconto di apertura della raccolta Il mare non bagna Napoli (Adelphi), Un paio di occhiali è forse il testo più agile della produzione letteraria di Anna Maria Ortese, autrice napoletana troppo poco conosciuta. Di questa scrittrice, infatti, varrebbe la pena recuperare ogni romanzo (lo abbiamo scritto anche qui), da L’iguana a Il cardillo addolorato, passando per i saggi raccolti in Corpo celeste, per comprendere a pieno la grandezza della sua voce così unica e originale.

  • Erica e i suoi fratelli, Elio Vittorini

elio vittorini

Racconto lungo, inizialmente concepito per essere un romanzo, Erica e i suoi fratelli è un fulgido esempio della prosa di Elio Vittorini. Se non avete ancora letto nulla dello scrittore, potete iniziare ad assaggiare il suo stile proprio attraverso questo testo (edito da Bompiani in un volume che comprende anche il racconto La garibaldina), in cui emergono i tratti principali della poetica dell’autore, fatta di toni lirici, sognanti e al tempo stesso tremendamente sinceri.

  • Vino generoso, Italo Svevo

“C’è un denominatore comune nei racconti di Italo Svevo”, per lo più composti nella tarda maturità. L’autore di Una vita, Senilità e La coscienza di Zeno dà infatti grande spazio al tema della vecchiaia. Se l’individuo sveviano è l’inetto a vivere, il vecchio è l’individuo per eccellenza, l’uomo estromesso dall’ingranaggio sociale. A questi superstiti della vita lo scrittore triestino concede un’ultima occasione – un periodo di rinnovata vitalità – che ne risveglia il gusto dell’esperienza: un’avventura di breve durata. Un esempio? Vino generoso (scritto nel 1926) parla di un vecchio malato che si concede il lusso di un’ultima ubriacatura. Garzanti ha raccolto i racconti di Svevo con una presentazione di Claudio Magris e l’introduzione di Gabriella Contini.

  • Il treno ha fischiato, Luigi Pirandello

Impossibile da non citare in una lista dedicata ai racconti: Il treno ha fischiato di Luigi Pirandello è forse una delle novelle più lette (e amate) dagli studenti. La storia del signor Belluca è infatti presente in quasi tutte le antologie scolastiche italiane, forse perché questa è in grado di riassumere in sé, in modo ironico e conturbante, i punti cardine della letteratura novecentesca: il senso di spaesamento, il doppio, la caduta degli eroi e le rivoluzioni della psicanalisi.

Luigi Pirandello GettyEditorial 30-07-2020

  • Silvio D’Arzo introdotto da Jhumpa Lahiri

Jhumpa Lahiri, scrittrice nata a Londra da genitori bengalesi, cresciuta negli Stati Uniti, ama l’Italia, dove trascorre molto tempo, e ama la nostra letteratura. Per Guanda ha selezionato (e introdotto) alcuni dei racconti italiani a cui è più legata, dando vita a un’antologia personale, di forte valore autoriale. Tra gli autori scelti Arpino, Bianciardi Ginzburg, Landolfi, Tabucchi, Tomasi Di Lampedusa oltre a numerosi nomi presenti nella nostra selezione. Dall’antologia della vincitrice del Premio Pulitzer per la narrativa con la sua prima raccolta di racconti, L’interprete dei malanni, suggeriamo il testo di Silvio D’Arzo (1920 – 1952), l’autore dell’imperdibile racconto lungo Casa d’altri.

  • Postoristoro, Pier Vittorio Tondelli

Postoristoro è il racconto che apre la raccolta cult Altri libertini, libro d’esordio di Pier Vittorio Tondelli, che segna un punto di svolta (e di rottura) per la narrativa italiana del secondo ‘900. Era il 1980, e il debutto dello scrittore (e talent scout) di Correggio, morto prematuramente nel dicembre 1991 non senza aver aver fatto in tempo a pubblicare alcuni dei testi più significativi del decennio (da Camere separate a Un weekend postmoderno), raccontando con stile postmoderno e crudo di sesso, degrado giovanile e violenza, aprì la strada a un nuovo approccio alla scrittura.

 Pier-Vittorio Tondelli GettyEditorial 31-07-2020

 

Racconti brevi (e brevissimi)

  • Il dinosauro, Augusto Monterroso

Tra i racconti più brevi della storia della letteratura, ce n’è uno di sette parole e una virgola, capace di aprire un immaginario vastissimo e di generare domande e supposizioni. Breve, ma così breve che non possiamo non riportarlo qui: “Al suo risveglio, il dinosauro era ancora lì”.

