“Oggi è cambiato il modo in cui si pensa alle librerie. In quelle di nuova concezione, di dimensioni più ridotte, il libro è al centro, come pure i librai e i lettori di tutte le età, con le loro passioni e curiosità”. In occasione dell’apertura della nuova sede della libreria Mondadori di piazza Duomo, a Milano, ilLibraio.it ha incontrato Carmine Perna, Amministratore delegato di Mondadori Retail S.p.A., che guida una rete di 535 negozi (di cui 41 gestiti direttamente, e il resto in franchising), e che è tornata a crescere (nel 2022 ricavi per 189,2 milioni di euro, +8,8% rispetto al 2021). Tanti i temi affrontati, dal dibattito sul bonus cultura 18App all’importanza di avvicinare gli adolescenti alla lettura (anche con l’aiuto di TikTok). E ancora: “È necessario lavorare per calmierare gli affitti per le librerie, in particolare nei centri storici. Se non si interviene presto, nel cuore delle città italiane ce saranno ogni anno meno” – L’intervista

Nel cuore di Milano è il giorno dell’inaugurazione della nuova sede della libreria Mondadori Duomo, che ha lasciato via Dogana 2 per spostarsi di qualche metro, sul lato sud di piazza Duomo, la principale del capoluogo lombardo.

La nuova libreria (1.300 metri quadrati complessivi, su tre piani, più un piano soppalcato), ospitata negli spazi neorinascimentali del Palazzo dei Portici meridionali, ha due ingressi e contiene circa 100mila volumi e 30mila titoli. In vendita poi 8mila storie per bambini e ragazzi e 5mila proposte tra manga e comics.

Il concept dello spazio è stato ideato dallo studio Il Prisma, che ha cercato di riportare alla luce elementi di pregio del palazzo che la ospita.

L’inaugurazione è stata anche l’occasione per un dialogo, dal titolo Librerie a misura di lettore – Luoghi di cultura e incontro, che ha visto protagonisti Carmine Perna, Amministratore delegato di Mondadori Retail S.p.A., Ricardo Franco Levi, presidente dell’Associazione Italiana Editori, Paolo Ambrosini, presidente di Ali-Confcommercio e Michela Addis (docente di economia e gestione delle imprese all’Università Roma Tre). A moderare la tavola rotonda, la giornalista Alessandra Tedesco.

libreria mondadori piazza duomo foto di vito corvasce

L’interno della nuova liberia, nella foto di Vito Corvasce

Per Levi, “l’apertura di una libreria nuova da parte di Mondadori nel centro di Milano, una città che secondo il 93% dei cittadini offre importanti stimoli alla lettura e che ha nell’editoria uno dei suoi motori di sviluppo economico e culturale, non è solo una notizia confortante, ma un segnale di dove sta andando l’industria del libro italiana. Con vendite pari a 248,8 milioni di euro, i primi due mesi del 2023 del mercato trade sono sostanzialmente in linea con i buoni risultati del 2022 e confermano che dopo la pandemia gli italiani stanno leggendo di più. Non solo: negli ultimi due anni gli italiani hanno riscoperto le librerie, che recuperano quote rispetto all’online, e questo vale soprattutto per i giovani. Appare vincente, da questo punto di vista, la scelta di rinnovare l’offerta editoriale puntando su formati di esposizione all’avanguardia”.

Dal canto suo, Ambrosini ha sottolineato come “oggi la libreria è sempre più un luogo di aggregazione sociale grazie al quale fare quella preziosa esperienza di trovare il libro che non si sapeva di cercare. I librai quindi hanno un ruolo importante nel mondo del libro non replicabile da nessun algoritmo“. Il presidente dei librai italiani ha aggiunto: “Quello che dobbiamo fare tutti assieme, editori, librai e in generale operatori del mondo del libro, è lavorare perché le librerie tornino ad essere al centro del progetto del libro rivedendo anche scelte di un passato recente che hanno creduto di prescindere dal libraio e dalla libreria”.

Nel corso della tavola rotonda, Michela Addis ha argomentato: “Stiamo assistendo a un cambiamento epocale della funzione di una libreria. Se per il consumatore l’acquisto del libro è un rituale, il libraio è un amico e la libreria è un luogo speciale, allora anche il posizionamento delle librerie deve evolvere per creare esperienze memorabili”.

