Il Premio Nobel per la Letteratura 2024, il più ambito riconoscimento mondiale per scrittrici e scrittori, quest’anno va ad Han Kang, 53enne autrice sudcoreana (“La vegetariana”, “Atti umani”) – I particolari

Dopo settimane di ipotesi e #totoNobel, arriva il momento tanto atteso, con l’annuncio, in diretta streaming (e social) del Premio Nobel per la Letteratura 2024: il più ambito riconoscimento mondiale per scrittrici e scrittori quest’anno va ad Han Kang, 53enne autrice sudcoreana (La vegetariana e Atti umani tra i suoi libri più noti, pubblicati in Italia da Adelphi), “per la sua intensa prosa poetica che affronta i traumi storici ed espone la fragilità della vita umana”.

Han Kang, nata nel 1970, dopo la laurea in Letteratura coreana a Seul, debutta nel 1993 con una raccolta di poesie. Nelle sue opere, l’autrice racconta sia esperienze personali sia storie fantastiche, attraverso una scrittura limpida e densa di emozioni. E tra gli argomenti più presenti troviamo il corpo e come questo sia sempre connesso alla mente. In proposito, intervistata da La Repubblica affermava: “Essendo cresciuta come buddista e avendo praticato fino ai vent’anni, non sono abituata a dividere il corpo dalla mente. Ma certamente il corpo umano è al centro della mia riflessione. Un corpo amato, malato, addolorato. La sua fragilità. La mortalità. La dignità. La bellezza”. E ancora: “La vegetariana e Atti umani sembrano molto diversi, ma io li considero collegati tra loro, quasi una coppia…”.

La vegetariana (2016, traduzione di Milena Zemira Ciccimarra) porta all’estremo il concetto di disturbo alimentare e, in particolare, la rinuncia completa alla carne. Una scelta drastica che apre una frattura tanto nella famiglia della protagonista, Yeong-hye, quanto nella realtà stessa. Con questo libro, l’autrice viene premiata con il Man Booker International Prize e il romanzo viene inserito nei migliori 100 libri dal 2000 ad oggi secondo il New York Times.

La vegetariana han kang

In Atti umani (2017, traduzione di Milena Zemira Ciccimarra) l’autrice racconta una delle pagine più crude della cronaca sudcoreana: il colpo di stato di Chun Doo-hwan e il conseguente massacro di Gwangju (città di provenienza dell’autrice). Nonostante il tema profondo e la storia realmente accaduta, Han Kang non perde occasione di descrivere attraverso tutti i cinque sensi ciò che è stato. Con Atti umani Han Kang si aggiudica il Premio Malaparte nel 2017.

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Atti umani han kang

Tra le opere di Kang giunte nel nostro Paese, Convalescenza (2019, traduzione di Milena Zemira Ciccimarra) si distingue per la brevità. Due racconti che ruotano intorno a due figure femminili, uniche eppure in grado di richiamare quelle sensazioni già provate con La vegetariana. Se da un lato, una donna cerca risposte per i suoi dubbi, dopo la morte della sorella, nel secondo racconto Han Kang descrive la trasformazione della protagonista che, letteralmente, “fiorisce e dà frutti prima di appassire”.

Convalescenza Han Kang

Nel 2023, arriva in Italia L’ora di greco (traduzione di Lia Iovenitti), romanzo ambientato in una Seul rovente e con protagonista una donna in cerca della sua voce. Un mutismo che la perseguita sin dalla gioventù e che la donna cerca di combattere affidandosi alla lingua di Platone. L’incontro con l’insegnante di greco è l’inizio di un rapporto intimo, delicato, fatto di perdite e, forse, è anche ciò che può riportare la donna in contatto con il mondo.

L’ora di greco han kang

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Già vincitrice di numerosi premi, Han Kang, che abbiamo intervistato nel 2017, ci aveva raccontato a proposito delle sue letture: “Mi piace leggere di tutto, non mi dispiace neanche quello che scrivo. Stimo molto Arundhati Roy: ho letto Il dio delle piccole cose e ora sono molto curiosa di leggere Il ministero della suprema felicità. Sono stati scritti a vent’anni l’uno dall’altro e intanto la scrittrice si è dedicata all’attivismo. Una scelta molto interessante. Amo anche Amos Oz e tra gli italiani Primo Levi, Italo Calvino e Giorgio Bassani, che ho scoperto grazie a un amico”.

Mentre in una intervista al The Guardian parla del suo libro preferito da bambina e di come sia diventata una scrittrice.

Premio Nobel Letteratura 2024

Il 5 novembre, tra l’altro, è in uscita per Adelphi Non dico addio (traduzione di Lia Iovenitti), libro di Han Kang del 2021 e ancora inedito in Italia, che in Francia ha ricevuto il Prix Médicis étranger 2023 e il Prix Émile Guimet 2024. L’ottava opera del Premio Nobel per la Letteratura 2024, classe ’70, è presentato come “una sorta di arduo e doloroso viaggio d’inverno, quello che compie la protagonista, Gyeong-ha, quando, senza esitare, accetta la pressante richiesta dell’amica Inseon, ricoverata in ospedale a Seul, di andare sull’isola di Jeju per dare da bere al suo pappagallino, che è rimasto da solo e rischia di morire.

A Jeju, infatti, la accoglie una terribile tempesta di neve, e poi un sentiero nel buio dove si perde, cade e si ferisce. Ma niente riesce a fermarla”. La protagonista, infatti, si rialza e prosegue, “perché sa che deve assolutamente raggiungere la casa di Inseon e salvare il pappagallo. Quando arriverà, potrà soltanto seppellirlo, scavando a fatica nella neve e nella terra gelata. Poco dopo, però, lo vedrà di nuovo svolazzare nelle stanze buie e fredde – e insieme a lui comparirà anche l’amica, che aveva lasciato all’ospedale”. Sotto la sua guida, Gyeong-ha compirà un altro viaggio: “una discesa agli inferi, questa volta, nella storia della famiglia di Inseon e di uno dei massacri più infami che la Corea abbia mai conosciuto – quello perpetrato, tra la fine del 1948 e i primi mesi del 1949, ai danni di trentamila civili accusati di essere comunisti”. Un libro che conferma la “virtuosità narrativa” di Han Kang, forte di una “scrittura al tempo stesso lirica e implacabilmente precisa“.

Quanto conosci il Premio Nobel per la letteratura? – Mettiti alla prova con il nostro quiz

Con l’assegnazione del Nobel per la Letteratura 2024 ad Han Kang, sono 18 le donne vincitrici del più importante riconoscimento letterario, a fronte dei 117 premi consegnati.

Come abbiamo ricordato in questo articolo, che raccoglie molte curiosità sul Premio, voluto dal chimico e industriale svedese Alfred Nobel (1833-1896), è stato conferito per la prima volta nel 1901 (qui un’infografica dedicata ai vincitori e alle vincitrici).

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Fotografia header: Han Kang (Roberto Ricciuti Getty Images 10-10-2024)

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