  • Six word story, Ernest Hemingway

Altro racconto brevissimo ed estremamente evocativo. Secondo una leggenda Hemingway, durante un pranzo tra amici, decise di scommettere che avrebbe potuto scrivere un’intera storia usando soltanto sei parole (e infatti è diventata famosa l’espressione six word story, che ha dato vita a numerosi esperimenti letterari). Ecco allora che nacque “For sale: baby shoes, never worn“, che riesce a mostrare, in tutta la sua compattezza, il potere infinto delle parole.

Ernest  Hemingway GettyEditorial 30-07-2020

  • Tutti i nostri corpi, Georgi Gospodinov

Tutti i nostri corpi (Voland, traduzione di Giuseppe Dell’Agata) raccoglie centotre racconti brevi o brevissimi di Georgi Gospodinov, oggi considerato tra i più importanti autori bulgari. Di lui è stato detto: “Definito il Milan Kundera della Bulgaria per i suoi viaggi nel mondo interiore, potrebbe essere accostato anche a Friedrich Dürrenmat per la sua riscrittura del mito del Minotauro, ma a ben vedere Georgi Gospodinov è uno scrittore unico”. Tra questi testi fulminei (e spesso ironici) consigliamo quello che dà il titolo alla raccolta.

  • Le Bestie di Federigo Tozzi

Bestie, uscito nel 1917, ripubblicato da Garzanti (introduzione di Luigi Baldacci e prefazione di Vincenzo Cerami) offre l’occasione di riscoprire l’opera di un grande autore del Novecento italiano: Federigo Tozzi (1883 – 1920). In sessantotto brevi prose di argomento vario, personaggi, situazioni e atmosfere si accostano e si avvicendano legate da un unico filo conduttore, la presenza animale. Suggeriamo quest’approfondimento pubblicato da Laletteraturaenoi.it.

  • All’improvviso bussano alla porta, Etgar Keret

Come scrivere un racconto potente e incisivo? Fatevelo spiegare da Etgar Keret, tra i più popolari scrittori israeliani contemporanei. Una delle sue più celebri raccolte di racconti, All’improvviso bussano alla porta (Feltrinelli, traduzione di Alessandra Shomroni), prende il nome proprio dal testo che inaugura il volume e che riassume, in maniera sorprendente e ironica, tutti gli ingredienti per costruire un testo efficace e d’effetto. Con tanto di colpo di scena finale.

  • I racconti di Claire-Louise Bennett

Come abbiamo scritto, i racconti che compongono Stagno di Claire-Louise Bennett (autrice cresciuta in Gran Bretagna, che si è poi stabilita in Irlanda) ruotano tutti attorno a piccoli accadimenti quotidiani: “I cambiamenti su larga scala infatti non mi suscitavano il minimo interesse; era piuttosto la costanza delle piccole cose ad attrarmi. Per esempio, quasi tutte le pietre di cui è fatto il cottage sono di uguali dimensioni e hanno una forma simile”, confessa, infatti, la protagonista delle storie, che mettono a nudo la sfera domestica. Tra naturalismo e lirismo, difficile scegliere solo uno dei brevi testi proposti nel 2019 da Bompiani nella traduzione d’autore di Tommaso Pincio. Le sensazioni richiamate dalle sue storie ricordano per certi versi le atmosfere alla Emily Dickinson.

 

Alcuni racconti italiani dei nostri anni

  • I racconti di Claudio Magris

Scrittore e saggista tra i più noti, autore di Danubio e Microcosmi (per citare due tra le sue opere più importanti), nel 2019 il triestino Claudio Magris, cantore della Mitteleuropa, ha pubblicato con Garzanti Tempo curvo a Krems: i cinque protagonisti dei racconti si ritrovano a fare i conti con un tempo che sembra non avere inizio né fine. Dall’ultima raccolta di Magris segnaliamo in particolare il racconto che vede protagonista un vecchio scrittore ospite d’onore di un premio, che misura la propria estraneità al mondo e ai riti della letteratura.