Durante l’incontro sono stati presentati i risultati di un’indagine condotta da Mondadori Retail secondo cui “gli italiani non rinunciano al piacere di acquistare libri in libreria, considerata un presidio culturale e un luogo accogliente, nel quale è possibile trascorrere tempo piacevole nel silenzio, ma anche in compagnia, alla scoperta di meravigliose storie”. Quanto ai librai, lettrici e lettori “chiedono preparazione e capacità di consigliare il titolo più giusto”. In particolare, il canale preferito per gli acquisti di libri cartacei resta la libreria per oltre 9 persone su 10, con una lievissima oscillazione tra i dati italiani (93,2%) e quelli di Milano (89%). Scelgono il web il 5,5% degli utenti nazionali e il 9,4% del pubblico milanese.

Abbiamo avuto modo di approfondire i progetti di Segrate nel mondo delle librerie con Perna, nominato Amministratore delegato di Mondadori Retail S.p.A. nell’agosto del 2019 (al posto di Pierluigi Bernasconi).

Quanto al percorso del manager nato a Serino (in provincia di Avellino) nel 1969, Perna si è laureato in economia aziendale in Bocconi, a Milano. A fine anni ’90 è entrato nel Gruppo SISAL, e fino al 2004 ha lavorato per H3G S.p.A., per poi passare al Gruppo Ventaglio. L’arrivo a Segrate è datato 2006, nell’ambito della direzione Amministrazione, finanza e controllo, per poi ricoprire ruoli con responsabilità crescenti: nel 2007 ecco infatti la carica di Chief Financial Officer di Mondadori France, e nel 2010 la nomina a direttore esecutivo Finance & Operations della controllata francese, di cui Perna, dal 2013 al 2019, è stato Amministratore delegato. Proprio nel corso della sua esperienza oltralpe Perna ha ricoperto la carica di consigliere in società dei settori media, digital e distribuzione stampa, oltreché in associazioni rappresentative degli editori.

Carmine Perna Mondadori Retail Spa foto di Marco Piraccini

Carmine Perna, Ad di Mondadori Retail S.p.a, nella foto di Marco Piraccini

Carmine Perna, partiamo dalla nuova sede della libreria Mondadori in piazza Duomo, che ovviamente ha anche un valore simbolico.
“Partirei dalle tempistiche. Volevamo limitare al massimo il disagio per i nostri clienti e per la città, e mi sento di dire che abbiamo raggiunto l’obiettivo. Tra la chiusura della vecchia sede e l’apertura della nuova è trascorso pochissimo tempo. Va dunque dato atto del grande lavoro svolto da chi si è occupato di questo passaggio delicato. Sì perché non dimentichiamoci che i lavori sono stati avviati in una fase complessa: da una parte l’aumento dei costi dell’energia, dall’altra la preoccupazione per la scarsità delle materie prime. Quello in cui ha sede la nuova libreria, tra l’altro, non è un immobile facile da gestire, perché presenta diversi vincoli strutturali. Premesso questo, la nuova sede è la conferma che oggi è cambiato il modo in cui si pensa alle librerie”.

Cioè?
“L’ormai ex sede, un megastore, è figlia di una concezione legata a una precedente fase storica, in cui il libro non era il protagonista assoluto. Nelle librerie di nuova concezione, invece, il focus è sul libro, come pure sui librai e sulle esigenze dei lettori di tutte le età, con le loro passioni e curiosità. Per un luogo iconico come piazza Duomo volevamo quindi una libreria unica, che mettesse al centro i libri. È vero che le dimensioni del nuovo negozio sono sì più contenute, ma non è cambiato lo spazio destinato ai libri, che è rimasto lo stesso”.

