“Baby Boomer”, “Gen X” e “Millennials”: tra queste generazioni chi ha letto di più, e che si è interessato di più (e come) alla lettura, nell’anno della pandemia? Le interessanti risposte, relative agli Usa, arrivano da un rapporto del Panorama Project. Ad esempio, risulta che le persone che non si sono identificate come bianche sono quelle che si sono dedicate maggiormente ai libri, e che biblioteche, librerie e canali online sembrano essersi supportati a vicenda, portando a coinvolgimento e vendite reciproche. Sorprendente anche il ruolo dei videogiochi…

Nel 2020, anno segnato dalla pandemia da Covid-19, il settore dell’editoria libraria è riuscito a difendersi (e in certi casi a crescere, dati alla mano: ad esempio, nel 2020 negli Usa le vendite di libri sono aumentate dell’8%) nonostante difficoltà e criticità.

Al riguardo, è stato da poco pubblicato un ampio rapporto proprio negli Stati Uniti dal Panorama Project, curato da Rachel Noorda e da Kathi Inman Berenes della Portland State University, e finanziato da OverDrive, dall’American Library Association, dal Book Industry Study Group e dall’Independent Book Publishers Association.

L’obiettivo? Esplorare gli atteggiamenti dei consumatori americani nei confronti dei media e dei libri, con particolare attenzione alle generazioni di Baby Boomer (nati fra il 1946 e il 1964), Gen X (nati fra il 1965 e il 1979) e Millennials (nati fra il 1980 e il 1994).

L’analisi del Panorama Project è stata condotta su oltre 4300 soggetti di sesso, etnia, ceto sociale e regione geografica differenti, e si è concentrata non solo sull’acquisto di libri, ma anche su un coinvolgimento più “laterale”, includendo chi ha preso in prestito un volume, chi lo ha scoperto grazie ad altri media, chi lo ha regalato, chi ne ha sentito anche solo parlare e così via.

Grazie alle condivisioni sui social e a diversi altri elementi presi in considerazione, stando a quanto sintetizzato su Bookriot, si è appurato che a dedicarsi ai libri più di ogni altra fascia di età sono stati i Millennials, i quali, pur avendo una tessera della biblioteca nel 70,5% dei casi rispetto al 75,8% degli altri gruppi, hanno preso in prestito più libri dei Baby Boomer e della Gen X.

È interessante notare, poi, che in tutte le fasce di età le persone che non si sono identificate come bianche sono quelle che si sono dedicate maggiormente ai libri. Tra queste, gli afrodiscendenti hanno registrato un numero maggiore di libri letti al mese rispetto al sondaggio generale (4,2 ebook al mese, 5,2 libri stampati e 2,7 audiolibri), mentre gli asiatici americani hanno detenuto la percentuale più alta di tessere della biblioteca (81%), hanno pubblicato più recensioni di libri e sono stati maggiormente influenzati dalle valutazioni altrui.

Biblioteche, librerie e canali online sembrano essersi supportati a vicenda, portando a coinvolgimento e vendite reciproche. Gli acquisti sono stati inoltre capitanati dai latin american, mentre le “baby boomer” donne hanno regalato più libri delle altre categorie.

I lettori di audiolibri ed ebook sono risultati invece multitasking rispettivamente nel 70% e nel 61% dei casi.

Spazio anche al tema pirateria: fa riflettere il fatto che il 41% di chi si procura copie pirata abbia affermato che non solo acquista libri, ma che acquista addirittura lo stesso libro in più formati.

A fronte di 2,44 ebook, 3,88 libri stampati e 1,89 audiolibri fruiti ogni mese, Lithub ha fatto notare che i fattori più importanti nella scelta di un libro sono stati nell’ordine il genere dell’opera, l’autore e l’opinione di altri lettori. Solo il 9% degli intervistati ha affermato che il prezzo fosse stato importante nella scelta, mentre la Gen X si è dedicata a un minor numero di libri stampati rispetto alle altre due generazioni, impegnandosi però con più audiolibri ed ebook e interagendo maggiormente anche con prodotti televisivi e cinematografici.

Come ha dichiarato la dottoressa Noorda, d’altronde, il Panorama Project è stato “il primo studio nel suo genere a esaminare il coinvolgimento dei consumatori con i libri rispetto anche al consumo di tv, film e videogiochi. Abbiamo così scoperto molteplici opportunità di vendita per editori e autori, che potranno trarre vantaggio da quei gruppi che acquistano più libri in tutti i formati“.

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