Cosa significa avere vent’anni oggi? Se lo chiede Sofia Viscardi, la star milanese di YouTube, che di anni ne ha proprio venti. Per rispondere alla domanda ha deciso di impiegare lo strumento narrativo che la contraddistingue, il video. Dall’inizio di febbraio il suo canale YouTube si è trasformato, ora è il “Canale di Venti”. Ma cos’è “Venti”? Alla scoperta del progetto (che vive ovviamente anche su Instagram), e che non è il solo a provare a rispondere alla domanda iniziale…

Cosa significa avere vent’anni oggi? Se lo chiede anche Sofia Viscardi, la star milanese di YouTube, che di anni ne ha proprio venti. Per rispondere alla domanda ha deciso di impiegare lo strumento narrativo che la contraddistingue, il video.

Qualcuno se ne sarà già accorto, a partire dagli oltre 740mila iscritti al suo canale: dopo quasi dieci mesi di silenzio, il 6 febbraio, sul profilo ufficiale YouTube di Sofia Viscardi, autrice per Mondadori di libri di successo come Succede (2016, che è diventato anche un film) e Abbastanza (2018), è stato pubblicato un nuovo contenuto: una sorta di trailer di un nuovo progetto, Venti. E anche il canale ha cambiato nome: ora è il Canale di Venti (protagonista anche su Instagram ma, almeno per ora, non su Facebook).

Nel primo video Viscardi presenta il progetto, in cui è coinvolto un piccolo team, che include anche Irene Graziosi, già collaboratrice di Vice Italia, per cui di recente ha realizzato La prima volta, una serie di video interviste che ruotano attorno al mondo del sesso.

Lo scopo di Venti, che è prodotto da Show Reel Media Group, è quello di “creare un posto dove chi è giovane si possa sentire rappresentato”, spiega la stessa Viscardi.

venti

La prima video intervista è a Chadia Rodriguez, classe ’98, trapper e rapper di origine marocchina che si racconta, in quindici minuti, a Sofia Viscardi attraverso le sue canzoni e le esperienze che hanno definito la sua identità di giovane donna e artista. Il dialogo si svolge nella ricostruzione di un salotto, le due giovani stanno a sedute a gambe incrociate su due poltrone gemelle, tra una domanda e l’altra mangiano gli spicchi di un mandarino. Come se fosse una chiacchierata tra amiche. Seguita da 200 mila spettatori.

Se fossimo nel 2009 Venti andrebbe in onda su MTV nella fascia del primo pomeriggio: per chi ha qualche anno in più di Sofia Viscardi è facile immaginarselo come contenuto del palinsesto televisivo pensato per chi è appena tornato a casa da lezione.

Il target a cui si rivolge Venti, però, supera il limite anagrafico: i vent’anni diventano un simbolo sotto cui si raccolgono coloro che non si sentono ancora davvero adulti, ma nemmeno più ragazzini. Soprattutto giovani donne, visto il pubblico “storico” di Sofia Viscardi.

Il concept dietro Venti ricorda in qualche modo Freeda, un progetto digitale (che vive su social come Facebook e Instagram) pensato per donne millennial, ma nel caso della nuova avventura di Viscardi il contenuto, e soprattutto il linguaggio e il formato, sono adattati alla cosiddetta generazione Z.

Se infatti la confusione, ma anche le aspettative, la voglia di mettersi in gioco e di entrare nel mondo degli adulti sono momenti che perfino i nostri nonni hanno vissuto, la generazione Z è la prima ad avere i mezzi per diffondere prodotti pensati e creati per se stessa. Senza filtri, o almeno dando l’impressione che sia così.

Allora chi parla oggi ai ventenni (o tenta di farlo) in Italia, ovviamente con approcci differenti? Un altro ventenne, ad esempio. Pensiamo a Giacomo Mazzariol, che a fine 2018 ha pubblicato Gli squali (Einaudi), un romanzo in cui racconta i suoi coetanei.

O ancora, al podcast Quasidìin cui la booktuber Ilenia Zodiaco (collaboratrice de ilLibraio.it, ndr) e Valentina Tomić“nell’età (quasi) adulta dei venticinque anni”, riflettono “sulla responsabilità sociale” della loro generazione.

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