Il premio Nobel per la Letteratura 2020, la cui prima assegnazione risale al 1901, quest’anno è andato a Louise Glück. L’autrice americana, classe ’43, ha già vinto, tra gli altri, il Pulitzer nel 1993 e il National Book Award per la poesia nel 2014 – I particolari

È il giorno del Premio Nobel alla Letteratura 2020, che viene assegnato, ancora una volta a sorpresa, alla poetessa Louise Glück, per “la sua inconfondibile voce poetica che con austera bellezza rende universale l’esistenza individuale”. L’autrice americana, nata a New York nel 1943, ha già vinto, tra gli altri, il Pulitzer nel 1993 con la raccolta The Wild Iris e il National Book Award per la poesia nel 2014 con Faithful and Virtuous Night.

L’annuncio arriva da Stoccolma in una sala decisamente meno affollata del solito per rispettare le norme di sicurezza in tempi di pandemia.

Louise Glück è la sedicesima donna a ricevere il Premio Nobel alla Letteratura. L’ultimo poeta a vincere il Nobel prima di Glück è stato lo scrittore svedere Tomas Tranströmer nel 2011.

Louise Glück

Louise Glück è autrice di 12 raccolte di poesie, oltre che di alcuni saggi. Nata a New York, cresciuta a Long Island, Glück ha frequentato la Columbia University. Oltre a scrivere Glück ha anche insegnato in diverse università americane, e ora è professoressa associata di Letteratura inglese a Yale.

Tra i temi delle poesie di Glück, che sono ritenute appartenere prevalentemente a uno stile autobiografico, troviamo solitudine, l’infanzia, le relazioni familiari, il divorzio e la morte. L’opera di Glück è conosciuta per la sua sensibilità e per la sua precisione tecnica, ma anche per il suo uso di un linguaggio diretto e per aver inserito nella sua opera alcune rielaborazioni dei miti greci e romani.

La semplicità che caratterizza le poesie di Glück e i temi universali da lei trattati rendono i suoi lavori apprezzabili da un pubblico ampio. Le sue poesie inoltre sono spesso definite cupe, per il ricorrere di sentimenti come il rifiuto, la delusione, la perdita e l’isolamento.

Di Glück nel 2019 è stata pubblicata in Italia Averno (2006), da Edizioni Libreria Dante & Descartes, con la traduzione di Massimo Bacigalupo e con la postfazione di José Vicente Quirante Vives. In Averno, il cui titolo si riferisce al cratere ritenuto dai romani la porta degli inferi, Glück partendo dal mito di Persefone riflette sul legame tra madre e figlia e sulla paura dell’invecchiamento. Altre sue poesie sono state tradotte in italiano nelle raccolte Nuovi poeti americani (Einaudi, 2006, curata da Elisa Biagini) e West of your cities (minimum fax, 2003, curata da Mark Strand e tradotta da Damiano Abeni). Su The New York Review of Books si può leggere una sua poesia in inglese.

Tra i suoi lavori più apprezzati troviamo The Triumph of Achilles (1985), un insieme di poemi scritti dopo la perdita della sua casa in Vermont a causa di un incendio e Ararat (1990), composto in seguito alla morte del padre di Glück, definito dal New York Times “il libro di poesia americana più crudele e pieno di dolore degli ultimi 25 anni”.

La raccolta di 54 poesie The Wild Iris (1992), che le ha valso il premio Pulitzer per la poesia, è considerata una delle più visionarie tra le sue opere. L’ambientazione è un giardino, nel quale sono tre voci a parlare: i fiori, il poeta-giardiniere e una figura onnisciente assimilabile a un dio. I temi principali che legano le poesie sono il tempo e la mortalità, affrontati da un punto di vista naturale, umano e spirituale. Snowdrops, contenuta in The Wild Iris, si può leggere sul sito del Premio Nobel.

Meadowlands (1996) è particolarmente legata alla mitologia. Protagonisti sono Ulisse e Penelope, in quella che è stata definita una riflessione più ampia sul matrimonio e sulla natura dell’amore. Con la raccolta successiva, Vita Nova (1999), Glück è stata insignita del Premio Bollingen assegnato dall’università di Yale. Il titolo si ispira all’opera di Dante e le poesie che ne fanno parte si soffermano su ciò che rimane di un matrimonio dopo la sua fine.

Glück è anche autrice di saggi: nel 1994 ha pubblicato Proofs & Theories: Essays on Poetry con il quale ha vinto il PEN/Martha Albrand Award for First Nonfiction, e nel 2017 una raccolta dal titolo American Originality.

GLI ULTIMI VINCITORI

L’anno scorso l’ambito riconoscimento era stato assegnato a due figure del mondo letterario, per recuperare il precedente anno in cui la premiazione non si era tenuta a seguito dello scandalo sessuale che ha coinvolto l’Accademia svedese. Il premio 2019 è stato vinto da Peter Handke, romanziere, drammaturgo e poeta austriaco; mentre per l’edizione 2018 ha vinto l’autrice polacca Olga Tokarczuk.

LA STORIA DEL PREMIO

Il premio Nobel per la Letteratura, la cui prima assegnazione risale al 1901, è un’onorificenza di valore mondiale dedicata all’intera carriera, che viene destinata a chi “nel campo della letteratura mondiale si sia maggiormente distinto per le sue opere in una direzione ideale”.

Tutti gli anni, entro la fine di gennaio, professori, intellettuali, presidenti di istituzioni culturali nonché, ovviamente, i membri dell’Accademia Svedese, compongono la rosa dei nomi dei candidati. Nei mesi primaverili viene stilata una segretissima lista preliminare, che va poi a sfoltirsi sempre di più durante l’estate, per arrivare alla fine all’attesa proclamazione di ottobre (la cerimonia di consegna invece si tiene il 10 dicembre, a Stoccolma presso il Konserthuset, durante il giorno dell’anniversario della morte del fondatore, Alfred Bernhard Nobel).

Sono tanti i nomi spesso in lizza tra i più gettonati: tra questi Margaret Atwood, l’amata autrice del romanzo Il racconto dell’Ancella, o lo scrittore giapponese Haruki Murakami, famoso per opere come Dance, dance, dance e Kafka sulla spiaggia. Ma anche Annie Ernaux, Cormac McCarthy, Don DeLillo e Joan Didion, solo per citarne alcuni. In ogni caso è impossibile sapere per certo chi concorre: la lista dei nomi viene resa pubblica solo dopo cinquant’anni dall’assegnazione del premio. Per sapere chi era in ballo in quest’edizione 2020 dovremmo aspettare quindi molto, molto tempo.

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