Una selezione di nuovi romanzi, biografie e saggi dedicati a figure femminili del presente e del passato. Un viaggio tra libri in grado di aprire gli occhi sulle conquiste e i contributi delle donne che hanno plasmato il mondo in cui viviamo: piccole e grandi storie di forza, coraggio e resilienza

Nel corso della storia, le donne hanno giocato un ruolo fondamentale in tutti gli aspetti della società, ma spesso le loro storie sono state trascurate o dimenticate. Tuttavia, grazie a una crescente consapevolezza dell’importanza delle loro voci e dei loro contributi, oggi più che mai possiamo esplorare le vite straordinarie delle grandi donne di ieri e di oggi attraverso la lente della letteratura.

Questo sintetico percorso di lettura intraprende un viaggio tra le pagine di libri pubblicati di recente che celebrano le donne che hanno sfidato convenzioni, rotto barriere e ispirato il mondo con la loro determinazione. Dalle figure di rilievo del passato alle moderne icone di oggi, queste persone hanno lasciato il segno nella storia e nella cultura, e la loro eredità continua a influenzare e ispirare le generazioni future.

Romanzi, biografie avvincenti, narrativa basata su storie vere e saggi illuminanti dedicati a figure in molti casi immortali. Un viaggio tra i testi in grado di aprire gli occhi sulle conquiste e i contributi di numerose donne che hanno plasmato il mondo in cui viviamo. Storie di forza, coraggio e resilienza. Senza dimenticare che, anche nel nostro Occidente, molte diseguaglianze e problematiche permangono, e vanno affrontate e superate anche attraverso l’esempio di chi in passato si è battuta per sfidare le convenzioni.

Marianna

Marianna. Io sono la monaca di Monza di Matteo Strukul, libri sulle grandi donne di ieri e di oggi

Murata viva in una cella, una donna bellissima si consuma nel proprio tormento: è Marianna Virginia de Leyva, monaca feudataria protagonista di Marianna. Io sono la Monaca di Monza (Nord-Sud) di Matteo Strukul. La sua colpa? Aver amato ardentemente Gian Paolo Osio quando era vicaria del monastero di Santa Margherita, costretta a prendere i voti da un padre tiranno. Nella disperazione della prigionia la donna ripercorre la sua storia, in una girandola di sanguinose immagini. Ricorda i suoi cupi occhi, i suoi sensi animati da un sentimento bruciante. Coniugando il rigore della ricostruzione storica a una narrazione appassionata, lo scrittore classe ’73 mette in scena la vicenda della monaca di Monza, indimenticata protagonista de I promessi sposi di Alessandro Manzoni. Come in una confessione, Marianna rivela a lettrici e lettori la sua parabola di passione e delitto, suscitando pietà e orrore…

La gioia di danzare

La gioia di danzare di Nicoletta Manni, libri sulle donne di ieri e di oggi

Passiamo dalla storia (e dalla letteratura) alla contemporaneità grazie a La gioia di danzare (Garzanti), autobiografia della prima ballerina del Teatro della Scala: Nicoletta Manni. Nella prima fotografia che la ritrae con le scarpette da ballo, la protagonista non ha ancora compiuto tre anni. La madre Anna, insegnante di danza, da sempre la porta con sé al lavoro, così che l’abitudine di esercitarsi alla sbarra entra nella vita di Nicoletta con naturalezza. Questo libro racchiude tappe e incontri che hanno segnato il suo percorso, fino a proiettarla tra le stelle più luminose della scena internazionale. Senza tacere la fatica e i sacrifici, La gioia di danzare è espressione di un amore sconfinato per il ballo, inteso come autentico atto di libertà e come intimo viaggio alla scoperta di sé. Alzando il sipario su un’arte che da sempre affascina e incanta, la prima ballerina del Teatro alla Scala dà voce alla propria storia attraverso le molte vite che ha vissuto sul palcoscenico.

Azadi!

Azadi! di Alessia Piperno

Azadi! Azadi! Azadi!”, “Libertà! Libertà! Libertà!“: è questo il grido che ogni giorno si leva nei corridoi della prigione di Evin a spezzare per un attimo il muro di pianti e lamenti che risuona incessante. Evin 209 è il settore del carcere di Teheran in cui vengono rinchiusi gli oppositori del governo iraniano. È lì che il 28 settembre 2022 Alessia Piperno viene incarcerata. La ragazza sta viaggiando in Iran quando scoppiano le proteste per la morte della giovane Mahsa Amini. La situazione precipita e si ritrova imprigionata in una cella insieme ad altre sette donne, senza alcun motivo apparente. In quel luogo senza speranza, Alessia non può che aggrapparsi all’amore per la sua famiglia e al ricordo dei suoi viaggi per il mondo, grazie ai quali ha imparato ad abbracciare la bellezza della vita. Azadi! (Mondadori) di Alessia Piperno è il racconto dei 45 lunghi giorni in quella cella spoglia, in cui la narratrice troverà un briciolo di bellezza nella solidarietà delle compagne, donne dal cuore grande e dalle speranze tradite.

