Dopo “Come belve feroci”, Giuse Alemanno prosegue la sua irresistibile saga con “Mattanza”, che somiglia a un film di Tarantino raccontato, però, dalla penna di Verga…
I cugini Santo e Massimo Sarmenta lasciano il loro nascondiglio in Val Camonica. Con una scia di morti ammazzati alle spalle e una montagna di soldi in contanti a disposizione, si apprestano a iniziare un nuovo capitolo della loro vita a Milano.
Grazie al professor Ciro Barrese, il dottor Santo Sarmenta va a prestare servizio nella clinica Santissima Maria Celeste. Massimo, detto “Mattanza” per le note caratteristiche, si organizza per ritornare a Oppido Messapico e finire quello che i due cugini sognano da anni: vendicarsi di Costantino Ròchira e di tutti quelli che hanno collaborato allo sterminio della famiglia Sarmenta. Non ci sarà pietà per nessuno di loro.
Ma tutto si complica: Santo scopre che la clinica di Barrese nasconde orribili traffici illeciti, che le lunghe braccia della ‘ndrangheta arrivano ovunque, e che Ròchira è soltanto un burattino nelle mani di personaggi che stanno in alto, ma molto in alto…
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Dopo Come belve feroci (Las Vegas Edizioni), lo scrittore manduriano Giuse Alemanno prosegue la sua irresistibile saga con Mattanza (sempre edito da Las Vegas Edizioni): anche in questo caso somiglia a un film di Tarantino raccontato, però, dalla penna di Verga.