Federica Manzon ha vinto il Premio Campiello 2024 con il romanzo “Alma”, ottenendo 101 voti dalla Giuria dei Lettori (anonimi). La sua opera intreccia magistralmente storia personale e conflitti nei Balcani, affrontando temi come identità, relazioni e memoria storica. Dietro di lei, nell’ordine, Antonio Franchini, Emanuele Trevi, Michele Mari e Vanni Santoni
Federica Manzon ha vinto al Premio Campiello 2024 con il suo romanzo Alma (qui la nostra recensione), pubblicato da Feltrinelli, ottenendo 101 voti sui 287 espressi dalla Giuria dei Lettori anonimi (in 13 non hanno espresso preferenze).
Gli altri finalisti in lizza per l’ambito riconoscimento erano Antonio Franchini con Il fuoco che ti porti dentro (Marsilio), che ha raccolto 78 voti; Emanuele Trevi con La casa del mago (Ponte alle Grazie), che ne ha ottenuti 66; Michele Mari, autore di Locus desperatus (Einaudi), con 33 voti; e infine Vanni Santoni con Dilaga ovunque (Laterza), che ha ricevuto 6 voti.
Il romanzo di Manzon, che oltre a essere scrittrice ricopre il ruolo di direttrice editoriale presso Guanda, intreccia con grande sensibilità storia e geografia, indagando le vicende dei “popoli di confine“. Al centro dell’opera vi è la Jugoslavia di Tito e il suo disfacimento, narrati attraverso lo sguardo innocente di una bambina che vive in prima persona quel periodo tumultuoso.
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Nativa di Pordenone, Manzon riesce a intrecciare magistralmente la dimensione intima e personale con quella della guerra nei Balcani, dando vita a una storia che solleva interrogativi profondi su temi come le relazioni, l’identità e il rapporto con il passato.
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La cerimonia di premiazione è avvenuta presso il Teatro La Fenice di Venezia, che ha ospitato circa mille persone tra figure istituzionali e rappresentanti del mondo della cultura, dell’editoria e dell’imprenditoria. La serata, promossa come di consueto da Confindustria, è stata condotta da Francesca Fialdini, celebre volto di Rai 1, affiancata dagli interventi di Lodo Guenzi, frontman de Lo Stato Sociale e attore, e Luca Barbarossa, che ha accompagnato la serata con momenti musicali, tra cui tributi a Lucio Dalla e Bruno Lauzi.
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