Dalle difficoltà di ogni giorno, ai frammenti di vita quotidiana, fino al peso insostenibile dell’assenza: in questo libro-opera d’arte è racchiuso il commosso ricordo di uno scrittore geniale

A dieci anni dalla scomparsa di David Foster Wallace viene pubblicato per la prima volta in Italia (da Baldini + Castoldi) il memoir della moglie Karen Green, Il ramo spezzato (traduzione di Martina Testa; edizione limitata e numerata).

KAREN GREEN

Green, artista e scrittrice, vive nel Nord della California. Nel libro, diretto, brutale, a tratti disperato e a tratti arrabbiato, non nasconde nulla, dalla difficoltà di vivere al fianco di una persona depressa al ritrovamento del marito senza vita, passando per la descrizione di una quotidianità piena delle sue cose: il deodorante, pillole su pillole e il suo amato cane, fino alla cattiveria della gente nel periodo successivo alla morte dello scrittore.

Il ramo spezzato è un memoir di frammenti poetici accostati a francobolli di collage e minuscole trasparenze. È il giallo senza soluzione del suicidio, un catalogo di oggetti domestici e una parata di sdoppiamenti e fantasmi fra umani, alberi e bestie – qui e là, gli scintillii inesorabili dei flashback di quando Karen rientrò in casa e trovò David impiccato.

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