Ayesha Harruna Attah, nata in Ghana nel 1983, già autrice de “I cento pozzi di Salaga” e de “Il grande azzurro”, torna con un nuovo e tenerissimo romanzo, che parla di giovinezza, esplorazione, prime volte e scoperta delle proprie radici: “Zainab conquista New York” è un toccasana contro la tristezza

C’è una cosa che dice Ayesha Harruna Attah alla fine di Zainab conquista New York (marcos y marcos, traduzione di Francesca Conte) che è rappresentativa di tutto questo romanzo incantevole: “Il libro ha preso corpo nel 2020, quando sembrava che tutto stesse andando in pezzi. Volevo scrivere una storia feel good; volevo scrivere una lettera d’amore a New York (…), volevo scrivere un libro sull’amicizia”.

E Zainab conquista New York riesce a essere esattamente quella cosa lì.

Zainab conquista New York libri da leggere 2022

È il 2006, Zainab è una ragazza ghanese. Ha appena finito il college, frequentato in una “sonnacchiosa cittadina universitaria” americana, si sta trasferendo a New York per uno stage e per proseguire gli studi con un corso di illustrazione.

Ha vent’anni, è troppo giovane per entrare nei locali americani, ma ci riesce lo stesso grazie al suo passaporto ghanese: il mese e il giorno sono scambiati e nessun buttafuori si rende conto che compirà ventun anni solo tra qualche tempo. È bella, alta, timida e risoluta. New York la sta chiamando, New York la sta già cambiando.

C’è solo un piccolo problema. Nelle orecchie sente sempre una voce – e magari fosse solo una, in realtà sono tre. Tutte le volte che sta per prendere una decisione, sta per fare qualcosa, le voci – con un piglio decisamente conservatore ma anche ironico – si mettono a concionare nelle sue orecchie dando consigli non richiesti. Sembra che non vada loro bene niente.

Ma chi sono? Tradizionaliste, sagge, profonde conoscitrici della storia e della cultura ghanese… non possono che essere le care e dipartite antenate. Nna Fati, bisnonna Zainab e trisnonna Jamila. Donne strette da un legame di sangue e da storie allo stesso tempo comuni ed eccezionali. Le tre voci guidano, principalmente sgridano, una Zainab alla scoperta della città, di se stessa e delle sue radici. Inizialmente la ragazza ne è spaventata, amareggiata, ma riesce, a poco a poco, ad accettare i loro consigli, e anche a metterle a tacere, quando serve.

È divertente questa ragazza, ed è facile immedesimarsi in lei, perché chiunque può riconoscere dentro di sé le voci di chi lo ha cresciuto: chi non ha mai provato nella vita la sensazione di essere diverso dalla propria famiglia, di essere una completa delusione?

Zainab conquista New York fa venir voglia di preparare le valigie e trasferirsi nella Grande Mela, passeggiare sulle rive del fiume Hudson, affittare una casa a Bushwick, proprio accanto a quella di Zainab e della sua coinquilina/affittuaria/consigliera, di bere una birra guardando i mondiali (è il 2006!), e spazientirsi per l’appuntamento con cui si è usciti e che non ha ancora richiamato.

Quella di Zainab è una lunga e colorata lista di prime volte, il primo lavoro, la prima casa affittata, le prime ricette preparate da sola alla scoperta delle tradizioni, la prima volta a letto con un ragazzo. È bello vedere il mondo attraverso ai suoi occhi. Se si è più giovani fa sentire un’improvvisa voglia di indipendenza e di maturità, se si è più grandi un’incredibile nostalgia.

L’autrice ha scritto questo romanzo come dedica a New York, dove anche lei ha studiato e si è innamorata tantissime volte, proprio come Zainab.

Ayesha Harruna Attah, l’autrice anche de I cento pozzi di Salaga e Il grande azzurro (sempre pubblicati da Marcos y Marcos), è una scrittrice di talento, che riesce a tramutare una lettura deliziosa in un’esperienza fisica, sensoriale, restituendo tutta la freschezza dei vent’anni, e quel desiderio di conoscersi profondamente, fin negli angoli più ancestrali della propria natura.