Io che nasco immaginaria

Io che nasco immaginaria di Chiara Boni, libri sulle donne

Io che nasco immaginaria (Baldini+Castoldi) è il titolo dell’autobiografia di Chiara Boni curata da Daniela Fedi, giornalista e critica di moda. La stilista italiana, nata a Firenze da una famiglia conservatrice che prova nell’adolescenza a indirizzarla a una vita ortodossa, è ammaliata fin da subito dai venti rivoluzionari, sessuali e culturali degli anni ’60. Parte così per la Londra delle minigonne, dei Beatles e degli Stones, dove la libertà di costumi diventa ispirazione per immaginare un nuovo modo di creare moda, di viverla e di comunicarla. Rientrata in Italia apre così una boutique d’avanguardia, You Tarzan, me Jane, dove offre alle sue clienti una concezione di moda irriverente. È solo la prima delle tante sperimentazioni creative che farà nella sua carriera, passando per locali dalle architetture surrealistiche ad attività imprenditoriali. E le imprese prestigiose si accompagnano in questa autobiografia al racconto della sfera più intima – l’incontro con il primo marito, Vittorio Maschietto, la lunga relazione con Cesare Romiti, il matrimonio con Angelo Rovati – contribuendo a comporre un ritratto complesso e vitale.

La piccinina

La piccinina di Silvia Montemurro

Tra le grandi donne del passato trovano spazio anche alcune piccole protagoniste (“piccole” solo dal punto di vista anagrafico). È il caso de La piccinina (E/O edizioni) di Silvia Montemurri, che mette in scena la storia di Nora, una delle tante bambine che lavorano nelle botteghe sartoriali, sfruttate e sottopagate, che nel dialetto milanese dell’epoca venivano chiamate piscinine. La piccola è cresciuta senza amore, con la colpa di essere nata femmina. Le uniche attenzioni, quelle del padre, svaniscono quando diventa evidente che la sua balbuzie rimarrà un difetto permanente. È un periodo di rivolte e scioperi, quello a cavallo tra fine Ottocento e inizio Novecento, scontri che sfociano nei moti di Milano, a cui partecipa il padre – convinto liberale – che muore durante la protesta del pane. Alle dieci giornate di sciopero del 1902 prendono parte anche le bambine, tra cui la stessa Nora, incastrata in un destino di sfruttamento. La piccinina è la storia vera – e ormai quasi dimenticata – delle piccinine di Milano: le sarte bambine che nel 1902 si allearono per scioperare e far valere i propri diritti contro un mondo di adulti che le voleva sfruttate e sottopagate.

La cuoca segreta di Frida

La cuoca segreta di Frida di Florencia Etcheves, libri sulle donne

Frida Kahlo è sicuramente una delle artiste più iconiche di tutti i tempi e con le sue opere ha influenzato prepotentemente l’immaginario culturale del ‘900. Ne La cuoca segreta di Frida (Salani, traduzione di Sara Cavarero) Florencia Etcheves ricostruisce il contesto storico in cui si muove la pittrice messicana attraverso una storia di finzione. Nel testo, quando Nayeli – nonna della protagonista Paloma – muore in una casa di cura a Buenos Aires, la ragazza scopre un segreto sul suo passato. In un ripostiglio trova infatti un rotolo di tela ruvida, che contiene un dipinto di una giovane donna nuda. Una strana macchia di vernice rossa copre una parte della tela, come se qualcuno avesse voluto renderla indecifrabile. Ma ancora più misteriose sono le parole che Nayeli ha lasciato per la nipote: “La storia vale più del quadro. È la storia la vera opera d’arte“. L’indagine su quel disegno la ripoterà indietro di ottant’anni, sulle tracce di una ragazza messicana in fuga dalla casa paterna, che arriva a Città del Messico e che grazie alle sue doti culinarie trova lavoro a Casa Azul, dove Frida Kahlo vive da sola dopo il turbolento divorzio da Diego Rivera

