Ne “Le notti nere di Praga ” di Davide Mosca, tra scetticismo della ragione e inconfutabili magiche alchimie, Franz Kafka si mette sulle tracce della mitica pietra filosofale, inseguito dall’intero mondo dell’occulto di Praga

Le notti nere di Praga (Mondadori) di Davide Mosca, scrittore, classe 1979, e libraio (è direttore della libreria Verso di Milano) è un romanzo ambientato in una tenebrosa Praga dei primi del Novecento. Una città magica e misteriosa, dove dimorano maghi, alchimisti e negromanti, e dove il grande scrittore Franz Kafka è in realtà un indagatore dell’incubo, impegnato nella ricerca della pietra filosofale e inseguito dall’intero mondo dell’occulto praghese.

davide mosca le notti nere di praga

Come ogni mattina, Kafka si reca nel suo ufficio di impiegato assicurativo, ma questa volta alla sua scrivania trova seduto uno sconosciuto. Una situazione degna dei suoi romanzi. Lo sconosciuto gli rivolge domande allusive, inquietanti, e si dilegua minacciando di tornare presto. Nessuno, nell’edificio delle assicurazioni, lo ha visto né entrare né uscire. Cercando di non pensare all’accaduto, Kafka si rifugia a casa, in via degli Alchimisti, dominata dalla mole possente del Castello. Qui cede alle insistenze della chiaroveggente Zelenda, sua vicina di casa, che vuole leggergli il futuro, nel quale riconosce oscuri presagi. Il giorno dopo Zelenda è scomparsa, e Kafka teme per la sua vita.

Investigando nel sottobosco di indovini e occultisti, di cui brulica Praga, Franz Kafka incontra Karolina Kor, seducente alchimista, dalla quale viene a sapere che la pietra filosofale, creata secoli prima proprio in uno dei laboratori segreti di via degli Alchimisti, pare essere stata ritrovata. Sono in molti a ritenere che proprio Franz Kafka sappia come raggiungerla e ad essere pronti a tutto pur di impossessarsene. Tra scetticismo della ragione e inconfutabili magiche alchimie, il Franz Kafka de Le notti nere di Praga, si mette sulle tracce della mitica pietra filosofale.

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