“È un romanzo per chi ama la storia, per chi si appassiona agli intrighi vaticani e, ovviamente, per gli amanti del thriller e dell’azione”. L’intervista a Glenn Cooper, che racconta “Il debito” e il suo metodo di scrittura

Dopo Il segno della croce (Nord), tornano le avventure di Cal Donovan nel nuovo romanzo di Glenn CooperIl debito, in cui l’autore torna a parlare del nostro Paese, dove è molto amato.

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Donovan, docente di Storia della religione, raggiunge il Vaticano dove Papa Celestino VI, per ringraziarlo del suo ruolo cruciale nel caso del sacerdote con le stigmate, gli concede l’accesso alla sterminata Biblioteca Vaticana e al suo Archivio Segreto. Il Paradiso in terra, per il professore, che può iniziare le sue ricerche su un oscuro cardinale italiano ottocentesco, vissuto durante i moti rivoluzionari che avevano sconvolto lo Stato Pontificio. Ma, mentre controlla i volumi, Donovan scopre dalle pagine ingiallite di un vecchio manoscritto un fatto sconcertante: il Vaticano ha contratto un ingente debito, mai restituito, con una banca gestita da una famiglia ebrea. Ma ancor più sconcertante è la richiesta di Papa Celestino: trovare le prove che quel debito è ancora valido.

Glenn Cooper ha pubblicato diversi romanzi, tutti editi in Italia da Nord, in cui tratta di storia e mistero, religione e filosofia: tra i suoi titoli ricordiamo il bestseller La biblioteca dei morti (2009), La mappa del destino (2011) e Il segno della croce (2016).

Cooper, lei è un archeologo (laureato con lode ad Harvard), ha una seconda laurea in Medicina con specializzazione in malattie infettive, ha scritto una decina di romanzi di successo, è un marito e un padre. Qual è il suo segreto?
“Il mondo è pieno di manuali di auto-aiuto che spiegano cosa fare per diventare persone di successo, ma credo che non sia così semplice, anzi. Nella vita si può fallire pur avendo un talento straordinario, e poi invece ci sono dei perfetti idioti che ottengono grandi risultati (magari riuscendo a diventare pure presidenti degli Stati Uniti…). Quanto al sottoscritto, credo si possa parlare di una combinazione di elementi: un pizzico di fortuna e di talento, immaginazione, perseveranza, una vita di ricca di esperienze interessanti e tanto, tanto duro lavoro”.

Un antico documento ritrovato nell’Archivio Segreto del Vaticano è il motore dell’azione nel suo nuovo romanzo: ma com’è nata l’idea del libro? 
“Come tante persone nel mondo, sono un grande ammiratore di papa Francesco e della sua visione del mondo e della fede. Cercavo un’idea per il mio nuovo thriller con protagonista Cal Donovan, quando mi sono ricordato di un libro bellissimo che avevo letto 50 anni fa, Nei panni di Pietro di Morris West. Parlava di un Papa molto simile a Francesco. E così ho pensato di provare a scrivere una versione moderna di quella storia straordinaria. Chissà, forse tra 50 anni un altro scrittore ruberà una delle mie idee…”.

Entriamo nella trama del suo nuovo libro collegandolo ai precedenti, senza svelare troppo…
“Alla fine de Il Segno della croce, il romanzo in cui compare per la prima volta il personaggio di Cal Donovan, Papa Celestino concede a Cal accesso illimitato alla Biblioteca Vaticana e ai documenti dell’Archivio Segreto Vaticano. Ne Il Debito, Cal fa una scoperta straordinaria proprio sfruttando questo privilegio: una lettera del XIX secolo che testimonia l’esistenza di un ingente debito del Vaticano nei confronti di un banchiere ebreo, debito di cui nessuno sembrava essere a conoscenza. Cal segue gli indizi per portare alla luce la verità, senza sapere che così facendo innescherà un conflitto in seno al Vaticano, una guerra il cui esito determinerà il vero spirito della Chiesa”.

Chi è il lettore ideale de Il debito?
“È un romanzo per chi ama la Storia, per chi si appassiona agli intrighi vaticani e, ovviamente, per gli amanti del thriller e dell’azione”.

I suoi libri partono tutti da luoghi, situazioni o personaggi densi di mistero. Il monastero de La biblioteca dei morti, il tema della caccia alle streghe ne Il marchio del diavolo, la prigionia e la figura di Thomas Malory, autore de La morte di Artù, persino l’aldilà con la trilogia Dannati. E ora gli Archivi Segreti del Vaticano. Come sceglie queste ambientazioni?  Ci parli del suo processo creativo.
“Il punto di partenza dei miei romanzi è sempre uno spunto politico-filosofico, oppure un tema scientifico o religioso che mi affascina: se l’idea non cattura la mia attenzione, di certo non catturerà quella dei lettori. A quel punto delineo gli elementi fondamentali della trama e, nel caso di un romanzo con Cal Donovan, cerco di capire come si muoverà il protagonista. Quali ostacoli dovrà affrontare? Quali abilità gli serviranno per risolvere il mistero e far girare gli ingranaggi della storia? A questo punto subentra la parte più divertente, quella in cui compro un mucchio di libri interessanti: è la fase della ricerca. Infine la parte più difficile: scrivere il romanzo…”.

Un’ultima curiosità: come mai ha lasciato una delle più antiche case del New England per trasferirsi in Florida, cambiando decisamente “atmosfera”?
“È stato difficile lasciare una casa così suggestiva, piena di ricordi incredibili. Al contrario, è stato molto facile lasciarsi alle spalle i rigidissimi inverni del New England. Amo la luce della Florida, le palme, i gabbiani e i delfini. Ho perfino avuto l’occasione di progettare da zero un’enorme libreria per la nuova casa. Devo ammettere che all’inizio ero un po’ preoccupato che l’energia creativa non fluisse a dovere in una casa nuova di zecca, invece ho già scritto due romanzi. Poi ho scoperto che molti altri scrittori vivono in zona, incluso Stephen King, per cui sembra che l’ispirazione non manchi”.

L’INIZIATIVA – Per immergervi nel mondo del nuovo thriller di Glenn Cooper, iscrivetevi qui sul suo sitoGiocherete con il protagonista del libro, risolverete un mistero (in chat), vedrete video esclusivi e luoghi segreti e potrete vincere copie speciali autografate del libro. Sarà un viaggio unico nell’Archivio Segreto Vaticano…

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