Sono oltre 6mila le lingue vive in tutto il mondo, ma è sufficiente conoscere le venti descritte nel saggio “Babele: Le 20 lingue che spiegano il mondo” per poter conversare con oltre i tre quarti della popolazione della Terra. L’autore è Gaston Dorren, linguista, giornalista e poliglotta

Come spiega Gaston Dorren, linguista, giornalista e poliglotta (parla correntemente olandese, limburghese, inglese, tedesco, francese e spagnolo, e legge altre nove lingue, ed è anche autore di Lingo. Giro dell’Europa in 60 lingue), sono oltre seimila le lingue vive in tutto il mondo, ma è sufficiente conoscere le venti descritte nel saggio Babele: Le 20 lingue che spiegano il mondo (Garzanti, traduzione di Carlo Capararo), alcune facilmente intuibili come il francese e lo spagnolo, altre sorprendenti come il malese e il bengalese, per poter conversare con oltre i tre quarti della popolazione della Terra.

Cosa rende così speciali queste ideali lingue franche? Dorren risale alle origini della loro – a volte sanguinosa – grandezza, porta alla luce infinite curiosità e straordinarie avventure, e dà risposta a innumerevoli interrogativi: perché, per esempio, il Portogallo coloniale ha generato una lingua diffusissima, ma lo stesso non è accaduto per l’Olanda? Perché in Giappone le donne parlano in maniera diversa dagli uomini? Perché il vietnamita ha quattro diverse forme di “I” e la lingua tamil utilizza pronomi diversi per indicare uomini e divinità?

Unendo così linguistica, storia culturale e gli alti e i bassi delle sue personali battaglie con lo studio di lingue lontanissime, Dorren propone un racconto che potrebbe far cambiare il nostro modo di guardare (e ascoltare) il mondo.

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