Da Olga Tokarczuk a Mieko Kawakami, da Mircea Cărtărescu a William T. Vollmann, da Pierre Lemaitre ad Andrés Neuman, da John Banville a Donald Sassoon, da Zerocalcare a Roberto Saviano, da Alessandro Baricco a Bianca Pitzorno: tanti ospiti italiani e internazionali per la 26esima edizione del Festivaletteratura di Mantova, dal 7 all’11 settembre – Il programma, i protagonisti e le novità (dallo spazio per la Stand Up Comedy al campionato ufficiale di Reading Slam…)

Dal 7 all’11 settembre si terrà la 26esima edizione del Festivaletteratura di Mantova, tra le rassegne letterarie italiane più apprezzate, una manifestazione di riferimento a livello internazionale che, dopo due edizioni in cui ha risposto all’emergenza sanitaria con creatività, si riprende con forza le strade e le piazze della città.

Scrittrici e scrittori da tutto il mondo tornano a raccontare il presente nei luoghi storici di Mantova, e non solo.

LA LETTERATURA PER CAPIRE LE COMPLESSITA’ DEL MOMENTO STORICO

Come si legge nella presentazione, siamo “in un momento in cui cresce d’intorno il bisogno di letteratura. La letteratura sa leggere il mondo, ne interpreta paure e speranze, vede distintamente ciò a cui ancora non sappiamo dare un nome, ricorda e guarda oltre. Smarriti di fronte alle tessere scomposte di un presente che non riusciamo a interpretare, è alla letteratura che chiediamo di tracciare un disegno, tentare un senso, offrirci nuovi punti di osservazione. Festivaletteratura guarda a storie nazionali e tensioni globali, crisi identitarie e percorsi di emancipazione, diritti di base e paesaggi in trasformazione attraverso romanzi, raccolte poetiche, narrazioni giornalistiche, memoir, carteggi d’autore, albi a fumetti, testi teatrali, che avvertono spesso per primi e con più forte sentire quello che avviene (o sta per avvenire) accanto a noi o poco più lontano. Un’esplorazione quella del Festival che certo non si isola nelle storie, ma che porta a continui e inevitabili sconfinamenti verso le altre arti, le scienze, i nuovi linguaggi espressivi, le più disparate discipline: nascono così i confronti inediti – a volte audaci – tra scrittori, ricercatori, attivisti, donne e uomini d’arte e d’ingegno che liberano la loro energia di pensiero nelle piazze di Mantova. Piazze che quest’anno il Festival vuole aprire più che in passato alla partecipazione di lettrici e lettori: proposte di legge di iniziativa popolare, progetti per scuole possibili, censimenti delle altre specie viventi per un nuovo patto ambientale, costruzione di parchi giochi temporanei sono alcune delle iniziative in cui tutti i partecipanti verranno attivamente coinvolti, riprendendo finalmente possesso dello spazio pubblico a lungo impraticabile”.

festivaletteratura mantova 2022

Un grande albero protegge il lettore seduto sui ciottoli nella verticale piazza Sordello, nell’immagine disegnata da Laura Simonati per Festivaletteratura 2022

AUTRICI E AUTORI INTERNAZIONALI

L’edizione 2022 segna il ritorno in presenza di prestigiosi interpreti della letteratura internazionale. Tra questi, la Premio Nobel Olga Tokarczuk, il vincitore del Booker Prize 2021 Damon Galgut, Mieko Kawakami, narratrice giapponese acclamata, il romeno Mircea Cărtărescu e William T. Vollmann. E ancora, l’austriaco Christoph Ransmayr, Pierre Lemaitre, Andrés Neuman, Helen Macdonald e Gaia Guasti.

Tanta narrativa straniera quest’anno a Mantova: il Sudafrica attraversato da conflitti intergenerazionali e da una complessa emancipazione dall’apartheid è raccontato – da diversi punti di vista – tanto da Damon Galgut quanto da Yewande Omotoso; l’esperienza dell’esilio e la consistenza delle utopie dell’Europa e della libertà del mondo arabo riecheggiano nelle voci del bosniaco Aleksandar Hemon e dell’iracheno Usama Al Shamani. Il Cile di Diamela Eltit riflette la delusione delle speranze di una generazione che ha combattuto la dittatura e non si riconosce nel paese di oggi; Zeruya Shalev offre una decostruzione romanzesca dello stato d’Israele e del mito della sua genesi; Sharon Dodua Otoo racconta di donne in lotta per la propria affermazione tra l’Europa e l’Africa risalendo genealogie che si perdono nei secoli e in territori remoti.

