Il gruppo GeMS festeggia 10 anni. In anteprima, l’editoriale dell’editore Stefano Mauri per il nuovo numero della rivista “Il Libraio”

Un magnate russo, Alexander Mamut, qualche anno fa ha comprato la principale catena libraria inglese, Waterstone, che era in gravi difficoltà e ha reclutato James Daunt, il più bravo dei librai indipendenti, per dirigerla. James ne ha cambiato radicalmente la filosofia. Invece che competere con i supermercati sul piano degli sconti ha orientato i suoi librai a scegliere meglio i libri. Quando si entrava nella vecchia Waterstone si aveva l’impressione di entrare in un discount. Oggi sembra di entrare in una gioielleria, e i clienti sono aumentati.

A Londra per la Fiera gli ho chiesto di riassumere la sua ricetta con una battuta: “Meglio vendere un buon libro che due libracci”. Perché? “Perché se vendo due libri deludenti finisce lì, se riesco a dare il libro giusto al lettore giusto non conto solo su quella vendita, ma su tutti i libri che comprerà nei prossimi anni”. Le librerie sono importanti quando scelgono i libri con il cuore e aiutano le voci nuove a emergere e i lettori affezionati a scoprirle.

In fondo è anche questo il senso del nostro lavoro di editori: trovare nuovi autori per i nostri lettori e nuovi lettori per i nostri autori.

Oggi si festeggiano i 10 anni di GeMS, che per difendere la qualità ha anche difeso in tante sedi, italiane ed europee, i tre cardini che reggono un’editoria sana e creativa: la libertà di stampa, il diritto d’autore e un mercato plurale. Ci siamo indignati quando la prima era a rischio; abbiamo ribadito a Bruxelles che gli autori di maggior talento di diritto d’autore vivono; abbiamo denunciato i pericoli di concentrazione eccessiva insiti nel digitale, che dietro la maschera della modernizzazione possono inaridire il pozzo vitale.

Oggi possiamo fare un bilancio di questi 10 anni di ricerca con spirito indipendente e senza condizionamenti esterni, di molte case editrici autonomamente guidate dalle loro direzioni. Ed è proprio così, con la ricetta di James, che le case editrici si sono affermate: chi garantendo evasione di qualità, come la Nord, chi qualità letteraria internazionale, come la Guanda, chi la trasparenza come Chiarelettere ecc. In fondo i marchi editoriali sono una promessa al lettore, che va mantenuta. E infatti in questi 10 anni non ce la siamo passata male. Abbiamo intensificato lo scouting anche tra gli autori italiani. Abbiamo scoperto l’autore italiano di thriller oggi più venduto nel mondo, Donato Carrisi, il romanzo italiano più venduto degli ultimi anni, Fai bei sogni, di Massimo Gramellini, abbiamo ospitato le riflessioni di Vito Mancuso. Vi abbiamo portato la migliore tradizione spagnola nel romanzo storico, con Ildefonso Falcones, e nel romanzo sentimentale, con Clara Sánchez, uno dei memoir più letti degli ultimi anni, Braccialetti rossi, e dato fiducia per primi a Malala, poi meritatasi un Nobel per la Pace. Abbiamo accompagnato autori come Andrea Vitali, Luis Sepúlveda e Dario Fo nella loro ricerca di nuove sfide, confermato la nostra fedeltà ad autori di tutto lo spettro, dai bestseller stranieri come Wilbur Smith al grandissimo italiano Claudio MagrisAbbiamo avuto il privilegio di pubblicare il Libro rosso di Jung, il libro più emozionante che mi sia capitato di svelare ai lettori italiani.

Abbiamo raccolto la sfida che veniva dalla rete istituendo il torneo letterario IoScrittore, a tutt’oggi la più feconda operazione di scouting sul web, ma anche un’ottima palestra per gli aspiranti scrittori.

Abbiamo creato un sito che è diventato un punto di riferimento per i lettori, ilLibraio.it per guidarli nella scelta di libri, autori, librerie e festival.

È bello che ad accompagnare questo numero sia Jonathan Galassi (in copertina), un grande e raffinato editore americano che ha scritto un romanzo sull’Editoria con la E maiuscola, quella dei suoi maestri del Novecento e due giovani esordi strepitosi, Alice Basso e Silvia Zucca. Vi chiedo solo di prendere l’invito alla lettura al centro della rivista e abbandonarvi al mondo delle due protagoniste per decidere se sono i libri per voi. Abbiamo ancora lo spirito indipendente e la curiosità di quando eravamo piccoli, più di 20 anni fa, e crediamo che di questo i libri si nutrano. E oggi festeggiamo avvertendovi che leggere può creare indipendenza.

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