A quale pubblico si rivolge il nuovo negozio?
“Il più vasto possibile. Vogliamo accogliere tutte le generazioni. Ci tengo a ricordare che nel nostro caso gli eventi in libreria sono partiti proprio da piazza Duomo, per poi essere introdotti anche in altri punti vendita. Anche nella nuova sede gli eventi giocheranno un ruolo centrale (tra i primi appuntamenti in programma, quello del 7 aprile alle 18 con Quentin Tarantino, in collaborazione con La Milanesiana e La nave di Teseo, in uscita con il nuovo libro del grande regista americano, Cinema speculation, ndr). Abbiamo immaginato un luogo in cui vivere esperienze innovative, con aree esperienziali destinate a pubblici diversi. Nel nostro intento ogni community di lettori deve essere coinvolta”.

A che tipo di esperienze innovative fa riferimento?
“Per i bambini, ad esempio, abbiamo previsto un’area specifica, con un cilindro immersivo, dove si potrà vivere una storia o una fiaba, scegliendo da quale personaggio farsi accompagnare. Ci saranno immagini, suoni e luci, e si potrà costruire il finale… è anche un modo per avvicinare chi, almeno inizialmente, può essere meno attratto dai libri come oggetti fisici. In questi casi partiamo dalla forza e dalla magia delle storie. E per i lettori più grandi, oltre a una sala tutta dedicata ai manga, ci sarà l’area destinata a ebook e audiolibri”.

Cala la metratura complessiva, e quanto al numero di librai e libraie occupate?
“Non è prevista una diminuzione del numero dei nostri librai. Il restyling delle librerie non ha impatto a livello occupazionale. A volte ci sono dei trasferimenti nell’ambito della stessa città o della stessa Regione, ma sempre concordati con i lavoratori”.

libreria mondadori piazza duomo foto di vito corvasce

Il trend post-pandemia parla non solo di metrature più piccole, ma anche di un ruolo centrale svolto da libraie e librai.
“Ogni apertura porta non solo lavoro per i nuovi librai, ma anche benefici per l’indotto. Sia ai librai che lavorano nelle librerie gestite direttamente, sia ai dipendenti dei negozi in franchising, a cui da ormai due anni garantiamo percorsi di formazione, a partire dalla gestione operativa della libreria, del suo conto economico e, allo stesso tempo, di informazione: cioè forniamo costantemente notizie sulle novità in uscita e dati sull’andamento delle vendite nei diversi ambiti, in particolare per settori che magari si conoscono meno come i comics, e promuoviamo corsi dedicati, ad esempio al fantasy o all’editoria per ragazzi”.

libreria mondadori piazza duomo foto di vito corvasce

A proposito, quanti punti vendita fanno parte della rete di Mondadori Retail?
“Il numero è in costante evoluzione: al 31 dicembre 2022, siamo a quota 535 negozi, di cui 41 gestiti direttamente, e il resto in franchising. Nei negozi gestiti direttamente lavorano circa 400 librai e stimiamo che, in media, ogni libreria affiliata occupi tre o quattro persone, incluso il proprietario o la proprietaria”.

Sono dunque previste nuove aperture, da Nord a Sud?
“Nei mesi scorsi abbiamo aperto in regioni come Liguria, Friuli, Puglia e Toscana, solo per fare degli esempi, e quest’anno inaugureremo nuove sedi nel Lazio, in Piemonte, in Campania, in Umbria e ancora in Liguria. Se nel 2022 abbiamo aperto 4 nuovi punti diretti, nel 2023 essi saranno almeno 8, e arriveremo a più di 30 nuovi punti vendita includendo il franchising”.

