“California” è il titolo del terzo numero della rivista letteraria “Freeman’s”, che racconta come questo stato americano sia un distillato delle questioni legate al nostro tempo: dai flussi migratori al cambiamento climatico, passando per le battaglie della comunità Lgbt e l’ascesa dei giganti del digitale…

Freeman’s, la rivista letteraria edita in Italia da Black Coffe Edizioni, è arrivata al terzo numero. Dopo il primo (Scrittori dal futuro) e il secondo (Potere), il titolo di questo nuovo magazine (tradotto da Agnese Capaccioli, Umberto Manuini, Valentina Muccichini, Francesca Pellas e Leonardo Taiuti, Damiano Abeni) è California.

La California, infatti, come ha spiegato John Freeman, critico ed ex direttore della rivista Granta, è lo stato che più di ogni altro ha incarnato e incarna il sogno americano e, tanto quanto il sogno, la disillusione del risveglio. Così si legge nell’introduzione: “Questa terra è sempre stata uno degli epicentri delle principali questioni legate al nostro tempo e il mosaico di voci che hai fra le mani ne restituisce tutta la bellezza e la complessità”.

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Le voci raccolte nel volume raccontano quindi di un particolare cortocircuito tra desiderio e realtà e mostrano come la California sia un distillato delle questioni politiche e sociali contemporanee. È, infatti, la terra dei flussi migratori e del cambiamento climatico e, storicamente, un luogo segnato dalle battaglie della comunità Lgbt e dalla cultura alternativa.

La letteratura californiana, proprio per tutte queste ragioni, è tra le più vivaci al mondo, e il fatto che un terzo dei suoi abitanti sia nato altrove, in un momento di migrazione globale di massa, fa sì che la California sia anche lo stato più letterario che ci sia in una nazione sempre più illetterata.

Le forme che compongono il volume vanno dal racconto al saggio, dall’articolo di giornale alla poesia, e restituiscono mondi in cui c’è spazio per il più crudo e infuocato realismo, per storie minime cariche di universalità, per visioni, fiabe, per durissime e, a volte salvifiche, lotte quotidiane.

Tra le firme che sono state raccolte nel volume ci sono quelle di William T. Vollmann, Tommy Orange, Rachel Kushner, Jennifer Egan, Geoff Dyer, Natalie Diaz, Robin Coste Lewis, Elaine Castillo, Manuel Muñoz, Reyna Grande ed Héctor Tobar.

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