“Saggistica e narrativa insieme, per ridurre la distanza di sicurezza dal materiale trattato a cui la saggistica tradizionale ci ha educato…”. Anna Gialluca, direttore editoriale della Laterza, racconta a ilLibraio.it la nuova collana Solaris. Un progetto sì ambizioso, ma allo stesso tempo rischioso: “Ovviamente questi libri non fermeranno la crisi della saggistica, ma vogliono essere un nuovo innesto…”. – L’intervista e i dettagli sulle prime 4 uscite (di Giorgio Falco, Daniele Giglioli, Guido Mazzoni e Vanni Santoni)

“Le maglie concettuali del Novecento restano mute e disarmate davanti alla metamorfosi che ha subito la nostra vita sociale e psichica negli ultimi decenni. Non afferrano più i modi di pensare, lavorare, comunicare, desiderare, aggregarsi, così come il rapporto fra sfera privata e sfera pubblica, fra realtà e finzione, fra pudore e esibizione o le forme che, fra Ottocento e Novecento, hanno strutturato la vita moderna – la coppia e la famiglia, i partiti e le associazioni…”. Anna Gialluca, direttore editoriale della Laterza, parla con ilLibraio.it di una nuova iniziativa della casa editrice, in arrivo in questi giorni in libreria con le prime 4 uscite, in anni in cui la saggistica, che non vive certamente una fase facile, cerca costantemente nuove vie: la collana Solaris, che Gialluca definisce “un tentativo di entrare in contatto diretto con la contemporaneità, cercando di restituirla dall’interno, così come si presenta a chi dentro la metamorfosi ci è nato”.
Falco
Nel nuovo progetto editoriale, “racconto e riflessione sono affidati a scrittori e autori provenienti a vario titolo dall’ambito letterario, disponibili a ragionare intorno a esperienze e stati d’animo incerti, consapevoli della loro forma provvisoria e instabile”. Si parte con i nuovi libri di Giorgio Falco (Sottofondo italiano), Daniele Giglioli (Stato di minorità), Guido Mazzoni (I destini generali) e Vanni Santoni (Muro di casse).
Giglioli
Sottolinea l’editor: Solaris è saggistica e narrativa insieme, per ridurre la distanza di sicurezza dal materiale trattato a cui la saggistica tradizionale ci ha educato”.
Mazzoni
E se il narratore Falco “scava nell’intimo di ognuno di noi, per trasportarci in superficie, nel sottofondo commerciale così invasivo da non farci sentire il destino comune, il senso di prigionia di una nuova stagione ritmata dai jingle, dalle promozioni”, Giglioli, critico letterario e docente di Letterature comparate all’Università di Bergamo, si confronta con “un’esperienza condivisa oggi, il senso di impotenza, di mancata presa sugli eventi, di inibizione alla prassi”. Il libro di Mazzoni, autore di raccolte di poesie e saggi, parte dalla consapevolezza che “negli ultimi cinquant’anni la vita psichica delle masse occidentali ha subìto una metamorfosi molto profonda; tutti noi ne siamo stati trasformati e travolti”.
Santoni
Dal canto suo, Vanni Santoni, scrittore ed editor (per Tunuè), nel suo romanzo ibrido, che include parti di saggio e reportage, prova a individuare il significato profondo (e in chiave simbolica) del rave, “del trovarsi lì, a ballare davanti a un muro di casse fino al mattino (e sovente fino a quello ancora successivo) in quelle industrie abbandonate, in quei capannoni, in quei boschi, in quelle ex basi militari, fiere del tessile, ballatoi, vetrerie, depositi ferroviari, rifugi montani, bunker, uffici smessi, pratoni, centrali elettriche, campi, cave, rovine di cascinali, finanche strade di metropoli quando venne il momento della rivendicazione…”.
Staremo a vedere come i lettori accoglieranno questi testi. Al momento, come ci spiega il direttore editoriale della Laterza, per il 2015 sono previste solo queste 4 uscite concentrate: “La ragione dell’uscita contemporanea è soprattutto legata al fatto che – da un certo punto di vista – per noi è lo stesso libro.  Restituiscono da 4 prospettive e con 4 scritture differenti la stessa percezione della realtà. Come se fosse un concept album. Ma potrebbero esserci sorprese, come –per continuare la metafora – accade per una ghost track”.
Di certo, parliamo di un progetto ambizioso sì, ma anche assai rischioso (vista la fase del mercato, e del settore della saggistica in particolare). Argomenta Gialluca a questo proposito: “La collana è sì ambiziosa, ma per niente scontata, non facile da comunicare, ibrida nella modalità espressiva, inconsueta per gli autori coinvolti, in parte è un passaggio di testimone per dar conto del nostro tempo dall’interno della mutazione in corso. Ovviamente questi libri non fermeranno la crisi della saggistica, ma vogliono essere un nuovo innesto”.

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