Ed è all’Irlanda, terra ancora divisa, che Festivaletteratura dedica una speciale attenzione nell’anno in cui si celebrano i cent’anni dell’Ulysses, autentico caposaldo della letteratura del Novecento. Saranno decani della scrittura come Anne Enright e John Banville, autrici insieme realiste e visionarie come Jan Carson, insieme a Sebastian Barry e Anne Griffin a testimoniare l’inesauribile vitalità di una letteratura che si presenta come un arcipelago di storie in perenne tensione, una costellazione di prose, poesie e testi teatrali capaci di affascinare il pubblico di tutto il mondo.

AUTRICI E AUTORI ITALIANI

Proprio a partire dalle storie “nazionali”, la questione che oggi si pone è – più in generale – come raccontare le crisi e i conflitti del nostro tempo, quali approcci narrativi e d’indagine permettono di sottrarci a un frastuono informativo che poco lascia a una reale comprensione di geografie sempre più incerte. Sotto il titolo del reportage si possono riportare numerose scritture – ora giornalistiche, ora diaristiche, ora più affidate all’immagine, ora genuinamente narrative – che tentano di ricomporre le carte del mondo e che trovano ampio spazio in questa edizione.

Si partirà inevitabilmente dall’Ucraina con Igort, Francesca Mannocchi e Alessio Romenzi, per inoltrarsi con Erika Fatland nelle più remote propaggini del mondo ex-sovietico fino a sconfinare nel resto dell’Asia, finendo con Giada Messetti e Marco Del Corona a interpretare il pensiero di una Cina sempre più vicina.

Di paesaggi sovvertiti dai cambiamenti climatici ragioneranno Fabio Deotto e Ferdinando Cotugno, e ancora Giovanni Marrozzini e Angelo Ferracuti, risalendo il Rio Negro nella Foresta Amazzonica.

Sarà invece lo sguardo etico e partecipe di William T. Vollmann – capace di trasformare il reportage in saggio filosofico o in puro racconto d’invenzione – a guidare un’esplorazione americana che vedrà impegnati al Festival anche Francesco Costa e Michele Masneri sulle coste del Pacifico e Sarah Smarsh nei territori dell’entroterra della working class americana.

ATTENZIONE AI REPORTAGE

In sintonia con questa rinnovata attenzione al reportage, si segnala il ritorno dal vivo dei pitching di Meglio di un romanzo, la call for papers promossa dal Festival e rivolta a giovani aspiranti giornalisti, con il coordinamento di Christian Elia.

A guardare dall’alto quest’improvvisa accelerazione della storia, si possono riconoscere disegni più generali, in cui l’ordine degli stati sembra collidere con movimenti globali o idee di mondo, ora in naufragio, ora in silenziosa e violenta affermazione.

Sul declino dell’ordine liberale e l’affermarsi di regimi autoritari ragioneranno Vittorio Emanuele Parsi e Francesca Mannocchi e – dal punto di vista giuridico – Mariano Croce e Andrea Salvatore; l’affermazione di grandi potentati economici che agiscono sopra le leggi e il controllo dei cittadini sarà al centro degli incontri con Vandana Shiva, Nicoletta Dentico, Riccardo Staglianò e William Dalrymple, che retrodaterà il fenomeno al tempo dell’espansione in Asia della Compagnia delle Indie Orientali, mentre Donald Sassoon ricostruirà il nesso funzionale tra capitalismo e stati nazionali.

Nelle lavagne si proverà a dare evidenza a queste relazioni – tutt’altro che Angelo Mastrandrea il percorso delle materie prime (grano, cellulosa e altre ancora) dai luoghi di produzione fino alle nostre case.

DIRITTI E LAVORO

È peraltro una percezione sempre più diffusa che a essere a rischio siano le basi materiali delle nostre esistenze. Ed è su alcuni dei diritti che credevamo acquisti una volta per tutte che il Festival sente il bisogno di riportare l’attenzione per evitare ulteriori erosioni. A Mantova si parlerà dunque di lavoro con Gavin Mueller e Domenico De Masi, di casa con Andrea Staid e Sarah Gainsforth, di salute con Silvia Bencivelli, Massimo Cirri, Chiara D’Ambros, Paolo Milone e Annacarla Valeriano, dei fondamenti costituzionali dell’uguaglianza con Ernesto Maria Ruffini, ma più di tutto si parlerà di scuola.

