“Che cosa significa perdere tempo su internet?”, si chiede il poeta Kenneth Goldsmith, secondo cui il web “ci fa entrare in uno stato intermedio tra l’estrema attenzione e il naturale fluire del subconscio, la condizione ideale per la creatività. Dove tutto ciò ci condurrà è ancora tutto da scoprire”…

In Perdere tempo su internet (Einaudi, traduzione di Luca Bianco) il poeta americano Kenneth Goldsmith avanza una riflessione provocatoria sul nostro uso di internet: quando apparentemente perdiamo tempo su internet, andando alla deriva nel web, è davvero così? E se invece questa fosse la condizione ideale per la creatività? Non è forse vero piuttosto che grazie a internet leggiamo e scriviamo di più? Che ci aiuta ad essere più sociali, più inventivi, e più produttivi?

perdere tempo su internet

“Che cosa significa perdere tempo su internet?”, riflette Kenneth Goldsmith, “non è così facile rispondere. Mi colpisce il fatto che non si possa trovare una definizione semplice. Mentre cliccavo qua e là stavo perdendo tempo perché invece avrei dovuto lavorare? Però avevo lavorato per ore, di fronte a quello stesso schermo, e francamente avevo bisogno di una pausa. Avevo bisogno di smettere di pensare al lavoro e di andare alla deriva per un po’”.

Tutti perdiamo tempo su internet, arrivando persino a colpevolizzarci per quanto siamo soliti saltabeccare da un sito all’altro. Ma siamo davvero sicuri che stiamo sprecando del tempo? Per Kenneth Goldsmith non è ìcosì perché, a differenza dei vecchi media, internet ci obbliga a un coinvolgimento attivo, facendoci diventare più sociali, più inventivi, e persino più produttivi.

Kenneth Goldsmith sviluppa queste sue provocatorie intuizioni sostenendo che le nostre vite digitali stanno rimodellando l’esperienza umana. Quando stiamo “perdendo tempo”, in realtà creiamo una cultura della partecipazione, leggiamo e scriviamo di piú, anche se in modo diverso. E mandiamo a gambe all’aria i concetti di autorità e autenticità. Internet ci fa entrare in uno stato intermedio tra l’estrema attenzione e il naturale fluire del subconscio, la condizione ideale per la creatività. Dove tutto ciò ci condurrà è uno dei segreti del 21esimo secolo ancora tutto da scoprire.

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