Da “Sette brevi lezioni di fisica” a “Il magico potere del riordino”, passando per “L’intestino felice”, senza dimenticare (e non sembri inopportuno l’accostamento) “Il Regno”, l’inchiesta sul Nuovo Testamento di Carrère. Abbiamo citato solo quattro casi (editoriali)… In questa prima parte del 2015 gli italiani stanno dimostrando di apprezzare alcuni libri (ben scritti e ben curati) che “insegnano” qualcosa, senza annoiare. Quando vogliono saperne di più su un argomento, quindi, i lettori non si rivolgono solo a Google e/o a Wikipedia… – I dettagli

Questa volta non parliamo di grandi nomi della letteratura contemporanea, né di talenti emergenti della narrativa, o di classici intramontabili. Ma di una delle (poche) tendenze in libreria degli ultimi mesi: il successo, da top ten generale, di un certo tipo di “non fiction”. Di libri, nello specifico, che “insegnano” al lettore qualcosa, senza annoiarlo.

Tre gli esempi più significativi, in quest’inizio d’anno: Sette brevi lezioni di fisica (Adelphi) di Carlo Rovelli, Il magico potere del riordino – Il metodo giapponese che trasforma i vostri spazi e la vostra vita (Vallardi) della giapponese Marie Kondo e L’intestino felice (Sonzogno) di Giulia Enders.

Quando si parla di questo tipo di editoria, a volte c’è chi storce il naso. Eppure il riferimento è a volumi, molto diversi tra loro, ben scritti e ben curati, apprezzati dai lettori. Testi che non vanno confusi con i cosiddetti “libroidi” (moda che pare ormai passata), come Gian Arturo Ferrari ha definito quei testi autobiografici di personaggi famosi del mondo dello sport e dello spettacolo. In libreria ne arrivano ancora tanti, sia chiaro, ma con meno successo di un tempo.

Mentre, nell’ambito della “varia”, in questa prima parte di 2015, come dicevamo, si stanno facendo notare eccome le lezioni di Rovelli, che è riuscito (anche grazie alla “spinta” di Che tempo che fa di Fabio Fazio, che l’ha ospitato) a portare in vetta alla classifica una delle materie più “ostiche”. Per non parlare dei consigli, ormai cult, della Kondo, inserita dal Time nella lista delle 100 personalità più influenti dell’anno. E l’ultimo successo, dopo il trionfo in Germania, è quello della giovane Enders, che nel suo libro spiega (con leggerezza) i “segreti dell’organo meno conosciuto del nostro corpo”.

Ma non ci sono i tre libri sopra citati: è già in classifica, ad esempio, Questa vita – Conoscerla, nutrirla, proteggerla del teologo Vito Mancuso, pubblicato da Garzanti in occasione di Expo. E stanno vendendo bene anche I segreti della lunga vita – Come mantenere corpo e mente in buona salute (Giunti), firmato da Umberto Veronesi e Mario Pappagallo, come pure 6 esercizi facili per allenare la mente (Raffaello Cortina Editore) di Paolo Legrenzi.

E come non citare Il Regno (Adelphi) di Emmanuel Carrère, uno degli scrittori più celebrati della letteratura contemporanea: anche l’ultimo libro dell’autore di Limonov può infatti essere inserito in questa tendenza: ne Il Regno lo scrittore francese ripercorrere i sentieri del Nuovo Testamento: non da credente, bensì “da investigatore”.

I tre giorni di Pompei

E non sembri inopportuno se da Carrère passiamo alla divulgazione storica di Alberto Angela, che anche con il recente I tre giorni di Pompei (Rizzoli) ha raggiunto i piani alti della classifica.

Quel che è certo è che quando vogliono saperne di più su un argomento (dalla scienza alla religione, passando per temi meno complessi, ma non per questo meno importanti) gli italiani non si rivolgono solo a Google e/o a Wikipedia, ma anche ai libri. E per librai, editori e autori, è un’ottima notizia.

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