AZIONI PARTECIPATE

Mai come ora la scuola ha bisogno di tornare al centro del discorso pubblico e di attirare energie, e ad essa il Festival dedica una delle azioni partecipate che caratterizzeranno questa edizione. Una scuola al quadrato sarà un esercizio visionario collettivo condotto da Monica Guerra e Lola Ottolini, per immaginare nuove scuole dalla scuola che già c’è e fa star bene, accompagnato dalle riflessioni di Francesco Codello, Chiara Guidi, Paolo Landri, Franco Lorenzoni, Vanessa Roghi e la stessa Guerra.

UNA LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE SULLA LETTURA

Una vera e propria iniziativa “politica” è quella che vedrà le lettrici e i lettori adolescenti di tutta Italia impegnati nella promozione di una legge di iniziativa popolare sulla lettura. Iniziata la discussione già in questi mesi nei gruppi di lettura sparsi per la penisola, al Festival si terrà la discussione della prima bozza di legge con la presenza in veste di esperto di Daniele Aristarco, per poi portare il testo definitivo all’attenzione delle istituzioni.

DA MARIANGELA GUALTIERI A SAVIANO

Nel segno della partecipazione, in piazza Leon Battista Alberti, ragazze e ragazzi under 20 troveranno l’Area Sei, libera zona di lettura, scambio, informazione, che per tutto il Festival darà spazio alla raccolta di osservazioni sulla proposta di legge, alla creazione di una mappa dei luoghi di lettura in città e a una biblioteca temporanea. Tra le attività previste all’Area Sei sono compresi confronti su libri, social, gruppi di lettura e uno sportello per gli insegnanti. Sulla spinta dell’impegno civile, il tema della libertà entra di prepotenza negli incontri dedicati agli adolescenti, come anche i racconti di guerra, il sentirsi “sbagliati”, la lettura del presente e del nostro passato prossimo, con autori come Manuela Salvi, Marco Peano, Daniela Palumbo, Kento, Marco Magnone, Davide Longo, Lucio Villani, Amir Issaa e Piergiorgio Pulixi. Non mancano, come ogni anno, le interviste di Blurandevù che vedono i ragazzi, preparati da Gaia Manzini, alla prova dell’intervista con Mariangela Gualtieri, Kento, Caterina Bonvicini e Roberto Saviano.

LETTERATURA MIGRANTE

Sono due giovanissime autrici, Sabrina Efionay e Anna Osei, ad aver ispirato il percorso dedicato alla letteratura migrante italiana che si apre a Festivaletteratura 2022. A trent’anni dalla pubblicazione di Io, venditore di elefanti di Pap Khouma, le due giovani autrici insieme allo stesso Khouma e a Laila Wadia, Elvira Mujčić e Randa Ghazy, cercheranno di comprendere che cosa è cambiato in trent’anni in questo Paese per chi ha origini straniere e qual è il peso – e il ruolo – degli scrittori e delle scrittrici migranti nella letteratura e nella società italiane. Il modo in cui oggi vengono rappresentati gli stranieri nel discorso collettivo è anche il tema centrale di Passports, laboratorio per ragazzi avviato nel 2019 e coordinato per questa edizione da Leila Belhadj Mohamed e Grace Fainelli, per coinvolgere i giovani sul tema della cittadinanza nelle nostre società multiculturali.

GIOVANI NARRATRICI E NARRATORI

E particolarmente giovane è la letteratura italiana che prende voce a questa edizione 2022. Sono soprattutto le autrici e gli autori della penultima e dell’ultima generazione a confrontarsi in combinazioni inedite e secondo inattese affinità, senza preclusioni per generi frequentati o scelte espressive. Pur nella varietà dei racconti e delle ambientazioni, la matrice del romanzo di formazione rimane sottesa a molte delle loro storie, a segnare una fase storica in cui i confini generazionali sono sempre più incerti, e la dimensione adulta un orizzonte indefinito né facilmente raggiungibile. Tra i nomi di narratrici e narratori italiani presenti quest’anno al Festival segnaliamo tra gli altri Sonia Aggio, Alex Boschetti, Giorgio Ghiotti, Irene Graziosi, Espérance Hakuzwimana, Vincenzo Latronico, Domitilla Pirro, Davide Rigiani, Cristina Venneri e Bernardo Zannoni, a cui si aggiungono in dialogo autrici di graphic novel come Sara Garagnani e ZUZU.

