Il “caso Leonardo Caffo” continua a far discutere e le polemiche su Più libri Più liberi 2024 non si placano, nonostante le scuse degli organizzatori. La presa di posizione della casa editrice Bao Publishing e del suo autore più noto, Zerocalcare, che avrebbe dovuto dialogare con Chiara Valerio: “Mi è sembrato sbagliato invocare il garantismo…”

Il “caso Leonardo Caffo” continua a far discutere e le polemiche su Più libri Più liberi 2024 non si placano, nonostante le scuse degli organizzatori.

Dopo la rinuncia a prendere parte alla Fiera della piccola e media editoria, in programma a Roma dal 4 all’8 dicembre, da parte di Josephine Yole Signorelli (Fumettibrutti), Giulia Siviero e di altre autrici e autori, arriva la presa di posizione di Zerocalcare, tra gli ospiti più attesi dell’edizione 2024 di Più libri, e della casa editrice Bao Publishing.

LA SCELTA DI BAO PUBLISHING

Via Instagram la casa editrice annuncia: “Negli ultimi giorni siamo stati costretti a riflettere sull’opportunità della nostra partecipazione alla prossima edizione di Più Libri Più Liberi. Le polemiche che hanno coinvolto alcune scelte dell’organizzazione ci hanno messo in enorme difficoltà, perché consideriamo le poche fiere cui partecipiamo ogni anno dei luoghi sicuri per tutte le idee e tutte le sensibilità, e quando vengono operate scelte di un segno contrario ai nostri principi, ai nostri ideali, ci vediamo costretti a prendere una posizione rispetto alla linea scelta da chi queste fiere le organizza. A Più Libri Più Liberi ci saremo, per onorare un impegno preso con le nostre lettrici e i nostri lettori, con le nostre autrici e i nostri autori, ma abbiamo deciso di annullare la nostra partecipazione a qualunque evento interno alla fiera“. E ancora: “Questo vale sia per i nostri ospiti che per i membri della redazione, che si scusano con gli altri relatori degli eventi che diserteranno. È fondamentale per noi, pur nel rispetto delle scelte altrui, dare un segno di discontinuità e di distacco da un modo di fare programma e di comunicare che non ci appartiene. Ci aspettiamo in futuro, ed è un’aspettativa che riserviamo su tutti i nostri interlocutori fieristici, un comportamento più capace di assumersi le proprie responsabilità (e le responsabilità dei propri sbagli) da chi, organizzando un evento che ci ospita, fa propria anche la nostra responsabilità, che ci è necessario – ovviamente – tutelare”.

LA PRESA DI POSIZIONE DI ZEROCALCARE

Fin qui la casa editrice. Il suo autore più noto, Zerocalcare, dal canto suo spiega – sempre via Instagram – di aver fatto volutamente “passare alcuni giorni prima di prendere parola su quello che è successo”, per “cercare un angoletto in quello spazio risicato tra il circolo di difesa degli amici e gli scemi della gogna social“. Il fumettista argomenta: “Non mi piace parlare di cose che riguardano tutte e tutti con la fretta della mitomania, senza prima essermi confrontato con le altre persone interessate, almeno quelle più vicine a me. E non mi piace usare il mio peso mediatico per occupare spazio dentro una discussione nella quale io da maschio – che sta ancora facendo i conti con i suoi limiti e il suo ruolo – credo di dover soprattutto ascoltare”. Zerocalcare sottolinea l’inopportunità di “invitare a una fiera dedicata a Giulia Cecchettin un uomo (confesso che non sapevo manco chi cazzo fosse) accusato di violenza ai danni della sua compagna“. E poi: “Mi è sembrato sbagliato invocare il garantismo (che pure è un tema che mi sta molto a cuore in questo tempo di barbarie) per troncare una discussione sulla violenza di genere, senza problematizzare il calvario che tante donne incontrano nel denunciare gli abusi, la difficoltà di essere credute…”.

Quindi il riferimento diretto del fumettista alla scrittrice ed editor Chiara Valerio, curatrice del programma di Più Libri (che aveva inizialmente annunciato che avrebbe tenuto lei l’incontro a cui Caffo – a sua volta in attesa della sentenza, prevista per il 10 dicembre prossimo, nel processo per maltrattamenti e lesioni aggravate nei confronti dell’ex compagna – dopo le prime proteste aveva deciso di annullare): “Per come conosco Chiara Valerio, ci credo che sia mossa da fedeltà a un principio e non da altro; ma quando quello che facciamo si presta a così tante strumentalizzazioni, quando diventiamo utili agli articoli della Verità, quando i nostri nemici ci prendono a simbolo, è il momento di fermarci a riflettere pure se siamo in buona fede“.

Il testo di Zerocalcare va avanti, e l’autore cita anche la sua scelta di rinunciare a prendere parte in passato al Salone del Libro di Torino e a Lucca Comics (per altre ragioni): “(…) Quello che mi rimane alla fine di questi giorni è soprattutto la delusione di uno spazio collettivo che si è dimostrato privo degli strumenti per affrontare questa sfida, che non è solo quella di opporsi a una generica e lontana ‘violenza sulle donne’, ma anche di riuscire a farsi esempio di quello che dovrebbe accadere quando il violento potrebbe essere uno vicino a noi, della nostra cerchia di relazioni, magari uno per cui proviamo affetto o ammirazione”.

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Zerocalcare ha così deciso di annullare l’incontro previsto sull’editoria con la stessa Valerio (“oggettivamente impossibile da tenere: non perché penso sia un’appestata o che con lei non si possa parlare, anche quando ritengo stia sbagliando – ma perché mi pare impossibile glissare su questo tema e parlare di editoria come se niente fosse; e al tempo stesso mi pare grottesco pensare che un maschio tenga un incontro in cui spiega a una donna come avrebbe dovuto comportarsi in termini di femminismo”).

Il fumettista conclude: “Do per scontato che per qualcuno non sarà abbastanza radicale, mi piacerebbe dire che è stato fatto per rispetto dei lettori, ma la verità è che nel mio caso, nonostante le emozioni contrastanti e i dubbi infiniti, non sono riuscito a mettere a fuoco chiaramente una scommessa su cui puntare per poter dire, ‘ok questa possiamo provare a giocarcela’. Ma questo attiene davvero al sentire personale, rispetto chi si è dato risposte diverse, e non ho alcuna pretesa di spiegare una verità rivelata – se mai esistesse non ne sarei certo io il depositario”.

Così, l’incontro non si terrà, ma lo stand di Bao a Roma ospiterà i firmacopie, compreso quello di Zerocalcare.

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Fotografia header: Getty Images (foto di Rosdiana Ciaravolo)

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