“All’interno di una coppia si stabiliscono spesso dei ruoli, in modo più o meno consapevole… mi piacerebbe invece immaginare i rapporti tra le persone come mutevoli e aperti”, ci racconta Veronica Raimo, che nel suo nuovo romanzo, “Miden”, si confronta con la storia di una coppia scossa da un’accusa di violenza. Inoltre, la scrittrice ci parla di alcune delle sue letture e della sua attività di traduttrice, un’esperienza che “insegna molto sulla costruzione e sulla coerenza di una frase”… – L’intervista

La compagna aspetta un bambino. Un giorno riceve la visita di una studentessa del suo compagno, che insegna filosofia. La ragazza lo ha accusato di averla violentata due anni prima. Così inizia il nuovo romanzo di Veronica Raimo, Miden (Mondadori).

Lei e lui vivono a Miden, una città perfetta, almeno se confrontata con lo sfacelo del paese da cui provengono. Una società egalitaria e un po’ naive, dove si indossano gli zoccoli e spessi maglioni di lana per ripararsi dal freddo. Un capitolo dopo l’altro il lettore è rimbalzato dalla mente dell’uno a quella dell’altra, è condotto in un viaggio che lo fa penetrare nella vita privata della coppia, ma anche negli angoli più segreti.

ilLibraio.it ne ha parlato con l’autrice, nata a Roma nel 1978, che ha pubblicato Il dolore secondo Matteo (minimum fax, 2007) e Tutte le feste di domani (Rizzoli, 2013).

Veronica Raimo, da dove nasce l’idea del romanzo? Quanto hanno influito i recenti casi di denunce e scandali sessuali?
“Ho cominciato il romanzo più di quattro anni fa, e l’ho finito l’estate scorsa, quindi prima di tutto il movimento #metoo. La storia è stata in parte ispirata alla vicenda di un mio amico, sono partita da lì, dal suo punto di vista per poi crearne uno in opposizione, non quello della presunta vittima ma quello della compagna dell’accusato”.

Il suo nuovo libro è ambientato in una società “perfetta”, almeno se confrontata con il resto del mondo in crisi. Da dove deriva questa vena utopica, che poi, almeno per il compagno, diventa una distopia?
“Volevo creare una società che fosse un mix tra una socialdemocrazia scandinava estremizzata e una nuova forma di gentismo contemporaneo. Quindi un modello di società basato su dei valori utopici volti al bene della cittadinanza, a patto che questa cittadinanza potesse essere monitorata e non inquinata dalla ‘diversità'”.

All’inizio del romanzo la compagna sembra avere una posizione subalterna, da cui cerca di riscattarsi. Quali dinamiche delle relazioni di coppia le interessa raccontare?
“In generale già quando si parla di ‘coppia’ si tende a immettere nell’espressione un senso di claustrofobia. Un rapporto è vitale fino a quando non diventa ‘di coppia’. All’interno della coppia, invece, si stabiliscono spesso dei ruoli, in modo più o meno consapevole, e la storia di una coppia finisce per diventare l’aderenza a quei ruoli, una micro-società all’interno della società, nonché una sorta di difesa dalla società stessa. Mi piacerebbe che non fosse così e immaginare i rapporti tra le persone come rapporti mutevoli e aperti”.

Ha un forte legame con Berlino: come giudicherebbe il mondo letterario italiano se confrontato con quello tedesco?
“Di Berlino conosco e frequento molto di più la scena musicale che quella letteraria, quindi non saprei rispondere, a parte constatare il fatto che gli scrittori tedeschi riescono ad alzarsi uno stipendio presentando i loro libri”.

Quali sono i libri letti negli ultimi tempi che la hanno più interessata?
“I love Dick di Chris Kraus, Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood, I giorni di scuola di Gesù di J. M. Coetzee e proprio in questi giorni Le risposte di Catherine Lacey”.

Ci sono legami tra la sua attività di traduttrice e quella di autrice?
“Credo che tradurre ti insegni molto sulla costruzione e sulla coerenza di una frase, ti fa stanare certi tic e certi vizi retorici, o certe approssimazioni, che magari in fase di scrittura tenderai a evitare”.

 

APPUNTAMENTI IN LIBRERIA – Veronica Raimo presenterà Miden ai lettori il 13 aprile alla libreria La citè di Firenze, il 14 aprile a Modo Infoshop di Bologna e il 17 aprile da Verso a Milano.

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