Dopo il botta e risposta tra Roberto Saviano e il commissario Mauro Mazza, nei giorni scorsi si è tornati a discutere dell’Italia ospite d’onore alla Fiera Internazionale del Libro di Francoforte. In una lettera aperta, frutto di una “discussione collettiva”, un gruppo di autrici e autori italiani si rivolge alla Buchmesse e all’AIE. Tra le altre cose, si chiede “un momento di incontro pubblico con scrittori e scrittrici tedeschi, e più in generale internazionali”, e si esprime preoccupazione per “una sequenza di prevaricazioni, di forme e gravità diverse, alle quali assistiamo negli ultimi due anni e delle quali spesso siamo l’oggetto, eventi singoli che mostrano una volontà esplicita di ingerenza sempre più soffocante della politica negli spazi della cultura…”. Arriva poi la risposta di Cipolletta: “Accogliamo la richiesta delle autrici e degli autori di aggiungere momenti di dibattito alle occasioni già individuate”. Per il presidente dell’Associazione Italiana Editori (che prende le distanza da Mazza su Saviano) “non ci può essere contrapposizione tra editori e autori perché siamo tutti dalla stessa parte”. E ancora: “Aie ha seguito un metodo trasparente, nessuna volontà di escludere Saviano…” – I dettagli
A meno di un mese dall’ultima polemica sull’Italia ospite d’onore alla Fiera Internazionale del Libro di Francoforte, nei giorni scorsi si tornati a discutere della presenza italiana alla Buchmesse (dal 16 al 20 ottobre prossimo).
Eravamo rimasti (qui i dettagli e tutti gli interventi, ndr) al botta e risposta tra Roberto Saviano e Mauro Mazza (Commissario straordinario del Governo per l’Italia ospite d’onore alla Fiera), con l’autore di Gomorra che aveva rifiutato il tardivo invito a prendere parte a uno degli incontri ufficiali organizzati dal nostro Paese (a Francoforte Saviano ci sarà, ma invitato dalle istituzioni culturali tedesche, non nell’ambito del programma italiano, ndr).
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LA LETTERA DI 41 SCRITTORI E SCRITTRICI
La novità è che nei giorni scorsi è stata diffusa una lettera firmata da 41 scrittrici e scrittori, tra cui diversi degli autori invitati a Francoforte, indirizzata al direttore della Buchmesse Jürgen Boos e al presidente Associazione italiana editori Innocenzo Cipolletta.
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DALL’ASSENZA ITALIANA ALLA CRITICA AGLI INCONTRI “INSULARI”
Nella lettera aperta, che ha fatto parlare sui giornali e sui social, si critica l’assenza di Saviano dalla lista degli invitati, ma anche il programma stesso degli eventi in cui saranno coinvolti gli autori italiani in fiera, incontri definiti “insulari“, tra scrittori tutti italiani “invece che con gli scrittori e gli operatori internazionali com’è nello spirito di Francoforte” (va aggiunto, però, che negli anni scorsi non c’erano molti autori tedeschi agli incontri organizzati dagli altri Paesi ospiti alla Buchmesse).
Nelle ultime settimane, dunque, tra autrici e autori si è molto parlato del “caso-Francoforte“, ed è stata avviata una “discussione collettiva“, da cui è scaturita la lettera. Tra i coordinatori del dibattito (con numerosi scambi di mail tra autrici e autori), lo scrittore Paolo Giordano, che con ironia, via social, aveva subito motivato il suo no all’invito a far parte della delegazione, facendo riferimento proprio al mancato invito a Saviano.
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Nella bozza della lettera (anticipata dal Corsera), inoltre, si legge: “Ognuno di noi avrebbe desiderato, durante la permanenza a Francoforte, di interagire con i protagonisti e le protagoniste dell’editoria tedesca e non solo, con i nostri colleghi europei e internazionali, in un momento storico in cui abbiamo più bisogno che mai di sentirci appartenenti a una cultura unica. Invece, l’Italia sarà presente alla Buchmesse in modo insulare, tramite un programma di duetti fra autori italiani, un’anomalia che sappiamo avere pochi precedenti nella storia dei Paesi ospiti e che denota una mancanza grave di strategia culturale ed editoriale da parte della commissione straordinaria incaricata in Italia”.
Tra gli autori che sin da subito hanno declinato l’invito, lo ricordiamo, troviamo Sandro Veronesi, Francesco Piccolo e Franco Buffoni. E tra chi lo aveva fatto in precedenza, oltre a Giordano, anche Antonio Scurati.
