“Macabre” è la nuova collana della casa editrice Sperling & Kupfer dedicata a romanzi horror, fantastici, gotici e soprannaturali. Pensata per chi ama Stephen King, ospiterà nomi italiani e stranieri, titoli contemporanei e classici da riscoprire. Tra le prime uscite “Il Banditore” di Joan Samson, “Prede” di Gabriel Bergmoser e “Nel buio della casa” di Fiore Manni e Michele Monteleone – I particolari

Si chiama Macabre, e già il nome lascia intedere molto. Stiamo parlando della nuova collana della casa editrice Sperling & Kupfer, dedicata a romanzi che sondano il terriorio dell’inquietante e del macabro, dell’horror e del gotico, della suspense soprannaturale e del fantastico.

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Pensata per chi ama le storie di Stephen King e per le lettrici e i lettori che si sentono attratti dai temi legati all’oscuro e all’inspiegabile, la collana ospita firme italiane e straniere, storie contemporeanee ancora inedite e classici moderni da riscoprire. Anche l’aspetto grafico ha un ruolo importante, volto a contribuire a creare un’atmosfera di mistero fin dalla copertina, che sarà affidata di volta in volta a illustratori e fumettisti.

Tra le prime uscite della collana ci sono Il Banditore di Joan Samson (traduzione di Christian Pastore, prefazione di Paola Barbato e copertina di Werther Dell’Edera), un classico della letteratura americana per la prima volta in italia, a quasi cinquant’anni dall’edizione originale; Prede del giovane autore e drammaturgo australiano Gabriel Bergmoser (traduzione di Chiara Brovelli e copertina illustrata da Ausonia); Nel buio della casa di Fiore Manni e Michele Monteleone, un nuovo horror italiano, scritto a quattro mani e ambientato su due piani temporali.

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E ancora altri titoli come The last house on needless street di Catriona Ward, annoverato dal Guardian (e non solo) tra i libri più attesi del 2021; Chasing the boogeyman di Richard Chizmar, editore della casa Editrice Cemetery Dance e redattore dell’omonima rivista, specializzata in particolare nel genere horror, che firma un romanzo tutto suo e non scritto a quattro mani con l’amico Stephen King come i precedenti.

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