Un po’ di numeri. Nella nota stampa relativa all’approvazione da parte del Cda di Segrate dei risultati al 31 dicembre, si sottolinea che, per Mondadori Retail, “l’anno scorso è proseguita la politica di sviluppo e ottimizzazione del network fisico messa in atto negli ultimi anni. Tale processo di trasformazione ha consentito un miglioramento delle performance operative e gestionali”. Quanto ai risultati, la sua area ha registrato ricavi per 189,2 milioni di euro, in incremento di 15,3 milioni di euro (+8,8%) rispetto al 2021. Quanto al ruolo nel mercato, Mondadori Retail si presenta con una market share pari al 12,5%, in aumento dell’1,2%. Crescono i ricavi sia da parte delle librerie dirette (+26,7% rispetto all’esercizio precedente), sia delle librerie in franchising (+4,3%), mentre calano le vendite online, “in linea con il trend negativo dell’intero mercato ecommerce”.
“Dopo qualche anno di difficoltà, i numeri di Mondadori Retail sono tornati a essere positivi. Nel 2019 abbiamo definito un piano d’azione strategico per gli anni a venire, e abbiamo deciso di focalizzarci sul nostro core business, cioè i libri. Questa decisione ha guidato il nostro lavoro e ha portato risultati positivi. Ci siamo fatti ispirare anche dalle librerie fuori dall’Italia, che già da tempo hanno visto diminuire le metrature. Abbiamo così lavorato sulla nostra ampia rete, ad esempio azzerando l’offerta legata all’elettronica di consumo. Abbiamo così rinnovato tante librerie già esistenti, e aperto in aree dove ancora non eravamo presenti. Vogliamo raggiungere una copertura capillare, sempre proseguendo l’attività di remodelling e downsizing dei punti vendita”.

libreria mondadori piazza duomo foto di vito corvasce

Siete attivi nel settore ecommerce con Mondadoristore.it, che a sua volta è presente su TikTok, a conferma dell’importanza di avvicinare ai libri e alle librerie gli adolescenti e i giovani. Sempre a questo proposito, come Mondadori Retail state puntando sia sui libri per bambini e ragazzi, con il format “We are junior”, sia sugli appassionati di fumetti e manga, con “Just Comics”. Altre novità in arrivo?
“L’attività sui social è molto cresciuta, e si è aperta anche a TikTok. Quanto all’esperienza di ‘Just Comics’, è cominciata nel giugno 2020, proprio a Milano, dove un piano della storica libreria Rizzoli Galleria, in Galleria Vittorio Emanuele II, è stato trasformato in una fumetteria. Poi abbiamo ripreso il format in tutta Italia. Nel prossimo futuro lavoreremo sullo sviluppo del sito Mondadoristore.it, che ha una storia più che ventennale alle spalle: vogliamo migliorare l’esperienza dei nostri clienti anche online”.

Veniamo a due temi delicati. Con l’arrivo del nuovo governo, si è molto parlato del bonus cultura 18App, che dall’anno prossimo potrebbe essere revisionato e limitato: è preoccupato (non a caso, del bonus cultura a rischio hanno parlato sia Levi sia Ambrosini nel corso dell’incontro in libreria; in particolare, il presidente dell’Aie si è detto “preoccupato” per l’introduzione di un criterio legato al reddito delle famiglie, e ha proposto di immaginare una carta cultura che preveda una prima fascia identica per tutti, e una seconda fascia che premi “ragazze e ragazzi provenienti da famiglie più svantaggiate”, ndr)?
“Dopo l’iniziale forte preoccupazione da parte di tutto il settore librario, gli esponenti del Governo hanno avuto modo di chiarire che la revisione non porterà alla cancellazione del bonus cultura. Restiamo quindi vigili, ma un po’ più sereni. Del resto, numeri alla mano, l’esperienza di questo bonus in Italia è molto positiva, e anche esperienze simili fuori dai nostri confini rappresentano un oggettivo successo. Confidiamo che questo tipo di opportunità venga mantenuta, a vantaggio dei lettori neo-diciottenni e di tutta la filiera del libro”.

Nell’ultimo anno, nel settore librario, l’aumento dei costi per carta, energia e affitti ha destato allarme: da questo punto di vista con che umore guarda ai prossimi mesi?
“Anche noi, come tutti gli operatori del mercato, siamo stati toccati dalla drastica ascesa delle spese legate all’energia, ma ora su quel fronte siamo un po’ più sereni. Rimane invece difficile la situazione per gli affitti, che rappresentano uno dei costi principali per le librerie. Credo sia necessario lavorare per calmierarli, in particolare nei centri storici. Da questo punto di vista, di recente sono arrivate delle dichiarazioni che vanno in questa direzione da parte del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che ha parlato della necessità di una legge per fissare una sorta di equo canone per i negozi di libri. In effetti all’estero le librerie nel cuore di città e cittadine restano numerose; invece in Italia, se non si interviene presto, saranno ogni anno meno”.

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