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“UNA VOLONTA’ ESPLICITA DI INGERENZA SEMPRE PIU’ SOFFOCANTE DELLA POLITICA NEGLI SPAZI DELLA CULTURA”
Per i firmatari, l’esclusione di Saviano non è stato un caso isolato, ma “s’inscrive in una sequenza di prevaricazioni, di forme e gravità diverse, alle quali assistiamo negli ultimi due anni e delle quali spesso siamo l’oggetto, eventi singoli che mostrano una volontà esplicita di ingerenza sempre più soffocante della politica negli spazi della cultura… (…) tale ingerenza si esplica non solo nell’occupazione sistematica di ogni ruolo decisionale nella cultura secondo criteri di fedeltà politica, ma anche in forme più o meno esplicite di censura, in attacchi personali volti al discredito e in un uso spregiudicato delle querele ai danni di scrittori, giornalisti e intellettuali da parte di chi occupa posizioni di potere”.
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LA RICHIESTA DI UN INCONTRO IN DIALOGO CON AUTORI TEDESCHI E INTERNAZIONALI
Scrittrici e scrittori esprimono dunque disagio e preoccupazione (anche per il contesto politico, italiano ed europeo). C’è quindi spazio, nella lettera, per la richiesta di “un momento di incontro pubblico con scrittori e scrittrici tedeschi, e più in generale internazionali, durante la Buchmesse 2024, nel quale discutere proprio di questi argomenti, al di fuori degli spazi limitati che sono stati disegnati dalla commissione italiana per noi”.
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E ARRIVA LA RISPOSTA DI CIPOLLETTA (AIE), CHE ACCOGLIE LA RICHIESTA DEGLI AUTORI
“Abbiamo ricevuto una lettera da un gruppo di autrici e autori italiani. Stiamo condividendo con la Buchmesse una risposta: accoglieremo la richiesta delle autrici e degli autori di aggiungere momenti di dibattito alle occasioni già individuate”.
Così il presidente dell’Associazione italiana Editori (AIE) Innocenzo Cipolletta, in risposta alla lettera. E ancora: “Abbiamo sempre lavorato perché tutti gli autori e le autrici si sentissero a casa, e continuiamo a lavorare con questo spirito. Tutti coloro che hanno ricevuto e accolto l’invito a partecipare alla Buchmesse potranno esprimersi liberamente nel padiglione italiano durante gli incontri in programma che, come già previsto, vedranno personalità tedesche nel ruolo di mediatori e moderatori tra il pubblico internazionale e gli autori stessi. In aggiunta stiamo raccogliendo le richieste degli editori stranieri, in particolare tedeschi, per valorizzare ulteriormente la presenza autoriale italiana a Francoforte”. Ancora Cipolletta: “Il mondo del libro ha come presupposto la massima libertà di espressione delle idee e da questa libertà trae le forze per permettere al libro di essere ancora oggi il più efficace strumento di diffusione del pensiero. La Buchmesse è largamente l’evento più rappresentativo di questo contesto: con lo scambio dei diritti sulle opere a livello internazionale, le idee escono dai confini nazionali e si diffondono globalmente. Per questo siamo lieti di aggiungere, anche in accordo con il Commissario Mauro Mazza, un momento di dibattito alle occasioni già individuate, come richiesto dai firmatari della lettera”.
CIPOLLETTA: “NON CI PUO’ ESSERE CONTRAPPOSIZIONE TRA EDITORI E AUTORI”
All’indomani della nota, Cipolletta, intervistato dal Corriere della Sera, ha premesso: “Innanzitutto volevo mettere in evidenza che non c’è, non ci può essere contrapposizione tra editori e autori perché siamo tutti dalla stessa parte. Per l’editore gli autori sono i protagonisti della propria attività e per gli autori noi siamo lo strumento attraverso il quale loro vanno verso il pubblico. Quindi siamo intimamente legati, se loro sentono disagi e preoccupazioni, questi sono disagi e preoccupazioni che noi stessi sentiamo.
“AIE HA SEGUITO UN METODO TRASPARENTE, NESSUNA VOLONTA’ DI ESCLUDERE SAVIANO”
E, nella stessa intervista al Corsera, lo stesso Cipolletta è tornato sul caso-Saviano: “Ho cercato di spiegare perché lo scrittore non era stato preso in considerazione, e questa spiegazione è stata considerata burocratica. Ecco, se per burocratica si intende che abbiamo seguito un metodo trasparente, è quello che abbiamo fatto: cioè abbiamo seguito il metodo sempre seguito dall’Aie, dove tra l’altro io sono presidente da pochi mesi”.
