Enea e Didone, Ulisse e Calipso, Elio e Oliver, il triangolo Lila, Nino e Lenù: una selezione di crush estive letterarie, una rassegna di amori (e non amori) tipici dei mesi più caldi dell’anno, che speriamo possano ispirarvi, consolarvi o, alle brutte, tenervi compagnia nel caso in cui niente di tutto quello che vorreste dovesse realizzarsi… – di Sara Canfailla e Jolanda Di Virgilio (in libreria a fine agosto con il romanzo d’esordio “Non è questo che sognavo da bambina”)

Lungomare assolato, tuffi da pericolose scogliere, sorrisi, baci, pedalate notturne, bagni di mezzanotte, ghiaccioli da addentare (sempre che non abbiate denti sensibili). Nell’immaginario comune l’estate è un lungo spot del cono cinque stelle Sammontana, che ogni anno non perde occasione di ricordarci che è ora di innamorarci, fare follie, innamorarci, vivere avventure indimenticabili, e innamorarci. Sì, la stagione estiva è la stagione dell’amore (breve).

E infatti, attorno agli amori estivi si è costituita nel tempo una vera e propria letteratura, e poi una vera e propria filmografia, e poi una vera e propria discografia. Il che, se da un lato ci sottopone a una lieve pressione sociale, non facendo altro che alimentare le nostre fantasie più sfrenate, dall’altro ci permette di disporre di una vasta scelta quando vorremo rifugiarci nelle storie altrui per sopperire all’assenza (eventuale) delle nostre.

Per questo, in vista di quest’estate, abbiamo preparato una breve selezione delle crush estive letterarie, una rassegna di amori (e non amori) dei mesi più caldi dell’anno, che speriamo possano ispirarvi, consolarvi o, alle brutte, tenervi compagnia nel caso in cui niente di tutto ciò che vorreste dovesse realizzarsi – e farvi capire che, a volte, è meglio così.

Enea e Didone

Partiamo da lontano, affidandoci alla salda auctoritas virgiliana in questo viaggio dalle emozioni estreme. Didone, fondatrice e prima regina di Cartagine; Enea, uno scappato di casa – letteralmente – con un Destino un po’ ingombrante. Consumano la loro prima volta in una grotta, mentre fuori imperversa il temporale (qualcuno ha detto “estate”?). Vivono un amore folle e travolgente, non conta più nient’altro, esistono solo loro due. Tutti sappiamo che, quand’è così, non dura. Per Enea arriva il momento di fare i bagagli, ma Didone non la prende proprio benissimo: lo maledice, invoca l’eterna inimicizia tra i loro popoli, si trafigge con la spada che proprio Enea le aveva donato e si getta nel fuoco di una pira. Un gesto po’ estremo, certo, ma anche un caldo invito a ricordarsi che gli amori estivi durano finché uno dei due non deve tornare a casa.

Ulisse e Calipso

Restiamo in tema di grandi classici della letteratura antica, ma spostandoci in un luogo sperduto e non ben identificato. Sull’isola di Ogigia ci sono loro: Ulisse e Calipso, avviluppati in mezzo a una sorta di paradiso terrestre. Che meraviglia, penserete voi. E invece no, vi diciamo noi. Perché anche in questo caso, come nel precedente, ci troviamo nella situazione in cui lei convolerebbe a nozze da un momento all’altro, mentre lui no: è già sposato, ha un figlio, ma si è preso un’aspettativa di dieci anni per esplorare un po’ il mondo. Lei per trattenerlo gli darebbe tutto, pure l’immortalità. Ma nonostante l’offerta allettante, lui rifiuta e va avanti (ci si mettono di mezzo pure gli dèi, che di certo non aiutano): monito imperituro per tutti coloro che tentano far durare una crush più del tempo dovuto.

Le pagine della nostra vita

Prima ancora di Ryan Gosling e Rachel McAdams, c’erano Nicholas Sparks e la sua più alta manifestazione di sadismo. Noah e Allie (protagonisti del libro edito da Sperling & Kupfer, traduzione di Lisa Morpurgo) si conoscono in vacanza, s’innamorano e trascorrono insieme tre settimane, più che sufficienti per alzare le vostre aspettative sulle estati che vivrete da qui fino alla fine dei vostri giorni. Sono la classica coppietta che o ne fai parte o la eviti come la peste, perché non ne puoi più di guardarli sbaciucchiarsi e di chiederti perché loro sì e tu no. Davanti alla scena in cui sono entrambi stesi sulla strada deserta di notte, mentre il semaforo cambia colore, crolla anche il cinico più ostinato: sono fatti per stare insieme, si meritano un lieto fine. L’epilogo lo conosciamo tutti, intanto portatevi a casa la morale sparkiana: se è vero amore, non c’è ostacolo che tenga – neanche la seconda guerra mondiale, neanche l’Alzheimer. Ma fate scorta di fazzoletti, vi serviranno.

