Mentre proseguono le polemiche sulla presenza tra gli stand del Lingotto di Altaforte, casa editrice vicina a Casapound, la scrittrice Michela Murgia chiede ai lettori di venire al Salone di Torino “con un libro che incarni e rappresenti i valori della democrazia, dell’umanità e della convivenza offesi dal fascismo e dal nazismo… vorrei vedere quei libri sollevati come uno scudo silenzioso, come un argine di storie potenti da contrapporre a chi la storia la vorrebbe negare e riscrivere…” – I particolari

“Se Casa Pound mette un picchetto nel mio quartiere che faccio, me ne vado dal quartiere? Se Forza Nuova si candida alle elezioni io che faccio, straccio la tessera elettorale e rinuncio al mio diritto di voto? Se la Lega governa il paese chiedo forse la cittadinanza altrove?  No. Non lo faccio.  E non lo faccio perché da sempre preferisco abitare la contraddizione piuttosto che eluderla fingendo di essere altrove. Per questa ragione al Salone del libro di Torino io ci andrò e ci andranno come me molti altri e altre… (…) Personalmente non cancellerò alcun incontro, ma userò l’unico in cui presentavo un libro mio per leggere un testo che ricordi cosa ha fatto il regime fascista in questo paese, chi ha perseguitato, chi ha ucciso, chi ha mandato al confino e quale responsabilità mai affrontata si porta addosso chi lo rimpiange. Chiedo ai lettori e alle lettrici che verranno a sentirmi sabato 11 all’Arena Bookstok alle 18:30 di venire con un libro che per loro incarni e rappresenti i valori della democrazia, dell’umanità e della convivenza offesi dal fascismo e dal nazismo. Alla fine del reading vorrei vedere quei libri sollevati come uno scudo silenzioso, come un argine di storie potenti da contrapporre a chi la storia la vorrebbe negare e riscrivere. L’unica difesa contro un presente senza coscienza è ricominciare a proteggere la memoria insieme”.

Lo scrive sulla sua pagina Facebook Michela Murgia, autrice per Salani di Noi siamo tempesta e per Einaudi di Istruzioni per diventare fascisti.

Il suo “appello” alle lettrici e ai lettori arriva mentre proseguono le polemiche legate alla presenza tra gli stand del Salone di Altaforte, casa editrice “sovranista” vicina a Casapound, che pubblica un libro-intervista al vicepremier Matteo Salvini (qui i dettagli, ndr).

Le polemiche hanno già portato alle dimissioni dal ruolo di consulente del Salone del libro di Torino dello scrittore Christian Raimo (qui i particolari, ndr). Non solo: nelle ultime ore si è aperto un dibattito sull’essere o meno presenti al Salone, al via questo giovedì al Lingotto: per ora sono arrivate sono arrivate le defezioni del collettivo di scrittori Wu Ming e del saggista Carlo Ginzburg.

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