Paolo Di Paolo avvia un “esperimento narrativo”: un romanzo in forma di newsletter gratuita settimanale, in 20 puntate: “1999 – Un attimo prima del mondo com’è” sarà scritto dall’autore in tempo reale, “lasciando spazio alle interferenze del presente e del dialogo con chi lo leggerà” – I particolari e le motivazioni del progetto, che precede l’uscita di “Tremare”, il successivo libro, che sarà pubblicato nel 2026 da La Nave di Teseo

Un viaggio nel 1999: quattro amici, cinque grandi film, cinque presagi della vita adulta”. Mentre il mondo dell’editoria si interroga sulle vendite in calo, e sull’impatto dell’intelligenza artificiale sul futuro della scrittura e della lettura, Paolo Di Paolo ha deciso di avviare un “esperimento narrativo“: un romanzo in forma di newsletter gratuita settimanale, che riadatta attraverso gli strumenti contemporanei il modello del feuilleton, il romanzo a puntate, nato in Francia a cavallo tra il ‘700 e l’800.

Il nuovo libro, dal titolo 1999 – Un attimo prima del mondo com’è – sarà scritto dall’autore in tempo reale, “lasciando spazio alle interferenze del presente e del dialogo con chi lo leggerà” (un po’ come, da qualche anno, avviene ad autrici – in maggioranza – e autori, che sperimentano sulla piattaforma Wattpad principalmente in ambito romance e fantasy).

Come ricorda Paolo Di Paolo nella prima puntata della newsletter, disponibile dal 23 maggio, “una volta, i romanzi uscivano a puntate sui giornali”, e il “grande pioniere dei romanzi a puntate è stato un genio: Balzac“.

paolo di paolo romanzo newsletter

Ho sempre sognato di scrivere a puntate”

Spiega ancora Di Paolo: “Ho sempre sognato di scrivere a puntate, di dare forma a un feuilleton, come si chiamava quel genere di narrativa fissato al piede della pagina sui giornali dell’Ottocento. Mi piace l’idea di sapere dove comincio ma non dove arriverò. Mi piace anche l’idea che la scrittura subisca l’interferenza del giorno-per-giorno, di una quotidianità privata e pubblica che non posso prevedere. Mi piace l’idea che questo libro, per ora, resti aereo, impalpabile, senza carta, gratuito. E che le sue puntate entrino nelle giornate di chi sceglierà di leggerlo: una notifica fra mille, ma con un grado di infiltrazione forse superiore, o comunque più immediato, rispetto a quello del volume di carta e inchiostro. Entra nel flusso, diciamo pure così…”. E argomenta: “(…) Con più frequenza e con più inquietudine – forse – di quanto lo facciano altri scrittori, mi domando chi siano i lettori dei miei libri. Più in generale: i lettori dei libri. (…) Quando scorro i rendiconti, verifico il numero – nemmeno deludente, talvolta – delle copie vendute, immagino quante fra quelle siano rimaste intonse, o lasciate a metà, dimenticate. Ingiallite in spiaggia per un po’. Rimaste a impolverare sullo scaffale di uno studente costretto all’acquisto. Immagino anche il tempo – il concreto, circoscritto minutaggio – che, in una vita adulta e presumibilmente fitta, qualcuno ricava per leggere. Prima di dormire? No, no, troppa stanchezza. E quando? Posta così la questione, ha del miracoloso il fatto che qualcuno riesca a leggere realmente. Non a comprare libri, che è un’altra cosa. A leggerli”.

“Un non-libro potrà permettersi di non essere recensito”

Nella sua amara analisi legata al presente del settore (e del suo mestiere), lo scrittore poi aggiunge: “Spesso i libri non li legge nemmeno chi li promuove. Non gliene importa niente. Non ne può più”. E così “mi sono detto che volevo fare qualcosa di diverso. Un non-libro che potrà permettersi di non arrivare fra le mani degli addetti ai lavori, di non essere recensito; di essere ‘promosso’ in modo meno ansioso, di limitarsi a cercare degli interlocutori, a uno a uno. Con una gratuità del gesto che presuppone una altrettanto gratuita risposta”.

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La scelta della newsletter

Di Paolo ha puntato su un media di cui negli ultimi anni si è molto parlato, la newsletter: “Magari la segnalerò a quegli amici e conoscenti a cui non so spiegare che libri scrivo e che non ne hanno mai comprato uno. Magari anche a quei ‘colleghi’ che non mi hanno mai letto, per disinteresse, per distrazione, o perché credono di sapere già. Ma soprattutto mi interessa stabilire una dialettica concreta con gli sconosciuti e le sconosciute che decideranno di seguire questa vicenda e questi personaggi”. La newsletter (qui il link per iscriversi) sarà comunicata attraverso i social dell’autore stesso.

Paolo Di Paolo nella foto di Stefania Casellato

Paolo Di Paolo nella foto di Stefania Casellato

Il passaggio alla Nave di Teseo

Questo esperimento segna anche l’inizio di un nuovo percorso editoriale: La Nave di Teseo ha infatti appena proposto la nuova edizione (con una postfazione dell’autore) di Raccontami la notte in cui sono nato, romanzo d’esordio di Di Paolo, che entra così nel catalogo della casa editrice di Elisabetta Sgarbi, con cui nel 2026 pubblicherà Tremare, il successivo libro (non quello nato dalla newsletter a puntate, quindi).

Saranno 20 le newsletter del romanzo a puntate. Al centro della trama, come detto all’inizio, quattro amici adolescenti in cinque diversi memorabili pomeriggi al cinema nello stesso fatale anno: American Beauty, Tutto su mia madre, Matrix, Magnolia, Eyes Wide Shut. “In ciascuno è annidato un presagio della vita adulta. Perturbante, sgradevole, ipnotico. Il narratore conosce qualcosa che loro non conoscono, inconsapevoli, sul crepaccio fra un secolo e l’altro. Laggiù. Mentre Elon Musk ventottenne fonda una compagnia di servizi finanziari e di pagamenti via email; e Taylor Swift entra a far parte di una compagnia teatrale per bambini a West Reading, Pennsylvania. Che cosa si vede – di chiaro, di minaccioso – da lì? Come abbiamo fatto a diventare ciò che siamo diventati?“.

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In chiusura della newsletter introduttiva, Paolo Di Paolo aggiunge:  “Mi interessa mescolare i generi di scrittura, andare avanti a tentoni e mettere a parte chi legge del cantiere: per questo, ogni puntata avrà elementi fotografici, video, tracce, cimeli, dettagli. E la lettura in audio di ogni capitolo. Il primo lo legge Filippo Scotti, classe 1999 non a caso, attore protagonista di È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino. Gli altri li leggerò io. Mi pare sia tutto”.

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