“Il cibo, come i grandi sentimenti, porta anche ad accesi scontri. Le diatribe più infuocate le ho sentite per campanilismi culinari: si dice arancina o arancino? Cornetto o brioche? Cocomero o anguria? Tigella o crescentina? Per non parlare dei tracciati geografici che definiscono se una pietanza sia originaria di questa o quel paese”. Felicia Kingsley torna con una commedia romantica e infuocata, “Una conquista fuori menù”. Su ilLibraio.it l’amatissima autrice romance parla del binomio “amore-cucina”: “Il cibo è questo, unisce e divide, ma non lascia mai indifferenti, come l’amore. Se si diventa indifferenti, se non vale neanche più la pena litigare, vuol dire che a nessuno dei due importa più niente e che la storia e finita…”
Il cibo è una forma d’amore, ne ho sempre avuto un chiaro esempio in casa mia.
Io sono emiliana, modenese per la precisione, e ogni domenica mia nonna non andava a messa; faceva i tortellini. Era un rito e cominciava ogni volta allo stesso modo: il grande tagliere di legno che occupava tutto il tavolo, il mattarello lungo un metro, la fontanella di farina in cui rompeva le uova e poi le “faceva su” prima con i rebbi della forchetta e poi via a impastare a mano, finché non si formava quella palla gialla e liscia. Nel pentolino era già pronto “al piìn”, il ripieno di carne che in ogni casa ha la propria ricetta. Per questo, i tortellini di una nonna non saranno mai uguali a quelli di un’altra.
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A me piaceva mangiarlo crudo, rubacchiandolo di nascosto mentre lei tirava la sfoglia, che sia allargava sempre di più e non si bucava mai. Infine – si fa per dire – si riempivano i quadratini di pasta e si chiudevano, a uno a uno.
Perché dico che fare i tortellini è un atto d’amore? Perché per produrli a mano servono ore. Ore di fatica, di capo chino, di lavoro di dita per poi vederli sparire in quattro bocconi.
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In Una conquista fuori menù racconto la storia di Julia Villa, ragazza appartenente a una famiglia italo-americana che gestisce un ristorante a Tribeca, e a casa Villa cucinare è espressione d’amore.
C’è suo fratello che gestisce il panificio di famiglia e corteggia l’amata con focacce, cornetti, pane appena sfornato, bomboloni… C’è Gualtiero, il padre di Julia, vedovo, che cucina le ricette personali della moglie come modo per sentirla ancora accanto. C’è Cetty, la sua madrina, che ha una friggitoria e per lei l’olio è la soluzione a tutti i mali.
Ultimi ma non per importanza ci sono Julia e Dwight, i protagonisti, che per quanto all’inizio non si sopportino trovano nel cibo un linguaggio comune per comunicare. Litigheranno anche moltissimo a proposito del cibo.
La cucina ha sempre avuto un ruolo centrale nei rapporti umani, basti pensare che la parte più importante delle cerimonie e di cui ci si preoccupa di più è sempre il rinfresco. E una festa senza rinfresco è una festa a metà.
Il cibo, come i grandi sentimenti, porta anche ad accesi scontri. Le diatribe più infuocate le ho sentite per campanilismi culinari: si dice arancina o arancino? Cornetto o brioche? Cocomero o anguria? Tigella o crescentina? Per non parlare dei tracciati geografici che definiscono se una pietanza sia originaria di questa o quel paese.
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Sempre in tema di tortellini, modenesi e bolognesi rivendicano ciascuno la loro invenzione. Leggenda vuole che la nascita del tortellino si collochi a Castelfranco Emilia, città della provincia di Modena, ma che fino al 1929 era sotto Bologna…
E il Parmigiano Reggiano è più di Parma o di Reggio Emilia?
Il cibo è questo, unisce e divide, ma non lascia mai indifferenti, come l’amore. Se si diventa indifferenti, se non vale neanche più la pena litigare, vuol dire che a nessuno dei due importa più niente e che la storia e finita.
E quanto ci arrabbiamo, noi italiani, quando vediamo le nostre ricette riproposte all’estero con il ketchup al posto del pomodoro, la carbonara con la panna, il cappuccino con la pizza, la pasta scotta!
Perché il cibo fatto male per noi è un’offesa, vuol dire che quando è stato cucinato non ci si è messo amore. Con amore, anche uno spaghetto aglio olio e peperoncino è da stella Michelin.
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Dwight e Julia cucineranno prima uno contro l’altra, poi uno al comando dell’altra e poi insieme, perché l’amore è bello se è litigarello ma pure la cucina. Due come loro non possono andare d’accordo: lei è una da sveglia presto e colazione abbondante, lui è uno da spaghettata di mezzanotte; lei è una da alimentazione sana ed equilibrata, lui un trangugiatore senza fondo; lei ha una carattere fumantino, da amante del salato; lui ha un cuore romantico, patito dei dolci.
Il bello però sta proprio lì: partire dai propri estremi e incontrarsi a metà strada.
Nessuna cucina è troppo piccola per cucinare insieme. L’importante è maneggiare gli oggetti appuntiti con cura.
L’AUTRICE E IL NUOVO ROMANZO – Da New York a Londra, dalla Scozia alle colline toscane: i libri di Felicia Kingsley (qui il nostro approfondimento), amatissima protagonista del romance italiano, sono sempre diversi per ambientazioni, trame e personaggi, ma sono sempre accomunati da storie divertenti e piene di passione. Celata dietro il suo pseudonimo, l’architetta modenese classe 1987 si è fatta conoscere nel 2016 con il suo primo libro autopubblicato, Matrimonio di convenienza, per poi diventare, di bestseller in bestseller, una delle scrittrici italiane più lette (e uno dei nomi più apprezzati su #BookTok, oltre che autrice dell’anno ai TikTok Book Awards 2024). L’amatissima scrittrice è appena tornata con una “commedia romantica e infuocata”, Una conquista fuori menù (Newton Compton).

Felicia Kingsley nella foto di Yuma Martellanz
E veniamo alla trama del nuovo romanzo di Felicia Kingsley… tra gli agenti speciali dell’FBI, Dwight Faraday è il migliore: anticonformista, dal fascino ribelle, detiene il record imbattuto di indagini risolte sotto copertura. È anche un cuoco provetto, dunque è l’ideale per infiltrarsi nella brigata del ristorante italiano che appartiene alla famiglia Villa, sospettata di avere legami con la malavita di New York.
Dwight, però, non ha fatto i conti con Julia Villa, la figlia del proprietario: ragazza tosta e determinata a guidare gli “affari” di famiglia, lo detesta sin dal loro primo, tempestoso incontro ed è intenzionata a fargli capire chi comanda. Con la missione a rischio, Dwight è costretto a cambiare piano: conquistare Julia per raccogliere le informazioni di cui ha bisogno. Tra schermaglie affilate, sfide a colpi di fuori menù e provocazioni al peperoncino, Dwight è pronto a scovare la ricetta giusta per arrivare al cuore di Julia, che sembra ostinatamente immune al suo fascino. Ma se alla fine fosse proprio l’inafferrabile agente Faraday a farsi prendere per la gola? In cucina non ha mai fatto così caldo…
GLI APPUNTAMENTI – Felicia Kingsley sarà protagonista al Festival della Comunicazione di Camogli, il 13 settembre, e il 20 settembre sarà a Pordenonelegge. A novembre, inoltre, sarà, a L’Eredità della donne.
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