“Spesso le persone mi dicono: ‘i tuoi libri parlano di me’. Per me questo è un miracolo, perché i miei libri in realtà parlano di me. Sono una cosa molto personale, molto più, forse, di quello che si potrebbe pensare, e non tanto per lo spunto biografico, che è solo il seme del racconto…”. Su ilLibraio.it la riflessione di Lorenza Gentile, in occasione dell’uscita del suo nuovo romanzo, “Tutto il bello che ci aspetta”, ambientato tra la Puglia e Milano

Spesso le persone mi dicono: “i tuoi libri parlano di me”.

Per me questo è un miracolo, perché i miei libri in realtà parlano di me. Sono una cosa molto personale, molto più, forse, di quello che si potrebbe pensare, e non tanto per lo spunto biografico, che è solo il seme del racconto. Sono stati definiti “favole contemporanee” eppure non c’è niente di più reale per me, di quello che racconto nei miei libri.

Come nelle favole, certo, c’è speranza, c’è coraggio. C’è il dolore, c’è la paura. In fondo questa è la vita. Ed è di questo che io scrivo: della vita come l’attraverso.

Scrivo per provare a capire, inseguo delle risposte, trovo altre domande, si aprono strade, intravedo possibilità. Nelle pagine riverso le mie paure, insicurezze, debolezze e desideri, cerco la chiave per una vita autentica e felice.

Insomma, parlo di quello che mi sta a cuore.

Le mie storie dimorano a lungo dentro di me, in uno spazio indefinito, prezioso e segreto, prima di emergere alla razionalità. Prima che cominci il lavoro logico.

“Tutto il bello che ci aspetta” è nato in Puglia, l’estate scorsa. Mi trovavo lì per la promozione del libro precedente, e avevo in mente una protagonista. Una donna che faceva un bilancio della propria vita: negativo.

Viveva a Milano e si sentiva schiacciata dal senso di fallimento. Pur mettendoci tutta se stessa non aveva raggiunto i traguardi che la società le imponeva. E si trovava sola, con un’attività in perdita sulle spalle, i sogni infranti, e senza apparente via d’uscita. Volevo scavare nel senso di inadeguatezza che dà vivere nel mondo di oggi, in cui tutti sembrano raggiungere obiettivi e noi ci sentiamo sempre almeno un passo indietro, a volte due o tre. Raccontare cosa significa non sentirsi mai all’altezza.

E in Puglia mi è tornata in mente una parte della mia infanzia. Quella che ho passato lì, appunto, in Valle d’Itria. Sì, proprio lì, in un ashram, un centro spirituale induista, un posto sperduto tra i trulli e i tratturi, gli ulivi e la terra rossa.

Lì ho vissuto per un anno con i miei genitori, che si erano lasciati affascinare dalla religione orientale. Ho vissuto sotto lo sguardo affettuosamente enigmatico di immagini venerabili e sacre, divinità con quattro braccia e il volto da scimmia o da elefante, sedute su fiori di loto giganteschi, con in mano oggetti metafisici. Ho vissuto in una comunità che era una piccola grande famiglia. La realtà, in quel posto, era un libro infinito e sorprendente. Noi bambini ci muovevamo in banda, a piedi nudi, mettevamo su spettacoli, vivevamo gli uni a casa degli altri.

È stato un periodo felice.

Scopri il nostro canale Telegram

Seguici su Telegram
Le news del libro sul tuo smartphone

Ogni giorno dalla redazione de ilLibraio.it notizie, interviste, storie, approfondimenti e interventi d’autore per rimanere sempre aggiornati

Inizia a seguirci ora su Telegram Inizia a seguirci ora

E l’estate scorsa, in Puglia, sotto un cielo sconfinato, ho sentito che era arrivato il momento di raccontarlo.

