Quasi 7 italiani su 10 (68%) “litigano” con la grammatica e commettono errori anche gravi nello scritto, oltre che nel parlato. I risultati di un’indagine, gli errori più comuni errori che vengono commessi (che variano dall’uso dell’apostrofo, della punteggiatura e del congiuntivo, alle coniugazioni dei verbi), e i consigli degli esperti per utilizzare correttamente la lingua italiana (tra questi, leggere con regolarità, scrivere a mano ed evitare l’uso frequente di chatbot di intelligenza artificiale)

“Qual’è”, “pultroppo”, “propio”, “avvolte”, “al linguine”, senza dimenticare gli “imperdibili” “c’è ne” e “c’è né”… Quasi 7 italiani su 10 (68%) “litigano” con la grammatica e commettono errori anche gravi nello scritto, oltre che nel parlato. Gli errori variano dall’apostrofo (62%), al congiuntivo (56%), passando per la coniugazione dei verbi (50%) e la punteggiatura (52%).

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È quanto emerge da un’indagine condotta dal sito Libreriamo, che ha coinvolto circa 1600 italiani di età compresa tra i 18 e i 65 anni, realizzata con la metodologia SWOA (Web Opinion Analysis), attraverso un monitoraggio online su blog, forum e social network, e coinvolgendo un panel di 20 esperti, tra sociologi e letterati, per capire quali sono i principali errori grammaticali che commettono oggi gli italiani e individuare le cause di tali strafalcioni.

Ma come si può affrontare la problematica dell’utilizzo corretto della lingua italiana? Per gli esperti interpellati, è certamente utile leggere con regolarità (66%), scrivere a mano (43%), evitare l’uso frequente di chatbot di intelligenza artificiale (55%) e allenare la mente “giocando” con la conoscenza della lingua italiana (47%), magari attraverso libri-gioco che consentano di “ripassare” regole e storia della nostra lingua in modo giocoso.

Quali sono i più comuni errori che vengono commessi?

Ma quali sono i più comuni errori che vengono commessi? “Qual è o qual’è?” (71%) resta tra quelli più comuni. In cima alla classifica della categoria di errori più comuni c’è ovviamente l’apostrofo (62%), uno degli “amici più antipatici” della lingua italiana.

I pronomi (52%) sono un altro tipico errore commesso, in particolare dagli italiani che vivono all’estero.

Un altro errore molto diffuso nella lingua italiana, sia nel parlato sia nello scritto, riguarda la coniugazione dei verbi (50%), specialmente per quanto concerne l’uso dei tempi verbali e la scelta dell’ausiliare.

Altro grande “classico” è l’uso della C o della Q (48%). Se nella lingua parlata l’errore non si nota, nello scritto è tutta un’altra storia.

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La punteggiatura (39%), poi, ha fatto tante vittime: virgole, punti e virgola, due punti, non vanno mai usati alla leggera. Ognuno ha la propria regola.

Tra i principali dubbi legati alla lingua scritta, emerge il dilemma tra “un po, un po’ o un pò?” (37%). Molti, inoltre, hanno il dubbio su quale congiunzione usare tra “E o ed” e “A o ad” (35%).

501 quiz sulla lingua italiana

“L’italiano, inteso come lingua, è un luogo simbolico che ci accoglie al di là delle differenze geografiche, sociali e generazionali. La lingua rappresenta un valore da salvaguardare, una delle eccellenze del nostro Paese da tutelare e valorizzare: per farlo, occorre innanzi tutto conoscerla. Per contribuire a questo processo di valorizzazione, come Libreriamo abbiamo deciso di contribuire a far riscoprire la lingua italiana attraverso il gioco e l’esercizio mentale: abbiamo così pensato a un libro, 501 quiz sulla lingua italiana (Newton Compton – qui i particolari), con cui è possibile mettersi alla prova, da soli o con gli amici, per sperimentare la propria conoscenza della nostra amata lingua italiana e allo stesso tempo allenare la mente e la memoria. Perché la lingua italiana va conosciuta e salvaguardata, in quanto capace di generare senso comunità, di appartenenza, di identità”, spiega Saro Trovato, sociologo e fondatore di Libreriamo.

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