“Apparizioni”, saggio di Andrea Gentile, direttore editoriale de Il Saggiatore, racconta quegli eventi che compaiono inaspettatamente nella nostra vita facendo sorgere un cambiamento, e illustra le modalità in cui diventare più consapevoli di queste apparizioni – I dettagli

Andrea Gentile, scrittore e associate publisher e direttore editoriale de il Saggiatore, torna in libreria con il saggio Apparizioni, pubblicato con nottetempo.

Cosa sono le apparizioni? “Un evento che compare nella nostra vita e genera un mutamento“, scrive Gentile; qualcosa di cui ci possiamo accorgere nel momento in cui la nostra mente riesce a mettere a tacere per un attimo il perpetuo mormorio di fondo che la affolla.

copertina di Apparizioni Andrea Gentile

Se ci fermiamo un attimo a considerare l’idea, ci accorgiamo che la nostra vita è costellata di eventi che non ci aspettavamo accadessero, e che nel loro manifestarsi cambiano la prospettiva con cui guardare il nostro stare al mondo. Per riuscire a cogliere questi avvenimenti al meglio, secondo Gentile, dovremmo rendere corpo e mente più presenti, uscendo per un attimo dal nostro io e dallo scandire del tempo.

In Apparizioni, l’autore ne raccoglie di molto diverse tra loro, alcune personali, come quelle percepite durante un concerto dei Muse o in un viaggio in Estremadura, alcune esperite da altri, come quella dei turisti Giapponesi in Australia che, seguendo il gps, sono finiti nell’oceano in un momento di alta marea. Non mancano poi le apparizioni che colpiscono la collettività, come la paura di morire o le fake-news.

Le apparizioni hanno la facoltà di farci reinventare il mondo, di destabilizzare la narrazione che ce ne siamo fatti, reinserendo l’inaspettato nell’esperienza. Perché le apparizioni possano colpirci poi, è necessario svincolarsi dagli algoritmi e da quegli aspetti del digitale che cancellano ogni tipo di vuoto. E viceversa, le apparizioni trovano terreno fertile nel mondo artistico, che tra letteratura, cinema, musica e arte, racconta storie che al posto di riempire creano spazi nuovi da esplorare.

“Sentire un’apparizione, essere consapevole, significa naturalmente vivere. Non rendersi conto della vita che ci passa davanti agli occhi, è un po’ come essere già morti.”

Gentile, classe 1985, autore di L’impero familiare delle tenebre future (il Saggiatore, 2012), Volevo tutto: la vita nuova (Rizzoli, 2014) e I vivi e i morti, pubblicato da minimum fax nel 2018 (vincitore del Premio Mondello e finalista del Premio Volponi e del Premio Bergamo), racconta di aver capito l’importanza che le apparizioni hanno nella nostra esistenza grazie a un corso di meditazione di dieci giorni, che l’ha tenuto isolato dal mondo esterno e dove ha compreso che la nostra mente “non è in grado di vivere il presente, ma solo il passato e il futuro. E’ come una scimmia. Si arrampica ovunque. In quei giorni scoprii quanto era difficile tenerla a bada”.

 

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