Sotto la voce “donna” del dizionario Treccani non appariranno più i sinonimi dispregiativi e misogini associati a “buona donna”, che sono stati spostati sotto “prostituta”. La lessicografa Valeria Della Valle ha spiegato che questo processo di aggiornamento, ben ponderato e ancora in corso, si prefigge l’obiettivo di registrare gli usi (anche dispregiativi e misogini) della lingua italiana con sempre maggiore rispetto e inclusività – I dettagli

Dopo le polemiche dei mesi scorsi, cambia l’organizzazione dei sinonimi relativi alla voce donnadell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani. L’area semantica connessa a buona donna non includerà diversi sinonimi dispregiativi che sono stati spostati sotto la voce prostituita, alla quale rimanda quella di buona donna stessa.

“Non è stata una decisione improvvisa”, ha raccontato su Repubblica.it Valeria Della Valle, direttrice del vocabolario Treccani e condirettrice, con Giuseppe Patota, del Nuovo Treccani. “Fin dalle origini la Treccani si è rinnovata in base ai cambiamenti del costume e della società”, perché “i dizionari sono contenitori che devono testimoniare l’uso scritto e parlato, buono e cattivo, rispettoso e volgare, naturalmente avvertendo quando si tratta di usi offensivi“.

Ciò non significa, quindi, come ha fatto notare anche la sociolinguista e traduttrice Vera Gheno sul suo profilo Facebook, che l’uso dispregiativo di donna e dei suoi derivati sia stato omesso dal dizionario: “Treccani non ha rimosso nulla, ha piuttosto riorganizzato i contenuti. E mentre posso dire di essere contenta della riorganizzazione (effettivamente, non c’era una vera necessità di avere tutti i sinonimi di ‘buona donna’ sotto ‘donna’) non avrei considerato in maniera altrettanto positiva un’eventuale cancellazione. Rimango infatti dell’idea che i dizionari, che sono senz’altro sempre migliorabili, debbano continuare a riportare tutte le nostre parole, anche quelle ‘brutte’: per me, basta che siano correttamente segnalate come offensive, volgari, dispregiative”.

Immagine che riporta le definizioni presenti su Treccani alla voce 'donna'

Questa notizia rientra nell’intenzione di un più ampio aggiornamento ancora in corso dell’entrata donna. La voce in questione, ha aggiunto infatti Della Valle, “che contempla già le espressioni relative ai diritti, all’emancipazione e ai movimenti di liberazione delle donne, ha bisogno di ritocchi che aggiungeranno frasi entrate nell’uso relative al ruolo della donna nel campo lavorativo e professionale“.

Il lento ma ponderato cambiamento di Treccani va così nella direzione di “un linguaggio inclusivo, contro le parole d’odio e la discriminazione”, a seguito fra l’altro di un dibattito epistolare intercorso due mesi fa tra un gruppo di attiviste guidate da Maria Beatrice Giovanardi e la stessa Valeria Della Valle (e ospitato sempre su Repubblica), durante il quale era emersa una riflessione sul “marchio misogino che, attraverso la lingua, una cultura plurisecolare maschilista, penetrata nel senso comune, ha impresso sulla concezione della donna”.

Se da una parte il dizionario Treccani resterà, pertanto, “al passo coi tempi, sempre rispecchiando gli usi e i modi della lingua parlata e scritta, documentati e condivisi dalla comunità dei parlanti”, dall’altra parte Della Valle ha sottolineato che “i dizionari sono tutt’altro che cimiteri di parole: per fortuna oggi se ne discute civilmente, in un confronto che non è più, come nell’Ottocento, una discussione tra lessicografi barbuti, maschi e misogini“.

Libri consigliati