Charlotte Link in “Senza colpa” dimostra ancora una volta che le regole del genere sono solo asticelle su cui regolare il salto, non limiti che è vietato oltrepassare – Ne scrive su ilLibraio.it lo scrittore Fabiano Massimi

«Per favore, Colin. Che cosa è successo?»
«È inconcepibile» disse Colin. «Inconcepibile.»
Poi cominciò a raccontare.

Inghilterra del Nord, estate 2019. Kate Linville ha appena lasciato Scotland Yard per trasferirsi nello Yorkshire, dove lavora il suo amico e mentore Caleb Hale, ispettore capo della polizia di Scarborough. Le cose però iniziano nel peggiore dei modi: il suo viaggio in treno è funestato da un attentato alla vita di una giovane straniera, Xenia Paget, che Kate riesce in qualche modo a salvare, e pochi giorni dopo un’altra giovane, Sophie Lewis, è vittima di un attentato proprio a Scarborough. Una coincidenza? Oppure i due casi hanno qualcosa in comune? Mentre l’ispettore Hale si ritrova fuori gioco a causa dei suoi demoni interiori, Kate si ritrova a dover indagare da sola sul caso più complesso e crudele della sua carriera. E se questa volta non riuscisse a salvare nemmeno sé stessa?

Terza avventura con protagonista la determinata e insoddisfatta sergente Linville, Senza colpa (Corbaccio, traduzione di Alessandra Petrelli) è un thriller psicologico dalle tinte foschissime che porta il lettore in territori incerti, dove le regole – etiche, logiche, narrative – non valgono più e ci si può aspettare di tutto.

Dopo un prologo sospeso alla Harry Quebert, Charlotte Link passa rapidamente ad atmosfere in stile Highsmith omaggiando con astuzia il capolavoro Sconosciuti sul treno, per poi virare verso la serie inglese di Elizabeth George, i cui protagonisti sono chiari modelli della coppia Hale-Linville. E fin qui nulla da dire: l’autrice, tedesca, sarà rimasta affascinata come tanti di noi dalla vecchia Albione e dalla sua letteratura, e non esistendo alcun obbligo di scrivere solo dei “paesi tuoi” si è messa con palpabile entusiasmo a raccontare lo Yorkshire, uno degli angoli meno noti del Paese. Se poi qualcuno volesse sollevare obiezioni (“Scrivere di ciò che si conosce”, recita un vecchio adagio narrativo) rimandatelo a On Writing di Stephen King, dove già si osservava che se l’adagio fosse sensato scomparirebbe tutta la fantascienza (e qui da noi tutto Salgari).

Ma il fatto è che Charlotte Link ha ben chiari i limiti della sua “operazione”, e si mette presto a violarli con gusto sistematico. Viene anzi da chiedersi se non sia questo il motivo per cui ha ambientato Senza colpa nella culla del giallo classico: per divertirsi (e divertirci) a smontarlo pezzo per pezzo. Di fianco alla consueta maestria nel tratteggiare i personaggi, infatti, il romanzo esibisce una assoluta e spregiudicata libertà di movimento: protagonisti designati che svaniscono nel nulla, uccisioni eccellenti che hanno luogo fuori scena, sequenze di tensione che stringono il collo del lettore per pagine e pagine e infine, come niente fosse, mollano la presa e via. Per non parlare del finale, che se non è la cosa più nera che io abbia mai letto poco ci manca. Ma davvero si può chiudere un giallo così? Be’, sì. A quanto pare sì.

Charlotte Link in Senza colpa dimostra ancora una volta che le regole del genere sono solo asticelle su cui regolare il salto, non limiti che è vietato oltrepassare. A volte si può persino decidere di interrompere la rincorsa, o di saltare non in alto ma di lato. E se il lettore alla fine è soddisfatto, anche l’autore è senza colpa. Il patto narrativo è rispettato.

Senza colpa Charlotte Link

L’AUTORE – Fabiano Massimi è nato a Modena nel 1977. Laureato in Filosofia tra Bologna e Manchester, bibliotecario alla Biblioteca Delfini di Modena, da anni lavora come consulente per alcune tra le maggiori case editrici italiane.

L’angelo di Monaco è stato l’esordio italiano più venduto alla Fiera di Londra 2019: un thriller in equilibrio tra realtà storica e avvincente finzione, un viaggio all’inseguimento di uno scampolo di verità in grado, forse, di restituire dignità alla prima, vera vittima della propaganda nazista: la giovane e innocente Geli Raubal.

Il suo ultimo libro è Il Club Montecristo (Mondadori. 2021), giallo umoristico su carcere e relazioni.

Qui i suoi articoli scritti per ilLibraio.it.

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Fotografia header: Julia Baier

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