In questo periodo così complesso su Italia 1 sono tornati con grande successo tutti i film della serie, offrendo alle persone chiuse in casa la possibilità di evadere per qualche ora, entrando in un mondo caro e famigliare; non solo, gli insegnamenti che ritroviamo nei romanzi e nei film della saga di Harry Potter sono dei lasciapassare generali…

Che i momenti bui siano superabili se ci si ricorda di accendere la luce è un insegnamento che ci portiamo dietro fin dall’infanzia. È una battuta di Albus Silente, tratta da Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban: la scuola è in fermento perché Sirius Black, pericoloso assassino e seguace di Voldemort – stando ai giornali – è evaso da Azkaban, e quasi sicuramente è sulle tracce di Harry.

In tutti i romanzi della fortunata saga di J.K. Rowling – e nei film che ne sono stati tratti – i protagonisti affrontano minacce e pericoli sempre maggiori, da cui riescono a tirarsi fuori tornando alla base di tutto: l’amicizia, l’onestà, il coraggio sono solo alcuni dei valori che aiutano Harry, Ron, Hermione a sconfiggere il nemico più grande di tutti.

In questo periodo così complesso su Italia 1 sono tornati con grande successo i film della serie, il lunedì e il martedì sera, offrendo alle tante persone chiuse in casa la possibilità di evadere per qualche ora, entrando in un mondo caro e famigliare: Harry Potter e il Calice di Fuoco, trasmesso martedì, ha ottenuto uno share del 16,76%.

Oltre a offrire una distrazione, Harry Potter unisce le persone, anche a distanza: sui social, utilizzando di volta in volta gli hashtag dei film, si sono scatenate le battute, tra chi semplicemente ricorda le emozioni provate la prima volta in sala – o la prima volta con il libro in mano– e chi trova similitudini: e quindi, via con le battute su Harry in giro per Hogsmead senza autocertificazione, o sui controlli dei Dissenatori sull’Espresso di Hogwarts.

L’episodio Harry Potter e l’Ordine della Fenice di domani sera sarà croce e delizia per i fan dei Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri.

Del resto, nei romanzi di Harry Potter, sempre più complessi mano a mano che i protagonisti crescono, sono diversi i passaggi in cui la fantasia tenta di dare una chiave di lettura delle realtà più difficili: niente di quello che gli studenti e le studentesse di Hogwarts incontrano è lasciato al caso. I Dissenatori, che al loro passaggio sembrano succhiare tutta la felicità, sono, nell’universo magico, il corrispettivo della depressione: e il Bacio del Dissenatore, la pena massima prevista, è peggio della morte stessa, perché lascia chi la subisce completamente svuotato. Il Ministero della Magia non ha niente da invidiare agli apparati statali del mondo babbano tra lungaggini burocratiche e scelte governative più o meno felici – fino a mostrare anche quanto sia delicato mantenere la stabilità e la pace e quanto semplice sia, in assenza di un costante impegno nella difesa dei diritti umani, sovvertire l’ordine.

Rita Skeeter, della Gazzetta del Profeta, è l’incarnazione del pessimo giornalismo: priva di etica, disposta a tutto per lo scoop, anche a inventare di sana pianta dei dettagli: e procedendo nella storia la potenza plasmatrice, in senso negativo, dei mezzi di informazione arriva a giocare un ruolo fondamentale nell’instaurazione di un nuovo regime.

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La situazione d’emergenza attuale non è, chiaramente, paragonabile alle avventure di un gruppo di giovani maghi decisi a combattere il male: sarebbe una mancanza di rispetto verso le persone che in questi giorni hanno perso i loro famigliari, quelle che ancora oggi sono a rischio nello svolgimento del loro lavoro, le donne per cui trovarsi costrette tra le mure domestiche può essere più pericoloso di qualsiasi altra cosa e verso chi, invece, non ha nemmeno una casa dove chiudersi, o un posto dove sentirsi al sicuro.

Tuttavia, gli insegnamenti che ritroviamo nei romanzi e nei film della saga fantasy più amata sono dei lasciapassare generali. La forza della solidarietà, l’ascoltare quello che è giusto dentro di noi, come già fece Antigone, sono leggi naturali che non variano con i tempi storici. Voldemort nasce dagli angoli ciechi della società, è l’odio che si genera dall’abbandono e dal pregiudizio, è l’assenza di empatia che si traduce in violenza.

Per gli antichi il male non è che una degradazione del bene, e in questo senso Voldemort è il male perfetto, ma non è necessario spingersi fino alle Maledizioni senza Perdono per causare dei danni gravi al prossimo.

In un momento in cui è richiesta la solitudine come strumento per superare una crisi, non bisogna confondere l’isolamento con l’egoismo. Si deve piuttosto ricavare uno spazio all’interno di sé per accogliere le istanze degli altri, per comprendere le necessità di chi non ha accesso agli stessi strumenti per affrontare i diversi disagi. Due insegnamenti ancora più preziosi di Albus Silente: il coraggio si presenta in tante forme, e sono le nostre scelte a definire chi siamo: non saremo tutti canonicamente eroi in questa vicenda, ma possiamo scegliere di non chiudere gli occhi di fronte a nessuno.

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