FUMETTI E GRAPHIC NOVEL

Il fumetto diventa peraltro sempre più protagonista al Festival, grazie a una parata di artisti italiani e internazionali. Arriva in città il Book Tour del fumettista britannico Andi Watson, intervistato dai colleghi Giacomo Bevilacqua e Zerocalcare, quest’ultimo protagonista di un altro incontro con Rita
Petruccioli sulla funzione civile del fumetto. Gud (Daniele Bonomo) guiderà la sezione di graphic journalism annessa alla redazione web di Festivaletteratura, mentre in piazza Castello è previsto l’incontro tra due titani del fumetto europeo, Vittorio Giardino e Milo Manara, che riveleranno i segreti della loro arte.

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TANTE SCRITTRICI E SCRITTORI PROTAGONISTI

Ma il Festival resta fondamentalmente di chi ama perdersi tra i libri, ragionare di romanzi e poesie, capire come sono fatte le storie. Perché la letteratura può cambiare il destino delle persone – come dimostreranno Sally Bayley e Bianca Pitzorno a partire dalle loro vicende personali, e Frédéric Pajak ripercorrendo per parole e immagini la vita di alcuni intellettuali del Novecento – oppure trasformarsi in una vertigine bibliofila come per Antonio Castronuovo ed Hans Tuzzi; diventare una professione a tutto tondo, come per John Freeman e Marco Peano, o – più semplicemente – generare nuova letteratura, come nelle “fanfiction” di Fabio Stassi e Chiara Valerio.

Accanto alle Collane – gli incontri ospitati alle Biblioteche Teresiana e Baratta che svelano le segrete parentale tra libri apparentemente distanti tra loro – il Festival chiederà quest’anno a Claudia Durastanti, Anne Enright, Carlo Lucarelli, Melania G. Mazzucco e ad altri autori se esiste il fuoco sacro della scrittura, attraverso una serie di interviste condotte da Christian Mascheroni ed Elsa Riccadonna.

Sullo stato della critica letteraria in Italia interverranno – nello spazio degli accenti – Francesca Massarenti, Giacomo Papi, Enrico Terrinoni e Giorgia Tolfo, in dialogo con Vincenzo Latronico. Un’esaltazione febbrile per la conoscenza permea la storia della Miscellanea Sella, fondo composto da 14.000 opuscoli raccolti da Quintino Sella, illustrata al Festival con alcune prove di “immersione” da Anna Bosazza e Danilo Craveia.

L’OMAGGIO A MARIA BELLONCI

Dalla frequentazione degli archivi si è alimentata per oltre cinquant’anni la passione storica e l’invenzione romanzesca di Maria Bellonci. All’autrice di Lucrezia Borgia e Rinascimento privato, usciti proprio quest’anno in una nuova edizione, il Festival dedica uno dei più significativi percorsi all’interno del proprio programma affidandolo alla cura di Luca Scarlini. Di questa speciale affinità spirituale con la città dei Gonzaga, dell’importanza che Bellonci ha avuto all’interno del misconosciuto canone femminile della letteratura italiana del Novecento, ma soprattutto della sua peculiare reinterpretazione del romanzo storico daranno testimonianza gli incontri all’interno degli accenti di Luca Scarlini con Edgarda Ferri e Stefano Petrocchi, il confronto sull’”eredità Bellonci” tra Melania G. Mazzucco e Giulia Caminito, il percorso di Stefano Scansani all’interno di Palazzo Ducale sulle orme di Delitto di Stato, la lettura scenica del Febo – romanzo incompiuto su Vespasiano Gonzaga – al Teatro Olimpico di Sabbioneta e soprattutto la Stanza Bellonci, allestita nell’Atrio degli Arcieri di Palazzo Ducale, con documenti, lettere, interviste video, libri autografati e altri materiali accessibili al pubblico per tutta la durata del Festival.

La riflessione sul rapporto tra storia e romanzo torna – a vari livelli – negli incontri che vedranno impegnati tra gli altri Valeria Parrella, Adrián N. Bravi, Enzo Fileno Carabba, Marco Magnone, Pupi Avati e, nell’ambito della letteratura internazionale, l’irlandese Sebastian Barry, sontuoso cantore dell’epopea della Guerra Civile Americana.

RICORDARE PASOLINI

Tra gli altri omaggi di questa edizione 2022 spicca senz’altro l’itinerario tra i set mantovani di Salò e le 120 giornate di Sodoma, ideato in occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini. Dopo aver ascoltato una testimonianza iniziale di Pupi Avati in Piazza Alberti, Luca Scarlini – curatore di questo tour – guiderà un viaggio lungo un giorno all’interno dell’opera ultima e “maledetta” di Pasolini passando per ville gentilizie, corti rurali, piazze di provincia a raccogliere documenti e testimonianze del passaggio del regista e poeta in terra mantovana.