Cipolletta ha anche spiegato che che nella preparazione delle fiere, l’Aie chiede agli editori quali sono gli autori che vogliono presentare, senza aggiungere o togliere nomi, “ma solo con una cernita delle proposte per tenere presenti generi e tipologie di editori, in modo che nessuno sia trascurato. Questo è successo anche per Francoforte, avendo gli editori presentato più di 300 proposte: e non c’era Saviano. Noi non lo abbiamo aggiunto, così come non abbiamo aggiunto altri nomi, e di questo mi dispiace, perché Saviano è un personaggio di grande rilievo. E mi scuso pure, se non ci abbiamo pensato. Però non c’è stata nessuna volontà di esclusione, soltanto l’aver seguito una procedura“.
LA PRESA DI DISTANZA DA MAZZA
Cipolletta ha parlato anche con Repubblica, e a proposito delle parole di Mazza su Saviano in conferenza stampa (con tanto di pesante riferimento alla non completa originalità degli scritti dell’autore di Gomorra, ndr), ha aggiunto: “Quella di Mazza è una dichiarazione che non condivido, una dichiarazione non vera. Non è stato quello il motivo dell’esclusione“. Il presidente di AIE prende dunque le distanze dal commissario: “A volte siamo d’accordo, a volte no. Questa volta no“.
PAOLO GIORDANO DOPO LA NOTA DI AIE
“Posso commentare solo a titolo personale per il momento. Sono lieto che il presidente dell’AIE accolga la richiesta di un evento aggiuntivo. Ma è anche la parte della lettera che definirei facile. Più difficile è ciò che nella lettera viene detto sul contesto, sulle ingerenze della politica negli spazi della cultura, e in particolare sulle querele. Su tutto questo non vedo risposta né, purtroppo, solidarietà. Se ci sentiamo a casa? Ci sentiamo a casa, sì, grazie, forse anche troppo”, ha replicato lo scrittore Paolo Giordano, tra gli autori più attivi in questa discussione.
Per contestualizzare questi discorsi, va detto che AIE non ha mancato di criticare il governo Meloni (vedi il caso Scurati, ad esempio), e lo stesso è capitato in passato con altri governi (su altre questioni). Vale anche la pena ricordare che il progetto Italia ospite d’onore a Francoforte è partito quando al governo non c’era Giorgia Meloni, ma quando ministro dei Beni e le Attività Culturali era Dario Franceschini, e quando commissario era l’ex presidente di AIE Ricardo Franco Levi (dimmissionario nel maggio 2023 dopo una serie di polemiche).
Tra l’altro, il prestigioso appuntamento di Francoforte, oltre agli incontri con le autrici e gli autori italiani a ottobre, ha il merito di rinforzare il sostegno alle traduzioni all’estero degli scrittori e delle scrittrici del nostro Paese (i numeri comunicati da AIE a questo proposito sono positivi).
AIE INTERVENUTA IN DIFESA DI SCURATI DOPO LA CANCELLAZIONE DEL MONOLOGO SUL 25 APRILE
Restando ad AIE, l’associazione (che ovviamente rappresenta in primis gli interessi degli editori) si batte in particolare per la salvaguardia della libertà di espressione e del diritto d’autore.
A proposito di difesa della libertà di espressione, non a caso, per tornare a quanto scrivevamo poco fa, quando nelle scorse settimane si è parlato della cancellazione del monologo sul 25 aprile di Antonio Scurati su Rai3, l’Aie è intervenuta con la seguente nota: “L’Associazione Italiana Editori è a fianco degli editori nel ribadire che la libertà di espressione è al cuore della democrazia ed è principio guida inderogabile per tutto il mondo del libro. Un Paese forte della sua democrazia non dovrebbe mai temere le opinioni degli scrittori, qualunque esse siano”.
ORA SI ATTENDE IL PROGRAMMA DEFINITIVO A SETTEMBRE (SPERANDO CHE LA FIERA SIA UN’OCCASIONE DI VISIBILITA’ PER LA NOSTRA CULTURA)
Certo, nella gestione della presenza dell’Italia ospite d’onore alla fiera tedesca, per l’Associazione Italiana Editori non dev’essere stato semplice gestire il cambio al governo.
Detto delle tante polemiche, ora l’attesa è per il programma definitivo della presenza italiana a Francoforte, che verrà comunicato a metà settembre, con l’auspicio che la Buchmesse sia un’occasione di visibilità per la nostra cultura, le nostre autrici e i nostri autori (e le nostre case editrici).
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