Mi sembrava un perfetto contraltare rispetto alla realtà della mia protagonista, così immersa nelle questioni contingenti che l’avevano allontanata da se stessa: il successo, i traguardi, il realizzarsi a ogni costo, senza nemmeno interrogarsi davvero sul cosa significhi realizzarsi.

Così l’ho chiamata Selene, la mia protagonista, come la luna. Lei vive a Milano, dove ormai non le capita nemmeno più di alzare gli occhi al cielo, in cerca della luna. Le ho regalato un passato simile al mio, un’infanzia all’ashram, e ho deciso di farla tornare lì, in fuga dalla sua vita, per ritornare al suo ultimo giorno felice.

lorenza gentile presentazioni

Selene torna un passato che non ritrova. Ma trova il presente, e se stessa, o quanto meno delle tracce di se stessa, e questo in fondo è tutto quello di cui abbiamo bisogno.

E così l’estate scorsa ho vagato per la Valle d’Itria e sono tornata a quell’ashram, che esiste ancora, e mi sono annotata ogni sensazione e ho iniziato a dedicarmi a questa storia.

Spesso mi dicono: i tuoi libri fanno sentire a casa, parlano di noi. Allora forse tutti noi ci facciamo le stesse domande e scoprire questa affinità profonda ci fa sentire a casa, molto meno soli.

Tutto il bello che ci aspetta di Lorenza Gentile

L’AUTRICE E IL LIBROLorenza Gentile (1988) è nata e vive a Milano. Ha scritto Teo (2014), La felicità è una storia semplice (2017), Le piccole libertà (2021), ispirato alla sua esperienza presso la celebre libreria Shakespeare and Company di Parigi, e Le cose che ci salvano (2023), tutti editi da Feltrinelli.

Il suo ultimo romanzo – Tutto il bello che ci aspetta (anch’esso edito Feltrinelli) – trasporta lettrici e lettori in un paesino bianco nel cuore della Puglia, dove una trentenne convinta di non combinarne una giusta… Selene, la protagonista, è quasi convinta che non tutto è colpa nostra. Passati i trent’anni, non ha ancora trovato la sua strada: dove ha sbagliato? È stata l’ultima delle sue azioni impulsive, aprire un ristorante che ora è sull’orlo del fallimento, oppure è successo quindici anni fa, quando ha preso la sua prima decisione da adulta?

Scopri la nostra pagina Linkedin

Seguici su Telegram
Scopri la nostra pagina LinkedIn

Notizie, approfondimenti, retroscena e anteprime sul mondo dell’editoria e della lettura: ogni giorno con ilLibraio.it

Seguici su LinkedIn Seguici su LinkedIn

È lì che sono rimaste impigliate le sue aspirazioni? Per scoprirlo, una notte d’estate fugge da Milano verso un paesino nel cuore della Puglia, il posto dove è cresciuta, immersa in una comunità spirituale, circondata dall’affetto degli amici e della famiglia. La valle è sempre uguale, punteggiata di ulivi e di trulli, con il mare che orla l’orizzonte. Peccato che, appena prima di arrivare a destinazione, il motore della macchina fonda e da lì in poi niente vada più per il verso giusto. Eppure, a volte sono proprio gli imprevisti a cambiarci la vita per il meglio… In attesa dei pezzi di ricambio, le viene messa a disposizione Amanda, una rossa ricca di personalità con cui cercherà di raggiungere l’ashram dove viveva da bambina. E se non tutti sono rimasti fermi ad aspettarla, nel giro di poco Selene riabbraccia la vecchia tata Flora, fa nuovi incontri e decide di prendersi cura di un asinello di nome Virgilio, che ha tutta l’aria di sentirsi solo come lei.

Scopri le nostre Newsletter

Iscrizione alla Newsletter
Il mondo della lettura a portata di mail

Notizie, approfondimenti e curiosità su libri, autori ed editori, selezionate dalla redazione de ilLibraio.it

scegli la tua newsletter Scegli la tua newsletter gratuita

Libri consigliati