le pagine della nostra vita

Scena tratta dal film Le pagine della nostra vita

La ferita, quella vera

Romanticismo, angoscia, incomprensione, incomunicabilità e sovrumani silenzi. Ecco gli ingredienti essenziali delle crush estive dal sapore un po’ drammatico – da Nouvelle Vague, per intenderci. A chi rifugge i tormentoni commerciali, il reggae sulla spiaggia e i limoni in riva al mare, non resta che seguire la strada del daydreaming: il sogno a occhi aperti. Starsene in disparte come il protagonista del romanzo di François Bégaudeau (da cui è stato tratto un film di Kechiche), mentre tutti esplorano la propria sessualità, può essere frustrante, ma vi assicuriamo che vi donerà un fascino inarrivabile – anche se probabilmente non vi servirà a niente. Il titolo del libro, La ferita, quella vera (Einaudi Stile Libero, traduzione di Tiziana Lo Porto e Lorenza Pieri), vi dice già come andrà a finire.

Elio e Oliver

Ed eccoci arrivati alla crush più ammaliante di tutte: la storia “breve ma intensa“, quella fugace, totalizzante, passionale; quella che si spegne dopo una stagione, ma che ricorderete per sempre perché resta lì, e brucia per tutta la vita. Sembra una terribile condanna – e in effetti forse lo è – ma come direbbe il padre di Elio, in Chiamami col tuo nome, sono proprio questi i sentimenti che vale la pena vivere. “Strappiamo via così tanto di noi per guarire in fretta dalle ferite che finiamo in bancarotta già a trent’anni. E abbiamo meno da offrire ogni volta che troviamo una persona nuova, ma forzarsi a non provare niente per non provare qualcosa… che spreco”. In attesa che vi imbattiate nell’incontro che vi stravolgerà [leggi: rovinerà] l’esistenza, leggere il romanzo di André Aciman (pubblicato in Italia da Guanda con la traduzione di Valeria Bastia, e da cui Luca Guadagnino ha tratto l’omonimo film) è un ottimo palliativo.

Chiamami col tuo nome Andre Aciman

L’amica geniale

È il momento di rinfrescarsi e farsi un bagno di realtà: potrebbe anche accadere che a vivere una bruciante storia estiva non sia tu, ma la tua migliore amica. Con il ragazzo di cui sei innamorata da anni. Lenù non se ne fa mancare una, e vive un incantevole soggiorno ischitano con lo stomaco attorcigliato mentre Lila e Nino fanno il bagno, nuotano verso il largo, spariscono, e quando escono dall’acqua si tengono per mano. La sua tristezza è tanto più straziante perché non trova sfogo: sono le persone più importanti della sua vita, e non riesce a non amarli entrambi. Ecco, se la vostra crush estiva è andata male, leggere Storia del nuovo cognome di Elena Ferrante (e/o) vi aiuterà a rimettere tutto in prospettiva.

Sogno di una notte di mezza estate

Concludiamo la nostra rassegna di crush letterarie con l’ammucchiata che tutti avremmo voluto vivere, ma che poi – per mancanza di coraggio, di tempo e di budget – non abbiamo mai vissuto. Prendi quattro amanti in piena tempesta ormonale, una foresta, un notte di mezza estate e mescola il tutto con un bel sogno (aka, un po’ di droga): ecco quello che succede a Lisandro, Ermia, Demetrio e Elena in una delle poche opere in cui Shakespeare ha deciso di risparmiarci tormento, morte, sangue e vendetta. Immaginiamo che sappiate come va a finire la storia – bene, è una commedia – , ma quello che in fondo ci ha sempre dissuaso nel lanciarci in un’esperienza simile a quella dei giovani ateniesi sono gli infiniti intrecci, le incomprensioni, gli scontri che vivono durante la notte nel bosco. Decisamente troppo impegnativo. Preferiamo di gran lunga la tranquillità – che forse, in effetti, non è proprio l’aspirazione più calzante se si vuole intraprendere un’avventura estiva. In ogni caso, nota positiva per i protagonisti: smaltiscono l’hangover con stile invidiabile, partecipando il giorno dopo al noiosissimo matrimonio di Teseo e Ippolita (esempio di coppia diametralmente opposta a una crush, di cui magari parliamo un’altra volta).

Non è questo che sognavo da bambina

LE AUTRICISara Canfailla e Jolanda Di Virgilio hanno studiato presso la Scuola Holden di Torino, dove si sono conosciute. Durante la settimana si occupano di social, comunicazione ed editoria. Per tutto il resto del tempo, scrivono.

Nel loro romanzo d’esordio, Non è questo che sognavo da bambina (in uscita il 26 agosto per Garzanti), raccontano cosa significa diventare adulti oggi: le relazioni finite prima di cominciare, il senso di impotenza di fronte a un sistema lavorativo precario e ingiusto, la frustrazione di vivere in una città difficile, dove dicono che ci sia posto per tutti dimenticandosi di dire che, in quel posto, ci si sente molto soli.

L’APPUNTAMENTO CON LIBLIVE SULLA PAGINA FACEBOOK DE ILLIBRAIO.ITIl 6 settembre, alle ore 18, Sara Canfailla e Jolanda Di Virgilio presentano il loro romanzo Non è questo che sognavo da bambina con Teresa Ciabatti e Ilaria Gaspari

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