  • Bambini pendolari che si sono perduti, Gianni Celati

Narratori delle pianure (Feltrinelli) è uno dei libri più importanti di Gianni Celati, autore di Lunario del paradiso e La banda dei sospiri. Fu lo stesso Italo Calvino a sottolinearne l’importanza. Era il 1984. Ed è una figura molto cara a Walter Benjamin, quella del narratore orale, che Celati ha cercato di riscoprire in queste trenta novelle, “comiche e fantastiche, tristi o terribili”, viaggiando e raccogliendo storie sulle rive del Po. Tra i racconti consigliamo Bambini pendolari che si sono perduti.

  • L’orecchio assoluto, Daniele Del Giudice

Daniele Del Giudice, scrittore di culto da anni lontano dalle scene (ne ha scritto di recente su Repubblica l’amico ed editore Ernesto Franco, parlando anche della malattia), è stimato anche all’estero (ad esempio da colleghi del calibro di McEwan e Carrère). Come ha scritto Tiziano Scarpa introducendo la raccolta proposta da Einaudi nel 2016, “c’è un’utopia malinconica” nei sui racconti. “Si trova in una scena ricorrente: qualcuno comunica a qualcun altro la sua passione conoscitiva; e, nel farlo, trova nell’altro una rispondenza, una condivisione; suscita una curiosità viva, sincera. Di conseguenza, la relazione a due è la più vera, perché solo nelle relazioni a due si può fondare la fiducia necessaria per aprirsi a vicenda una soglia, e ospitarsi l’un l’altro. Ma questo tipo di fiducia – è la prima sorpresa che procurano questi racconti – non consiste nel comunicare una situazione interiore; al contrario, il suo contenuto è qualcosa di esterno. Non si fa una confidenza intima, non ci si racconta un segreto ma si descrive un oggetto, un mestiere, una caratteristica tecnica: i particolari di un quadro, la polvere, l’orecchio assoluto, la decomposizione, la lotta, l’architettura cimiteriale, le fortezze militari, le comete…”. Tra i testi dell’autore de L’atlante occidentale e Orizzonte mobile proponiamo L’orecchio assoluto.

  • Da qualche parte, al sicuro, Francesca Manfredi

FrancescaManfredi

Vincitore Premio Campiello Opera Prima 2017, Un buon posto dove stare (La Nave di Teseo) è la raccolta d’esordio di Francesca Manfredi. Undici storie accomunate da personaggi che si trasferiscono, si spostano, se ne vanno, si mettono alla ricerca di un luogo da poter chiamare casa. Perché i posti che abitiamo dicono di noi molto di più di quanto possiamo immaginare, e diventano contenitori degli stati d’animo che ci animano: così la casa in campagna del racconto Da qualche parte, al sicuro si erge come simbolo e custode del primo approccio sessuale della piccola Marta con l’amica Veronica.

  • Vorrei essere albanese, Elvis Malaj

Fra due case che si vedono l’un l’altra potrebbe esserci una strada. Come potrebbe esserci una strada tra due paesi che si guardano negli occhi, l’Italia e l’Albania. Quella strada la costruisce Elvis Malaj con la raccolta di racconti Dal tuo terrazzo si vede casa mia (Racconti edizioni), un invito a venire dall’altra parte, a scendere di casa e ad attraversare i propri confini. Un’istanza di condivisione e meticciato, di sguardo altro, di cui sentiamo il richiamo.

  • Il rothiano, Luca Ricci

Il racconto di Luca Ricci che apre l’antologia I difetti fondamentali (Rizzoli) ci porta nel mondo dell’editoria, scenario scelto dall’autore come ambientazione fissa di gran parte dei suoi testi. Ritratti di scrittori, editori, agenti letterari si succedono nel corso del libro, con tutte le loro storture, le loro brutture e le loro fissazioni (i difetti, insomma). Ma a ben guardare, i personaggi di questo universo divertente e ammaliante, sono rappresentanti non solo del settore letterario, ma diventano specchio della natura contraddittoria e fragile dell’essere umano.

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  • Soltanto due euro, Loredana Lipperini

La Magia nera raccontata da Loredana Lipperini nella raccolta di racconti edita da Bompiani s’insinua silenziosa nelle nostre giornate, si nasconde negli oggetti di un mercatino d’antiquariato, tra ninnoli, lampadari di Murano, mobili in stile liberty e due ipnotici cristalli a forma di piramide, come quelli che acquista Elena, la protagonista di Soltanto due euro, che riesce a riconquistare l’amore del marito attraverso una forza sconosciuta e misteriosa. In questa storia, come in tutte quelle narrate nel volume, la dimensione reale e quella magica si intrecciano in modo così stretto da non riuscire a capire dove inizi una e finisca l’altra.

