Estate o no, i libri-enigma ci conquistano: ci fanno giocare, ci sfidano, ci invitano a leggere in modo nuovo. Dai romanzi investigativi agli escape book per bambini, l’enigma è diventato il cuore pulsante di molte nuove uscite. Secondo Stefano Bartezzaghi, enigmista e semiologo, questi libri affondano le radici in un’antica e raffinata tradizione di intrattenimento, e nascono con un intento chiaro: divertire. In “Bozze non corrette”, scritto con Pier Mauro Tamburini, il lettore veste i panni di un correttore di bozze-investigatore. Tamburini sottolinea: “Il gioco è uno spazio di libertà, non di performance”. Non sorprende, allora, che proprio oggi, in un mondo sempre più “gamificato”, lettrici e lettori sentano il bisogno di tornare al gioco “inutile” per eccellenza: quello che non serve a niente se non a divertirci, che stimola senza premiare, che sfida senza stressare. Da titoli per adulti come “Strani disegni”, “Diabolicum”, “Codice enigma” o “L’ultimo mistero di Agatha Christie”, fino a proposte più leggere e pop, il panorama è ricco e pronto a coinvolgere chi ha voglia di mettersi alla prova. Un “nuovo” trend editoriale che trasforma la lettura in un esercizio di intelligenza, intuito e osservazione… – Lo speciale

Ma chi non ha avuto una nonna che, sotto l’ombrellone, trascorreva le mattinate a risolvere la Settimana Enigmistica? Immagine reale o inventata che sia, questa scena balneare ha scolpito nella memoria collettiva un’idea: che l’estate sia il tempo privilegiato dell’intrattenimento leggero, dei giochi di carta, dei misteri da svelare armati di matita e un po’ di pazienza. Si sa però – e chi legge lo sa bene – che il gioco e l’intrattenimento non hanno stagione. L’enigma è un seme che fiorisce in qualsiasi clima, purché trovi una mente curiosa e un cuore disposto a farsi catturare.

Eppure c’è una sorta di verità: proprio in questi mesi estivi, tra scaffali di librerie che occhieggiano verso le vacanze, si sono moltiplicate pubblicazioni che portano il lettore a fare un passo oltre la pagina, a diventare detective, crittografo, investigatore improvvisato.

Li chiamano libri-game, libri-gioco, libri-enigma, escape book. Un florilegio di definizioni per raccontare un’esperienza unica: non più soltanto leggere, ma giocare leggendo, e leggere giocando.

Così la classica esperienza di lettura silenziosa e solitaria si anima di un palpito nuovo. Non più solo atto intimo, quasi sacrale, ma qualcosa di condiviso, spesso da vivere in compagnia. Una sfida. Un percorso costellato di indizi, trabocchetti e codici cifrati.

E in alcuni casi, l’oggetto-libro si ibrida addirittura con il digitale e il reale, chiedendo al lettore di uscire dal confine delle pagine per consultare siti, scannerizzare QR code, inviare email immaginarie o persino telefonare a numeri sospetti. Insomma, un piccolo cortocircuito letterario che ci fa sorridere e ci intrappola con sottile perfidia.

I nuovi protagonisti del gioco letterario

Bozze non corrette Pier Mauro Tamburini e Stefano Bartezzaghi

Tra le uscite recenti più intriganti e apprezzate spicca Bozze non corrette (Mondadori) firmato da Stefano Bartezzaghi, enigmista, giornalista e semiologo, e da Pier Mauro Tamburini, autore e membro del collettivo La Buoncostume, attivo dal 2008 tra televisione, web e narrativa. Un libro che sembra scritto apposta per far impazzire gli amanti dell’ortodossia linguistica. Mille errori disseminati ad arte: refusi, sviste lessicali, incongruenze storiche, omissioni sibilline. Non si tratta, ovviamente, di sciatteria editoriale, ma di una raffinata trappola narrativa: chi legge veste i panni del correttore di bozze del povero Niccolò Errante, uno scrittore suicidatosi in circostanze oscure, e deve ricostruire la verità smascherando le anomalie.

