I libri di Anna Nerkagi, attivista ed esponente di punta della letteratura dei nenec (un popolo seminomade che vive di caccia e allevamento delle renne in Siberia) e più volte segnalata al Premio Nobel, arrivano per la prima volta in Italia. Si comincia con “Aniko”
Esponente di punta della letteratura dei nenec, un popolo seminomade che vive di caccia e allevamento delle renne in Siberia, Anna Nerkagi, classe ’52, è nata nella penisola di Jamal.
Negli anni dell’infanzia, le autorità sovietiche la separarono dalla famiglia, costringendola a vivere in collegio. Allontanata dalle tradizioni, dai costumi e dal nenec, suo idioma d’origine, in quel periodo apprese il russo, la lingua in cui scrive tuttora i suoi romanzi.
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Nerkagi, più volte segnalata per il premio Nobel, ha fondato una scuola nella tundra e attualmente si dedica all’educazione e all’istruzione dei giovani nenci. La scrittrice e attivista da decenni si batte, non a caso, per la salvaguardia e la valorizzazione della cultura delle minoranze in Russia.
Ora arriva finalmente in Italia, con Utopia edizioni che propone Aniko (traduzione di Nadia Cigognini), un’opera che riscopre nelle periferie umane e geografiche il centro di ogni ricerca.
E veniamo la trama: Aniko racconta la storia di una tragedia che si abbatte sulla vita di Seberuj, cacciatore e allevatore di renne dell’antico clan dei Nogo, che vive insieme alla famiglia in un accampamento, tra le nevi e i ghiacci quasi perenni della Siberia. La moglie e la figlioletta sono aggredite e sbranate da un lupo solitario che semina il terrore tra le mandrie dell’intero circondario e a cui gli uomini da mesi danno invano la caccia. Dopo aver recuperato i loro corpi martoriati e aver adempiuto a tutti i riti funebri, l’anziano Seberuj si ritrova a vivere da solo, accudito di tanto in tanto dai vicini. Da una decina d’anni, infatti, la figlia maggiore, Aniko, ha abbandonato la sua tribù per trasferirsi a studiare in città. Il suo sogno è diventare geologa.
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Seberuj non ha più notizie della ragazza. Scopre, tuttavia, il suo nuovo indirizzo e, non sapendo scrivere, detta una lettera per lei, informandola della morte della madre e supplicandola di tornare a casa. Turbata dai sensi di colpa e desiderosa di ritrovare il tempo della sua infanzia, Aniko torna dal padre, ma si ritrova in un mondo isolato, ormai estraneo, di cui ha quasi dimenticato la lingua; un mondo ancora scandito dai ritmi della natura, da rituali arcaici e credenze anacronistiche, dove la vita le appare desolata e piena di privazioni. Nuovi dubbi, perciò, le impongono scelte complicate…
Aniko è l’occasione per i lettori italiani per scoprire la raffinata voce di Anna Nerkagi: nei prossimi mesi anche gli altri suoi romanzi, già tradotti all’estero, entreranno nel catalogo di Utopia.
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