“Pinocchio” di Carlo Collodi è il primo libro italiano “tradotto” in emoji, con tanto di grammatica e glossario, ed è frutto di un lavoro di traduzione collettiva su Twitter e di un dizionario digitale realizzato su Telegram (il tutto sotto la supervisione della linguista maceratese Francesca Chiusaroli)…

Avete letto bene. La social community di Scritture Brevi propone una riscrittura – perché parlare di rilettura sarebbe quantomeno complicato – del capolavoro di Carlo Collodi, Le avventure di Pinocchio, usando invece delle parole le emoji. Il libro, con testo originale a fronte, è curato dalla linguista Francesca Chiusaroli e ha come titolo Pinocchio in emojitaliano (Apice edizioni).

pinocchio in emojitaliano copertina

Si tratta di una traduzione collettiva, avviata nel febbraio 2016, su Twitter e collegata al dizionario e traduttore digitale @emojitalianobot su Telegram, (realizzato da Johanna Monti e Federico Sangati).

L’idea di tradurre un romanzo con le ‘faccine’ non è una novità (basti pensare a Emojidick), ma Pinocchio è il primo testo tradotto in emoji proveniente dalla letteratura italiana.

L’obiettivo, come si legge sul sito della Treccani: “Creare un codice condiviso, fondato su una struttura morfo-sintattica imposta, artificiale, capace di consentire l’individuazione delle unità minime distintive e delle funzioni degli elementi nella frase e conseguentemente la lettura, non soltanto in italiano” (tradotto: permettere ai lettori di qualunque nazione di comprendere un determinato testo).

La curatrice, Francesca Chiusaroli, professoressa di Glottologia e Linguistica presso l’Università di Macerata, ha fatto della linguistica il suo lavoro – e la sua passione. Presso l’università in cui lavora coordina il LaFoS – Laboratorio di Fonetica e Scrittura, e dirige il progetto di ricerca sull’argomento “Scritture brevi” con Fabio Massimo Zanzotto.

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