Avete fatto il liceo classico? Lo studio del greco vi ha appassionato o terrorizzato? Il saggio di Andrea Marcolongo prova a convincere anche il lettore più scettico che il greco antico è una lingua ancora utile e attuale

Avete fatto il liceo classico? Lo studio del greco vi ha appassionato o terrorizzato? Il saggio La lingua geniale (Laterza) di Andrea Marcolongo, prova a convincere anche il lettore più scettico che esistono buone ragioni per superare qualsiasi difficoltà iniziale con questa lingua mitica. Raccontando il suo amore per una lingua che definisce geniale.

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Andrea Marcolongo spiega (su Dailybest.it) di essere tornata al greco perché “stanca della vaghezza del modo di dire – e dunque di vedere – la vita di oggi” e cita Virginia Woolf: “È al greco che torniamo quando siamo stanchi della vaghezza, della confusione – e della nostra epoca”. E di essersi innamorata di questa lingua perché ha un modo tutto suo di dire le cose, diverso da quello di qualsiasi altra lingua. Fino al punto di dichiarare che quella con il greco antico è stata la storia più lunga e bella della sua vita.

andrea marcolongo

Il saggio si rivolge sia a chi sa il greco, sia a chi non lo ha mai studiato in vita sua, ma ne è incuriosito. Critica sul metodo con cui questa lingua viene insegnata nei licei, Marcolongo, promette di svelare particolarità di cui nei licei non si è soliti parlare, preferendo tormentare gli studenti con declinazioni e paradigmi. In realtà – ci dice – il greco nasconde modi di dire che possono farci sentire a casa, e darci modo di esprimere parole e concetti che ogni giorno sono nei nostri pensieri, ma che proprio non si possono dire in italiano.

Ad esempio, i numeri delle parole erano tre, singolare, plurale e duale – due per gli occhi, due per gli amanti; esisteva un modo verbale per esprimere il desiderio, l’ottativo, e non esisteva il futuro. Insomma, il greco antico era un modo di vedere il mondo, un modo che può essere utile ancora oggi.

Non sono previsti esami né compiti in classe, non è un libro di studio o una grammatica: scopo dell’autrice è condividere il suo amore per il greco, rispondere a domande che forse i lettori non si sono mai posti, e dare un senso alle ore di studio trascorse su questa lingua.

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