LA LECTIO DI BARICCO SU FENOGLIO

Alessandro Baricco terrà una lectio dedicata a Beppe Fenoglio, quattro voci – quelle di Rossana Dedola, Marcello Fois, Maria Giovanna Piano, Bianca Pitzorno – si alterneranno per tracciare un profilo di Grazia Deledda, mentre Enrico Terrinoni avrà il compito di celebrare i cent’anni dalla pubblicazione dell’Ulysses.

Nella frequentazione con autori del recente passato, tra rispecchiamento, traduzione e irriducibile distanza si giocano le “conversazioni” poetiche di Silvia Bre, Daniele Piccini e Maria Luisa Vezzali con Robert Frost, Cesare Pavese e Adrienne Rich. Per il resto, la poesia si rivela musica, vocalità, azione performativa, gioco creativo nelle corse urbane del furgone poetico (con Miriam Camerini, Francesco Maria Tipaldi, Bruno Tognolini, Andrea Pennacchi e Nicolò Porcelluzzi), nei laboratori di limerick di Anna Ravelli e – con più sorpresa – la rilettura del rimario di Dante compiuta da Simone Albonico e Matteo Motolese.

MOLTA POESIA

Il dire la poesia porterà al confronto Mariangela Gualtieri ed Ermanna Montanari, due delle protagoniste della scena teatrale contemporanea, in un felice sconfinamento tra poesia e teatro che marca questa edizione del Festival, come dimostrano il Tiresias di Bluemotion, tratto da Hold Your Own di Kae Tempest, e il Disprezzo della donna della Compagnia Frosini / Timpano, spettacolo sul repertorio al femminile della poesia futurista; mentre Quattro tempora del Collettivo LAN-DE-SÌ riporta a tempi e parole della campagna.

Alla scrittura teatrale italiana del Novecento saranno consacrati invece gli Atti Unici, letture sceniche condotte dagli allievi della Scuola del Teatro Stabile di Torino che porteranno all’attenzione del pubblico piccoli e pressoché sconosciuti capolavori firmati da Giorgio Manganelli, Natalia Ginzburg, Dino Buzzati, J. Rodolfo Wilcock e Achille Campanile.

STAND UP COMEDY

Promette scintille la Stand Up Comedy, una scena che sta vivendo anche in Italia un momento di grande effervescenza e creatività, che arriverà al Festival in una serie di conversazioni-spettacolo, coordinate da Jacopo Cirillo, con gli interventi di Saverio Raimondo, Federica Cacciola e Alessandro Gori. E si continuerà a ridere con Valerio Lundini e Makkox e con Andrea Pennacchi e Massimo Cirri in una coppia di incontri giocati sulla cifra della comicità.

PER I PICCOLI LETTORI

Un vero e proprio tendone da circo verrà montato alla Casa del Mantegna, dove funamboli della parola, illusionisti delle storie e incantatori di piccoli lettori saranno chiamati a esibirsi di fronte a bambini e ragazzi in un programma di eventi all’insegna dello stupore e del divertimento. Alla magia del creare storie e a tutti i “come” che ci stanno intorno – come intrecciare le trame, inventarsi i personaggi, pensare alle figure, mettere le immagini in movimento – si dedicheranno Marco Malvaldi, Marilù Oliva, Tommaso Carozzi, Giovanni Scarduelli e Pietro Grandi.

READING SLAM

Sotto il tendone si terrà quest’anno anche il campionato ufficiale di Reading Slam, una leale competizione tra imbonitori di lettura che vedrà impegnati Giuliana Facchini, Manuela Salvi, Pierdomenico Baccalario e Davide Morosinotto nel consigliare un libro a ragazze e ragazzi.

Chi vuole giocare con suoni, colori, atmosfere delle fiabe potrà accedere alla stanza teatrale allestita da Dario Moretti che ospiterà Antonio Catalano, Piergiorgio Gallicani, Drammatico Vegetale e Controsenso Teatro. Di storie vere e di sfide quotidiane parleranno autori come Nicola Brunialti, Chiara Carminati, Gigliola Alvisi, Sonia Maria Luce Possentini. Ad arricchire ulteriormente il programma per bambini e famiglie sarà una delle azioni partecipate più attese del Festival: la creazione collettiva di un parco giochi temporaneo ai Giardini Valentini sotto la guida del duo artistico-creativo berlinese dei 44Flavours.

E ancora, spazio alla musica, alle storie alimentari e alla riflessione sull’ambiente. Il programma completo e tutte le informazioni pratiche sul sito della manifestazione.

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