Tamburini, che da tempo lavora sul confine tra lettura e gioco, racconta a ilLibraio.it: “Da piccolo ero appassionatissimo di indovinelli. I miei compleanni erano delle gigantesche cacce al tesoro inventate dai miei. Ho sempre amato gli enigmi. Amavo Topolino Enigmistico, amavo la linea di Lupo Solitario, libri a bivi con dinamiche da gioco di ruolo, che sono ancora nel mio cuore. Infatti Leonardo Lupo, lo pseudonimo con cui scrivo libri game per bambini insieme a Simone Laudiero e Fabrizio Luisi, deriva proprio da lì”.

Una ragazza intenta a risolvere un libro enigma durante una giornata d'estate

Volevamo fare un libro per giocare“, aggiunge Bartezzaghi, apprezzato autore e saggista, che dal 1987 cura rubriche di giochi linguistici e insegna Semiotica della creatività alla IULM di Milano: “C’era da tempo l’idea di fare qualcosa del genere. Poi è arrivato l’incontro con Pier Mauro, un esperto progettista di queste cose, e da lì l’idea si è trasformata. Abbiamo inventato una voce narrante, un personaggio – un correttore di bozze – che desse senso agli errori. Era un modo per raccontare anche il mondo dell’editoria da dentro, divertirci e far divertire”.

Un meccanismo che, ci spiega ancora, si basa su un’irresistibile sfida cognitiva: “L’errore è qualcosa che normalmente non vuoi fare, che ti scappa. Ma proprio questo cortocircuito – cercare attivamente ciò che di solito si evita – genera un corteggiamento intellettuale irresistibile. C’è un primo livello più accessibile, quasi per un lettore distratto. Poi altri più difficili. Ma l’obiettivo resta il gioco”.

Una storia ingarbugliata di Lewis Carroll (prefazione di Stefano Bartezzaghi)

Non a caso Bartezzaghi ha firmato anche la prefazione di Una storia ingarbugliata di Lewis Carroll, pubblicata dal Saggiatore. Un libro-gioco nato nell’Ottocento come rubrica interattiva, con le lettrici e i lettori chiamati a risolvere i “nodi” logici dei racconti. “Questa idea di interattività che oggi attribuiamo ai social o alla gamification digitale, ha in realtà una lunga storia nei giornali di carta“, riflette Bartezzaghi. “Anche le testate più serie hanno chiesto ai lettori di giocare con loro. È una forma antica di seduzione culturale“.

Misteri vittoriani, quiz da spie e casi da risolvere

Diabolicum

Se Carroll sguazzava tra logica e paradosso, Diabolicum, appena uscito per Longanesi, preferisce i fumi del gin e le lampade a gas di un pub londinese. In un salottino riservato del Crown Pub, cinque gentiluomini vittoriani si sfidano ogni venerdì con enigmi e quesiti degni di Sherlock Holmes. Ma quando il taccuino delle loro diavolerie va perso e finisce nelle mani di un dodicenne curioso, Londra si trasforma in un’arena di menti aguzze: il Diabolicum, stampato anonimamente dal padre tipografo, diventa un fenomeno che incendia la città. Enigmi, indovinelli, logica e mistero si intrecciano, trasformando la storia stessa in un colossale rompicapo.

Murdle. La scuola del mistero. 50 enigmi logici davvero sinistri

Sulla stessa lunghezza d’onda, G.T. Karber – già autore della seria Indizi per un crimine – torna con Murdle. La scuola del mistero. 50 enigmi logici davvero sinistri (Sperling & Kupfer, traduzione di Ilaria Katerinov). In questo nuovo volume, il protagonista è Matricola Logico, appena iscritto all’esclusiva Università del Crimine. Animato da un interesse genuino per la logica e dalla ferma intenzione di laurearsi con lode, si troverà però coinvolto in una catena di omicidi. Toccherà a lui  (e al lettore) scoprire chi è stato, come, dove e perché… prima che suoni l’ultima campanella.

L'ultimo mistero di Agatha Christie

Sempre seguendo il filo dell’intrigo, la Newton Compton ha pubblicato L’ultimo mistero di Agatha Christie: cento enigmi e un giallo da risolvere (con la traduzione di Sara Crimi e Laura Tasso), che chiede al lettore se abbia la freddezza di Poirot o l’intuito quieto di Miss Marple. Un giovane bibliotecario arriva a Greenway, la villa della Regina del Crimine, e trova un libro costellato di messaggi cifrati. Mrs Ashmore è scomparsa e la campagna inglese non è mai stata così inquietante.