Una donna nell’ombra

Una donna nell'imbra di Silvia Di Natale

Che cosa significa essere la figlia di un padre come Cesare Lombroso, antropologo, psichiatra e criminologo di fama mondiale? Lo racconta attraverso le sue memorie Gina, che cresce a Torino nell’ambiente anticonformista della colta famiglia ebrea e, appena dodicenne, comincia ad aiutare il padre nel suo lavoro di studioso e divulgatore. La ragazza dimostra capacità intellettuali fuori dalla norma, eppure i genitori tardano a riconoscerle, tanto sono abituati a considerarla “solo una bambina”. Gina vorrebbe studiare medicina, ma finisce per iscriversi a lettere, perché lo studio della medicina è considerato disdicevole per una ragazza come lei. In questa scelta risiede tutto il suo dramma: da sempre abituata a subordinare i propri desideri a quelli degli altri, preferisce rinunciare alle proprie inclinazioni pur di non dispiacere le persone che ama. Alla fine, dopo la laurea in lettere, prenderà anche quella in medicina; ha doti di scrittrice e idee originali, eppure fatica a uscire dalle orme paterne, a far valere la propria volontà, a imporsi sul marito Guglielmo Ferrero, a seguire le proprie inclinazioni al di là del ruolo di sposa e madre. Proponendo uno stile ricco, di grande ampiezza e respiro, ma anche capace di narrare le piccole cose, in Una donna nell’ombra (Edizioni Clichy) Silvia Di Natale riporta la vita di un’intellettuale eccezionale, eppure così vicina a noi.

Ingemaus

Ingemaus di Marco Meier, libri sulle donne

Si chiama Inge, ha un padre di origini ebraiche, una madre ariana e non ha ancora tre anni quando nel 1933 Adolf Hitler presta giuramento come Cancelliere. Il carattere è quello forte di Trudel, la madre: testardo, esplosivo, a volte estremo (Inge dei vestiti buoni della domenica non ne vuole proprio sapere; meglio stivali da cavallerizza e pantaloni lunghi). A cinque anni dalla sua scomparsa, Ingemaus (Feltrinelli, traduzione di Andrea Affaticati) di Marco Meier racconta la storia dei primi trent’anni di Inge Feltrinelli (nata Schönthal). La caccia ai fotografi famosi – Richard Avedon, Erwin Blumenfeld, John Rawlings –, le prede più prestigiose – Greta Garbo, Anna Magnani, Billy Wilder, Winston Churchill –, i reportage in ogni angolo del mondo e gli incontri fondamentali: uno su tutti quello con l’editore Heinrich Maria Ledig-Rowohlt. Dalle leggi razziali ai viaggi e alla fotografia, la storia di una ragazza alla ricerca della sua strada, che la condurrà al fatidico incontro con Giangiacomo Feltrinelli

Di cosa è fatta la speranza

Di cosa è fatta la speranza di Emmanuel Exitu

Alle 5:46 del 15 ottobre 1943 le allieve infermiere dell’ultimo anno della Nightingale Training School for Nurses partono da Londra dirette a un ospedale allestito per curare i feriti che giungono dai fronti di guerra. Tra le ragazze ce n’è una snella e buffa per via delle lunghe gambe e dei piedi grandi: la famiglia l’aveva instradata verso l’università di Oxford, ma lei ha deciso di diventare infermiera. Si chiama Cicely Saunders. Durante le infinite notti in corsia, la giovane vede morire tra indicibili sofferenze ragazzi coraggiosi. Sa di non poter fare nulla per loro, se non ciò che i medici prescrivono. Cicely comincia allora a fare una cosa a cui dedicherà la vita intera: annotare i tentativi e i fallimenti, le intuizioni, le buone pratiche che consentono di lenire la sofferenza di chi non è più guaribile. In Di cosa è fatta la speranza (Bompiani) Emmanuel Exitu si ispira alla storia della giovane infermiera – le cui procedure sono tutt’oggi considerate dall’OMS il punto di riferimento per migliorare la qualità della vita dei malati terminali – per scrivere un romanzo che racconta l’abbraccio tra il dolore e la speranza.

