Continuano ad arrivare in libreria testi di youtubers e star di Instagram e Facebook, ma dopo Wattpad c’è un altro social da cui negli ultimi tempi giungono nuovi autori (basti pensare alle 15enni Iris Ferrari e Elisa Maino, entrambe in classifica con i loro libri d’esordio): Musical.ly, un’app di videosharing utilizzata principalmente da giovani di età compresa tra i 13 e i 21 anni, dove si condividono brevi filmati in cui si cantano canzoni in playback. Ecco come funziona…

Che molti dei libri in classifica siano firmati da giovani autori nati sul web non è certo una novità. E mentre continuano ad arrivare in libreria i testi di youtubers e star di Instagram e Facebook, c’è un nuovo social che negli ultimi tempi sembra essersi aggiunto a Wattpad (grazie a cui si sono fatte notare, tra le altre, Cristina Chiperi e Sabrynex): parliamo di Musical.ly. Dove, meglio chiarirlo subito, gli utenti non scrivono, cosa che avviene invece su Wattpad, piattaforma che unisce giovani scrittori e lettori, permettendo di pubblicare online le proprie opere e di farle leggere e commentare dagli altri utenti.

Nato in Cina nel 2014, Musical.ly è un’app di videosharing, disponibile sia per iOS che per Android, che permette di condividere mirco filmati di circa 15 secondi, in cui si cantano e ballano brani in playback, o si recitano stralci di dialoghi tratti da film, cartoni animati o serie. In pratica, si tratta di video in cui gli utenti (circa 200 milioni e in gran parte adolescenti), mimano le canzoni con una specie di karaoke muto, a cui è possibile aggiungere effetti speciali o filtri. C’è anche la possibilità di girare i video con la propria voce o in livestream tramite un’applicazione collegata, Live.ly., e infatti molti aspiranti cantanti hanno iniziato a usarla proprio per farsi conoscere.

Come funziona Musical.ly? Prima di tutto si sceglie la musica (o lo spezzone di dialogo) da riprodurre, spaziando tra una lista di canzoni divisa per categorie e generi. Poi si decide il filtronorm, epic e slowfast e lapse, per rendere il proprio video (chiamato Musically) più veloce o più lento. Si può inoltre decidere di registrare a scatti, interropendo la registrazione e montandola a proprio gusto, per cambiare ambientazione, acconciatura, aspetto. Finita la registrazione basta cliccare su Pubblica o su Archivia in privato.

I fondatori, Luyu Yang e Alex Zhu, hanno raccontato in un’intervista a Business Insider di aver avuto l’idea osservando i comportamenti più frequenti degli adolescenti: ascoltare la musica e scattarsi selfie. Hanno pensato così di combinarli e di progettare un social network di video musicali.

Per chi non lo conosce e non l’ha mai usato, forse questa spiegazione non risulterà particolarmente chiara, e infatti usare Musical.ly non è così semplice, o meglio così immediato, come condividere una foto su Instagram o scrivere la didascalia di un video da pubblicare su Facebook. E oltre tutto, visto dall’esterno, sembra avere una finalità diversa da quella degli altri social. Musical.ly non è un mezzo per farsi conoscere, ma per farsi vedere. Di un utente non si riescono a comprendere gusti, pensieri o parole (come invece si potrebbe intuire da una foto di Instagram o da un post di Facebook): ci si osserva soltanto mentre si riproduce una coreografia, tra l’altro il più delle volte già prestabilita. Detta così, sembra che Musical.ly sia più impersonale rispetto agli altri social. Insomma, su Musical.ly si può postare sempre qualcosa, anche quando non si ha necessariamente niente da condividere, e secondo un articolo pubblicato su Elle, è proprio questo il motivo che ne ha decretato il successo. Ma questa non vuole essere una critica all’esibizionismo fine a se stesso, bensì uno spunto da cui partire per riflettere sul perché un social che non racconta praticamente nulla di un utente, permetta ai followers di affezionarsi così tanto ai personaggi più popolari. Esiste addirittura un termine per indicarli: muser.

La maggior parte dei muser ha un’età compresa tra i 13 e i 21 anni; tra i più influenti a livello internazionale, ci sono le gemelle quattordicenni Lisa & Lena, che vantano oltre 20 milioni di fan, e il tredicenne Jacob Sartorius, che grazie a Musical.ly ha inciso e pubblicato una canzone che è stata nella classifica delle prime dieci più scaricate da iTunes. E questo è un altro degli aspetti interessanti del social: i protagonisti sono giovanissimi, come nel caso delle italiane Iris FerrariElisa Maino. Le storie delle due ragazze, entrambe quindicenni, seguono una parabola molto simile. Dai social (non solo Musical.ly, ma anche Instagram e Youtube) sono arrivate in libreria e in poco tempo i loro nomi sono comparsi nelle classifiche dei titoli più venduti.

Una di voi di Iris Ferrari, uscito lo scorso 20 febbraio per Mondadori Electa, è una sorta di racconto autobiografico in cui l’autrice descrive come trascorre le sue giornate, rievoca aneddoti legati alla sua infanzia e parla dei suoi gusti e delle sue passioni, dai programmi tv alle canzoni preferite. Mostra la sua vita quotidiana per dimostrare che alla fine, nonostante la fama, è una ragazzina proprio come tutte le altre.

Come Iris Ferrari, anche Elisa Maino ha 15 anni e si è fatta conoscere sul web, su YouTube, Instagram e Musical.ly, dove ha 3,2 milioni di follower e da poco ha pubblicato con Rizzoli #OPS. A differenza di Una di voi, il libro di Elisa Maino non è un racconto autobiografico, ma un romanzo che racconta la storia di Evy, un’adolescente milanese che trascorre le vacanze estive da sua nonna, in una località in montagna dove non c’è connessione internet. La ragazza quindi è costretta a vivere in modo completamente diverso da quello a cui è abituata, senza social e senza avere la possibilità di condividere ogni momento con i suoi amici.

Nel video di presentazione di #OPS, Maino dichiara di aver lavorato al romanzo per un anno e mezzo e che sogna di diventare una scrittrice da quando è bambina. Nonostante il libro racconti una storia di finzione, sono molti i riferimenti alla vita della ragazza, come per esempio il rapporto tra la giovane protagonista e la nonna Lea. La dedica del libro, infatti, è rivolta proprio alla nonna della Youtuber e il titolo, come racconta lei stessa, è l’acronimo di “Ora puoi scordarmi”, una frase che la nonna malata le disse poco prima di morire.

 

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