  • Amen, Marco Vichi

Agli amanti del noir italiano contemporaneo suggeriamo i Racconti neri (Guanda) del toscano Marco Vichi, celebre per i polizieschi con protagonista il Commissario Bordelli. Nella raccolta dell’autore fiorentino si ritrovano le sue atmosfere e i suoi personaggi, e quella sua capacità di farsi ascoltare mentre narra vicende quotidiane e terribili dove all’improvviso qualcosa si incrina, un meccanismo si inceppa, e a poco a poco tutto diventa follia, assurdità, mistero, fino al piccolo, spesso del tutto inaspettato colpo di scena finale: in Amen, in cui un ragazzo ricco e nullafacente viene aggredito da un ometto bizzarro che lo accusa di avergli ucciso l’amico più caro…

  • Splatter, Giulio Mozzi

Nel 1998 fu accolta da non poche polemiche l’uscita de Il male naturale (edito all’epoca da Mondadori e poi riproposto da Laurana), raccolta dello scrittore ed editor Giulio Mozzi. A far discutere, in particolare, fu Amore, testo che parlava di pedofilia (a proposito di quella vicenda suggeriamo il saggio di Demetrio Paolin disponibile nella nuova edizione). Tra i racconti di quella discussa raccolta citiamo anche Splatter, in cui si legge: “La morte mi ripugna e credo che non esista una sofferenza più forte del sentirla avvicinare. Non so che cosa venga dopo la morte. Non so se ha senso dire: venga dopo la morte. La morte è: finire”.

  • Dritto dritto negli occhi, Valeria Parrella

Valeria Parrella

La scrittrice Valeria Parrella (Lo spazio bianco, Almarina) ha esordito nel 2003 per minimum fax con una raccolta di racconti, Mosca più balena, che le è valsa la vittoria del premio Campiello Opera Prima. I sei testi, brevi e ambientati a Napoli, hanno tutti protagoniste femminili. Come in Dritto dritto negli occhi, in cui Guappettella ha un sogno: diventare una “signora bene”.

  • Alla deriva in Antartide, Letizia Muratori

Gli Spifferi sono sei racconti scritti da Letizia Muratori, pubblicati da La Nave di Teseo nel 2018. Come abbiamo sottolineato nel nostro approfondimento, “in queste storie di fantasmi l’invisibile si fa sentire come un refolo ed è ora una persona, ora un suono, ora una speranza; e come in tutte le storie di fantasmi che si rispettino esiste perché c’è qualcuno in grado di crederci, c’è una frontiera fra la realtà e – forse – l’immaginazione che il fantasma attraversa a piacere e c’è una mancanza da riempire. I fantasmi sono caratterizzati da una volontà ripetitiva ed efficace, motore di una discordanza fra ciò che scetticamente sembra una credenza e ciò che invece è vero”. Tra i racconti in questione consigliamo Alla deriva in Antartide.

  • Due ragazze orizzontali, Paolo Cognetti

Prima della vittoria al premio Strega 2017 con Le otto montagne, Paolo Cognetti ha scritto un romanzo composto da dieci racconti autonomi, Sofia si veste sempre di nero (minimum fax), che ci portano a conoscere l’inquieta protagonista dall’infanzia ai bilanci dell’età adulta, passando per la difficile adolescenza. Consapevoli che i racconti in questione non sono stati pensati per essere letti singolarmente, in questo particolare contesto suggeriamo il terzo, Due ragazze orizzontali, in cui la protagonista testa il suicidio in un pomeriggio di fine estate…

  • Alba tragica, Niccolò Ammaniti

La nostra rassegna di racconti si chiude con la raccolta di Niccolò AmmanitiIl momento è delicato (Mondadori) – il cui titolo è un riferimento proprio a un certo scetticismo nel mondo dell’editoria nei confronti delle raccolte di racconti – e in particolare con la frase d’apertura che accompagna il suo libro: “Il romanzo è una storia d’amore, il racconto è la passione di una notte”. Speriamo quindi di avervi dato tutti gli strumenti per orientarvi nel vasto universo dei testi brevi per vivere indimenticabili e surreali notti di passioni letterarie, proprio come quella che racconta lo scrittore in Alba tragica.

Ora ci piacerebbe sapere quali sono i vostri racconti preferiti. L’appuntamento è sui social de ilLibraio.it.

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