La scena del crimine (volume 4) di Modesto García e Javi De Castro

Per i veri appassionati di crime, La scena del crimine di Modesto García e Javi De Castro (Magazzini Salani) è arrivato al quarto volume. Si tratta di libri interattivi che ricostruiscono delitti da risolvere armati di logica, matita… e a volte anche di smartphone, perché alcuni indizi si scoprono solo online.

Quaderno di compiti delle vacanze per adulti. L'originale. Vol. 6

Impossibile non citare in questo contesto i titoli che hanno contribuito a rendere questi libri un trend: i più spensierati, ma altrettanto coinvolgenti, Quaderni di compiti delle vacanze per adulti di Daniel López Valle e Cristóbal Fortúnez (Blackie Edizioni, traduzione di Francesca Novajra), giunti ormai alla sesta edizione. Una sorta di rivincita millennial sulle noiose schede estive dell’infanzia: quiz di cultura pop, labirinti, serie TV, musica, politica, e persino testi di canzoni da completare.

Un (falso) nuovo trend

Verrebbe da pensare che questi libri siano un’invenzione recente, frutto di qualche algoritmo editoriale che ha fiutato la gamification imperante. Ma la verità è che l’enigma letterario ha radici antiche. Eppure è innegabile che oggi viva un nuovo, rumoroso successo.

Un momento di svolta? Probabilmente il caso editoriale di qualche anno fa: La mascella di Caino di Torquemada, riesumato da Mondadori con la complicità di #BookTok. Un romanzo-enigma crudele, con i capitoli da riordinare per capire chi ha ucciso chi, quando e perché.

Sempre Bartezzaghi (che ha firmato la prefazione del volume) ci ha raccontato: “La mascella di Caino è stato sicuramente un caso importante, che ha ispirato molti altri libri. L’autore era uno storico enigmista britannico, e visto che ho studiato anche storia del cruciverba, ero la persona giusta per occuparmene. È un’idea bellissima, ma improba. Mescolare come carte i capitoli di un romanzo può ricordare Il castello dei destini incrociati di Calvino, ma non so in quanti siano riusciti davvero a risolverlo: siamo a livelli altissimi. Quando abbiamo lavorato a Bozze non corrette, infatti, l’idea era anche quella di produrre qualcosa di più accessibile, che offrisse una gratificazione più immediata, un primo livello di sfida che non richiedesse troppi mal di testa”.

Il tam-tam sui social ha riportato La mascella di Caino nelle classifiche, generando una scia di eredi come Il gioco di Andromeda di Iacopo Cellini (Newton Compton), diario di un presunto assassino rinchiuso in manicomio, da ricomporre tassello dopo tassello. Il paziente tace, la psichiatra sospetta la sua innocenza e intanto il lettore si trasforma in profiler letterario.

Codice Enigma di Iacopo Cellini

Lo stesso autore ha poi ampliato l’universo con libri come il nuovo Codice Enigma, L’enigma dello zodiaco, Crimini e misteri da risolvere viaggiando nella storia, e molti altri. Piccoli labirinti su carta che dimostrano come la sete di mistero sia una pulsione universale.

L’enigma continua

Sempre più spesso la narrativa contemporanea, anche quando non nasce con intenti dichiaratamente “enigmistici”, sembra contaminata da questa fascinazione per il mistero, la sfida logica, l’interazione implicita. Come se l’idea stessa di lettura si stesse evolvendo in una direzione nuova, più giocosa, più labirintica. Non parliamo solo di libri-enigma in senso stretto, ma di romanzi che rielaborano quella tensione verso il segreto, l’indizio, la soluzione nascosta.

Strani disegni

Tra i successi recenti che vanno in questa direzione, spicca Strani disegni di Uketsu (Einaudi Stile Libero, traduzione di Stefano Lo Cigno): un thriller visivo in cui la verità è sepolta tra immagini inquietanti da osservare, decifrare e mettere in ordine. Solo così lettori e lettrici possono risalire all’identità dell’assassino. L’autore, noto youtuber giapponese di horror e mistery, cela la sua identità dietro una maschera bianca, alimentando il senso di enigma che avvolge anche la genesi del libro.

