Non è facile ammettere di non aver amato un libro che ci è stato caldamente consigliato da una persona cara. Ecco quindi una serie di utili consigli su come gestire le incompatibilità letterarie…

Non c’è cosa più bella di avere un lettore per amico: condividere la stessa passione, andare insieme in libreria, trascorrere le ore a chiacchierare sulle ultime letture, consigliarsi a vicenda i propri libri preferiti. Sembra non poterci essere niente di meglio… ma cosa succede quando non ci si trova d’accordo? O, peggio, cosa succede quando scopriamo di non apprezzare un libro che ci è stato consigliato da un nostro caro amico?

Nessun problema, diranno alcuni, ognuno ha i propri gusti. E in linea teorica è vero, ma è altrettanto vero che è difficile smontare un libro che sappiamo essere stato importante per qualcuno. Quando suggeriamo una lettura è come se stessimo condividendo una parte di noi stessi, come se stessimo suggerendo agli altri: “in queste pagine c’è anche un po’ di me“.

Per questo non è facile ammettere di non aver apprezzato un libro che ci è stato caldamente consigliato da una persona cara. E allora, come comportarsi? Per gestire questa difficile situazione, Bookriot ha raccolto una serie di dritte che potranno tornarvi utili quando non saprete come svicolarvi da scomode conversazioni letterarie.

REGOLA NUMERO UNO: NON DARE OPINIONI NON RICHIESTE

Leggi e lascia leggere, diceva un saggio. Il primo suggerimento è il più semplice, ma anche il più infallibile: se un libro non ci è piaciuto, non siamo necessariamente tenuti a dirlo. La vita è già abbastanza dura e piena di incomprensioni, non è il caso di complicarla ancora di più seminando discordia e malcontento.

Anche perché, diciamocelo: se un libro che ci è stato consigliato non ci ha soddisfatto, ormai è una battaglia persa. Non c’è nulla che potrà farci cambiare opinione. Tanto vale lasciar correre. Certo, è sempre in agguato il rischio che, a un certo punto, sopraggiunga la tanto temuta domanda: “Alla fine l’hai letto, che ne pensi?”. Ma fino a quel momento, è meglio non sollevare la questione.

REGOLA NUMERO DUE: NON FARE DOMANDE NON RICHIESTE

Consiglio bonus, variante del suggerimento sopracitato: potrebbe anche capitare di essere dall’altra parte. Di essere cioè noi quelli che consigliano un libro che non piace. In questo caso, vale il discorso di poco prima: mai fare domande scomode. Saranno i nostri amici, eventualmente, a farci sapere se hanno letto e apprezzato il libro che abbiamo tanto raccomandato. Se non riceviamo feedback, la regola aurea è sempre la stessa: “no news, bad news”.

REGOLA NUMERO TRE: EVITARE GLI AMICI CHE DANNO PESSIMI CONSIGLI

Inutile girarci intorno: sappiamo benissimo chi sono. Il trucco con loro è sdrammatizzare, ironizzando sui gusti differenti e semplicemente ammettendo che “siamo troppo diversi, non potrebbe mai funzionare”. Nessun rancore e amici come prima.

REGOLA NUMERO QUATTRO: RASSICURARE GLI AMICI TROPPO SENSIBILI

Altra storia è quando abbiamo a che fare con amici troppo sensibili [leggi: permalosi]. In quel caso bisogna stare particolarmente attenti, perché una frase come “non mi piace questo libro” potrebbe essere interpretata come un brutale “sei tu che non mi piaci”. La probabilità di rovinare i rapporti è davvero alta, per questo è necessario mostrare un minimo di compassione e sforzarsi a trovare qualcosa – qualsiasi cosa – che ci è piaciuto. Un incipit avvincente, un personaggio ben costruito, una prosa scorrevole, una scena indimenticabile…. insomma, a furia di pensarci, una nota positiva di sicuro emergerà.

REGOLA NUMERO CINQUE: MENTIRE?

A mali estremi, menti e rimedi. Era così il detto, no? Una piccola bugia non ha mai ucciso nessuno, ma attenzione: mentire sui libri può essere molto pericoloso. Si corre il rischio di far credere agli altri di avere gusti che non corrispondono a quelli reali, e dunque scatenare una nuova serie di pessimi consigli. In alcune situazioni mentire potrebbe sembrare la scelta più facile (non urteremo la sensibilità di nessuno e vivremo tutti felici e contenti), ma è bene tenerlo a mente dirlo: le conseguenze potrebbero essere disastrose.

REGOLA NUMERO SEI: ANDARCI PIANO

In fondo si possono esprimere giudizi personali anche con moderazione e tatto. Finora abbiamo raccolto – con un po’ di leggerezza e ironia – alcuni consigli per gestire incompatibilità letterarie, ma siamo anche convinti che dire la verità sia sempre l’opzione più auspicabile. Basta semplicemente essere gentili ed educati. Non c’è niente di male a non essere d’accordo, anzi: a volte può essere un modo per confrontarsi, per conoscersi meglio, per aprirsi a nuove prospettive.

E se poi gli altri dovessero rimanere male per un nostro parere discordante… beh, inutile preoccuparsi più del dovuto: passerà! Ci sono così tanti libri che di sicuro riusciremo a trovarne uno da condividere con i nostri amici.

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