La regina che amava la libertà

La regina che amava la libertà di Annarosa Mattei

Cristina di Svezia è stata una donna indipendente e anticonformista, una figura controversa e affascinante. Fin dal momento della sua nascita è destinata a due cose: essere grande ed essere diversa. Figlia amatissima dell’impetuoso e colto re Gustavo II Adolfo della dinastia dei Vasa, viene educata come un principe, in aperta controtendenza rispetto ai pregiudizi del tempo. Cristina sceglie così di disobbedire alle leggi di un mondo ancora troppo antico per accettare una personalità multiforme. Regina bambina a soli sei anni, affamata di libri e di cultura, trasforma Stoccolma nell’Atene del Nord. Tratta alla pari intellettuali e re e prende tra i suoi maestri Cartesio, il filosofo più celebrato e discusso d’Europa. Rifiuta il matrimonio per essere libera ed elabora così il proprio concetto di libertà. Tutta la sua vita, sospesa fra governo, intrighi, passioni e meraviglie, è la personificazione di un ossimoro. Una ribellione che il mondo però non capì mai. Ne La regina che amava la libertà (Salani) Annarosa Mattei narra il cammino di una donna che ha segnato l’intero Grand Siècle, il Seicento, con l’audacia di scelte imprevedibili e anomale.

Il destino di Isabella

Il destino di Isabella di Susan Hastings

Passiamo alla storia di un’altra regina, Isabella di Castiglia, una sovrana che a poco più di trent’anni è già una leader indiscussa. È retta da una fede saldissima, dalla speranza nel popolo castigliano e dall’amore per la sua famiglia. Alcuni dei più grandi protagonisti dell’epoca si sono confrontati con lei e con le sue scelte: da Tomás de Torquemada – il primo grande inquisitore e confessore personale di Isabella – fino ad arrivare a Cristoforo Colombo che, dopo il rifiuto di Giovanni II di Portogallo, ha proposto il suo progetto alla coppia reale spagnola, ottenendo il finanziamento per la scoperta che ha cambiato per sempre la storia. Una regina che ha sempre partecipato in prima linea alla politica interna ed estera del suo paese: dagli sforzi bellici per la Reconquista – la crociata volta a scacciare i mori dal suolo iberico – alla fondazione della città di Santa Fé, proprio durante l’assedio dell’ultima roccaforte saracena. Ne Il destino di Isabella (Piemme), secondo volume della dilogia iniziata con Isabella. Una principessa sul trono di Spagna, Susan Hastings racconta la trama della Storia europea in uno dei suoi momenti cruciali.

Elisabetta. Per sempre Regina

Elisabetta di Antonio Caprarica

E non si può accennare alla storia delle grandi regine della storia senza menzionare Elisabetta II. Quando quest’ultima salì al trono, nel 1952, Truman governava gli Usa e Stalin guidava l’Urss. Sette decenni più tardi – dopo la fine dell’Impero britannico, il crollo del comunismo e perfino la peggiore pandemia degli ultimi tempi – lei è ancora al suo posto, anacronistica nei suoi completi pastello come nella sua rigida etichetta, impassibile di fronte alle tempeste e agli scandali che si sono accumulati nella vita della famiglia reale: dai vari divorzi alla morte di Diana, dai sex affair del principe Andrea alla ribellione di Harry e Meghan. A lei, che ben pochi possono vantarsi di conoscere, Antonio Caprarica ha dedicato Elisabetta. Per sempre regina. La vita, il regno, i segreti (Sperling & Kupfer, in una nuova edizione aggiornata e definitiva), un’indagine documentata, seguendone la storia fin dalla nascita.

La figlia più amata

Tra i grandi libri sulle donne, La figlia più amata di Carla Maria Russo

Cosimo I de’ Medici, duca di Firenze, figlio di Giovanni dalle Bande Nere e nipote di Caterina Sforza, contrariamente al comune sentire, rivela una netta e spiccata predilezione per le figlie femmine. Non ha ancora diciotto anni quando diventa padre di una bambina, Bia, che adora e cresce come se non fosse nata fuori dal matrimonio. Nella ricerca di una sposa, l’originale duca pretende che vengano tenute in considerazione anche le ragioni del cuore e riesce così a sposare Eleonora da Toledo. Ma un destino tragico e doloroso è in agguato. Inattesa e brutale, giunge la morte di Bia, che procura al duca un dolore così devastante da mettere a rischio la sua vita. Riesce a ritrovare una ragione per andare avanti solo perché Eleonora annuncia di essere di nuovo incinta. Nascerà infatti una femmina, Isabella, che il padre amerà di un amore così profondo ed esclusivo da condurlo a commettere ingiustizie e alimentare rancori. Un fato avverso colpirà una dopo l’altra tutte le donne di casa Medici, trascinando verso una fine ancora più drammatica proprio quelle che il duca ha amato di più… In La figlia più amata (Piemme) Carla Maria Russo regala un curato affresco del Cinquecento e di struggenti figure femminili.

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