The Turnglass. La clessidra di cristallo di Gareth Rubin libri consigliati 2023

Un’altra proposta affascinante è The Turnglass. La clessidra di cristallo (Longanesi, traduzione di Giuseppe Maugeri) di Gareth Rubin, che recupera la struttura “tête-bêche” dell’Ottocento per offrire una doppia narrazione speculare, da leggere in una direzione o nell’altra. Due storie, due voci, un unico mistero.

Rubin, che torna a fine settembre 2025 con The Waterfall (stesso editore e traduttore del precedente), prosegue su questa linea: il nuovo romanzo intreccia quattro trame che si rispecchiano a vicenda attraverso epoche e generi, da Shakespeare a Hollywood, in un continuo gioco di specchi e rimandi. Al centro, ancora una volta, un libro misterioso, The Waterfall, che diventa chiave e simbolo dell’intero racconto.

Il regno dei bambini

Abbiamo parlato del successo dei libri enigma per adulti, ma la produzione dedicata ai più giovani è davvero molto ampia (e, in fondo, questo tipo di titoli nasce proprio nel territorio magico dell’infanzia). Tra i numerosi esempi, riportiamo la serie degli Escape Book Junior firmati dal già citato Leonardo Lupo (pseudonimo dietro cui si celano, come scritto sopra, Simone Laudiero, Pier Mauro Tamburini e Fabrizio Luisi), libri che trasportano i giovani lettori in vere e proprie avventure interattive: enigmi da risolvere, percorsi a bivi, salti tra i capitoli degni di un’escape room cartacea. Tra i più recenti: Fuga dall’isola del tesoro e Fuga dalla preistoria, entrambi pubblicati da Piemme, dove logica, intuito e narrazione si intrecciano in percorsi sempre nuovi.

Tamburini, che scrive sia per adulti sia per bambini, non fa differenze di approccio: “Da un punto di vista letterario è la stessa cosa. Certo, temi e linguaggio vanno tarati sul target. E anche gli enigmi, ovviamente. Ma spesso i ragazzi sono più avvezzi a certi pattern logici: sono più allenati, e quindi più bravi di noi adulti!”.

Enigmi a tutti i piani di Paul Martin

A completare l’offerta per giovani detective c’è Enigmi a tutti i piani. Criminali allo sbaraglio! di Paul Martin, tradotto da Serena Tardioli e pubblicato da Il Castoro. Un libro-gioco ricchissimo, composto da grandi doppie pagine pieghevoli che si trasformano in scenari investigativi. Diciassette indagini ambientate in mondi sempre diversi – da un teatro misterioso a una base polare – dove il lettore è chiamato a raccogliere indizi, osservare ogni dettaglio e risolvere enigmi con ingegno e spirito d’avventura.

La lettura come gioco, la vita come enigma

Forse è proprio questo il cuore della questione: la lettura interattiva si innesta su un piacere primordiale, quasi istintivo: quello di mettere alla prova il proprio ingegno, di risolvere un enigma, di arrivare prima degli altri a sciogliere una matassa.

Allo stesso tempo, oggi il gioco e l’interattività non sono più confinati all’intrattenimento. Fanno parte di esperienze diversissime, spesso piegate ad altri scopi: badge per meditare, stelline nelle recensioni, classifiche per premiare la fedeltà. Tutto è gamificato, tutto richiede attenzione da monetizzare. E la lettura? Ha bisogno anche lei di un gioco per essere coinvolgente?c

“Il gioco è uno spazio libero, non uno strumento di performance”

La gamification, soprattutto quando è legata alla produttività, è un’aberrazione“, sottolinea Pier Mauro Tamburini. “Perché nega uno degli aspetti più belli e fondamentali del gioco: la sua inutilità. Il gioco è uno spazio libero, non uno strumento di performance. Ed è proprio per questo che dovremmo tornarci più spesso”.

“Libri che nascono per giocare”

Anche Stefano Bartezzaghi concorda: “Questi libri nascono per giocare. In un mondo dove tutto è diventato interattivo, l’idea di coinvolgere il lettore in modo attivo risponde sì a una richiesta del nostro tempo, ma resta soprattutto un’occasione per divertirsi”.

E allora prendiamoli così, questi libri: come svaghi autentici, brillanti. Come un patto giocoso che dice: ti sfido. Ma se saprai osservare bene, potresti battermi sul tempo. E se invece non ce la faremo, pazienza: il bello era tutto lì, nel cercare. Come in ogni enigma ben congegnato.

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