La testimonianza scritta sul campo dal reporter Nello Scavo, la raccolta dei discorsi pronunciati dall’attivista, politico e blogger Alexei Navalny per difendersi nelle aule dei tribunali russi e il romanzo, definito “il Guerra e pace del Novecento” e finalmente giunto anche in Italia, del giornalista e scrittore sovietico di origine ebraica Vasilij Grossman

Anche in un momento così delicato e drammatico come quello che stiamo vivendo, in cui bisogna nuovamente fare i conti con la tragedia della guerra e con morte e distruzione, i libri possono rivelarsi un prezioso aiuto.

Per sottolineare l’importanza di tenere viva la memoria e per offrire, in particolare in tempi in cui non mancano le analisi di parte e le fake news, degli strumenti per capire meglio quanto sta succedendo in Ucraina, abbiamo selezionato tre uscite arrivate di recente in libreria (e molto diverse tra loro): una testimonianza scritta sul campo dal reporter internazionale Nello Scavo, una raccolta dei discorsi pronunciati dall’attivista, politico e blogger Alexei Navalny per difendersi nelle aule dei tribunali russi e il romanzo, definito il Guerra e pace del Novecento e finalmente giunto anche in Italia, del giornalista e scrittore sovietico di origine ebraica Vasilij Grossman.

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Kiev

Kiev di Nello Scavo

Autore: Nello Scavo è giornalista de L’Avvenire, nonchè reporter e cronista giudiziario. Negli anni ha indagato sulla criminalità organizzata e il terrorismo globale, firmando servizi da molte zone calde come la ex Jugoslavia, il Sudest asiatico, i paesi dell’ex urss, l’America Latina, il Corno d’Africa e il Maghreb.
Editore: Garzanti.
Genere: testimonianza personale del conflitto scritta sul campo da un giornalista molto stimato.
Pagine: 160.
Trama: Nello Scavo raggiunge la capitale ucraina a metà febbraio 2022, quando la minaccia di un attacco russo si fa sempre più insistente, ma ancora in pochi credono possibile un’invasione militare da parte di Vladimir Putin. Da quel momento, registra il rapido tracollo di una situazione che si fa sempre più pericolosa: la dichiarazione dello stato di emergenza, il trasferimento delle ambasciate, e poi le esplosioni, le colonne di carrarmati, il disperato esodo dalle città.
Consigliato a… chi vuole leggere un diario personale del conflitto esploso nel cuore dell’Europa, scritto sul campo da un giornalista chiaro nello spiegare le ragioni di quanti la guerra la decidono, e capace di dare voce a coloro che questa tragedia sono costretti a subirla.
Cosa ci è piaciuto di più: il modo in cui l’autore, giorno dopo giorno, descrive i movimenti delle truppe russe e la resistenza degli ucraini, approfondendo le conseguenze politiche ed economiche dei combattimenti e svelando le ragioni ideologiche alla base delle decisioni dei leader.

Non tacete!

Non tacete! di Navalny

Autore: Alexei Navalny è un attivista, politico e blogger, tra i più critici oppositori di Vladimir Putin. Nel 2011 ha dato vita alla Fondazione anticorruzione, e nel 2021 ha ottenuto il premio Sacharov del Parlamento europeo per la libertà di pensiero. Sta attualmente scontando una pena detentiva in un carcere di massima sicurezza in Russia.
Editore: Garzanti, traduzione di Paola Rumi.
Genere: una raccolta di discorsi pronunciati dall’autore per difendersi in tribunale.
Pagine: 96.
Trama: salvatosi miracolosamente da un tentativo di avvelenamento, dopo l’arresto e un rapido processo in patria, Navalny è stato condotto in carcere, rendendo chiara agli occhi di tutti la minaccia che lui e i suoi sostenitori rappresentano per il presidente Vladimir Putin. Questo libro raccoglie quattro dei discorsi da lui pronunciati per difendersi nelle aule dei tribunali russi: ci spiegano le ragioni della sua battaglia, denunciano la repressione in atto, smascherano il sistema creato da Putin e la violenza dei suoi servizi segreti.
Consigliato a… chi vuole conoscere, attraverso i suoi discorsi, la voce critica e coraggiosa di Alexei Navalny, che da anni si è levata contro la corruzione, gli abusi di potere e la violazione dei diritti umani in Russia.
Cosa ci è piaciuto di più: il modo in cui l’autore racconta il sogno di una Russia diversa e la possibilità che questa nazione torni presto a essere più libera, giusta e felice.

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Stalingrado

Stalingrado di Grossman

Autore: Vasilij Semënovic Grossman (12 dicembre 1905 – 14 settembre 1964) è stato un giornalista e scrittore sovietico di origine ebraica. Diventò ingegnere e dopo essere cresciuto a Ginevra e aver studiato a Kiev, all’epoca dei piani quinquennali credette talmente nella costruzione dell'”uomo nuovo” da abbandonare i cantieri minerari del Donbuss, dove lavorava, per mettersi a raccontare l’epopea dell’Unione Sovietica.
Editore: Adelphi, traduzione di Claudia Zonghetti.
Genere: romanzo storico, definito il Guerra e pace del Novecento.
Pagine: 883.
Trama: Quando Pëtr Vavilov, un giorno del 1942, vede la giovane postina attraversare la strada con un foglio in mano, puntando dritto verso casa sua, sente una stretta al cuore. Sa che l’esercito sta richiamando i riservisti. È il fiume della Storia, che sta per esondare e che travolgerà tutto e tutti: lui, Vavilov, la sua famiglia, e la famiglia degli Saposnikov – raccolta in un appartamento a Stalingrado per quella che potrebbe essere la loro “ultima riunione”.
Consigliato a… chi vuole (finalmente) scoprire una delle più grandi opere di Grossman, perché anche in Italia la sua fama fu oscurata per lungo tempo dal destino atroce di persecuzioni e ostracismi che l’autore dovette subire da Stalin e dai suoi eredi.
Cosa ci è piaciuto di più: tutti gli indimenticabili personaggi di questo romanzo sconfinato, dove si respira l’aria delle grandi epopee.

(articolo in collaborazione con Upday)

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