“Parlare in versi” di Saro Trovato è un compendio di liriche adatte a tutte le occasioni, da citare in ogni circostanza per esprimere con eleganza e raffinatezza quello che proviamo e che vogliamo comunicare (dai primi appuntamenti, ai colloqui di lavoro, passando per auguri e dediche)
La poesia salverà il mondo? La citazione, attribuita a Walt Whitman, sembra un interrogativo vago e impreciso, ma in realtà pone l’accento su una delle questioni più dibattute tra chi ama i libri e la lettura: che ruolo ha la letteratura? E in che modo può aiutarci a vivere?
Spesso un romanzo ha il potere di farci capire meglio chi siamo e cosa vogliamo; alcune poesie imparate a scuola risuonano nella nostra mente e diventano dei mantra che ci guidano nel corso della vita. Ecco, è proprio attorno alla forza inesauribile delle parole che si sviluppa Parlare in versi (Newton Compton) il nuovo libro di Saro Trovato, già autore di Perché diciamo. Origine e significato dei modi di dire italiani (sempre edito da Newton Compton), sociologo, esperto in comunicazioni di massa e fondatore del sito Libreriamo.
Di cosa si tratta? Di un compendio di liriche adatte a tutte le occasioni, da citare in ogni circostanza per esprimere con eleganza e raffinatezza quello che proviamo e che vogliamo comunicare.
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Come un moderno Cyrano de Bergerac, che suggerisce le parole, Saro Trovato guida alla scoperta di versi più o meno noti, che è affascinante recuperare nella vita quotidiana: durante un primo appuntamento, per chiedere perdono a un amico, per dire arrivederci a qualcuno, per una dedica a chi si stima. Ma anche in un colloquio di lavoro o in una riunione tra colleghi.
Grazie alla parola poetica alcuni momenti diventano speciali, si fissano nella memoria in modo indelebile. E alcune situazioni delicate possono avere esiti imprevedibili.