Al Ninfeo di Villa Giulia, a Roma, è stato assegnato il Premio Strega 2022 – Ecco chi ha vinto il riconoscimento letterario italiano più ambito…

Al Ninfeo di Villa Giulia, a Roma (con diretta televisiva su Rai Tre, e conduzione affidata a Geppi Cucciari) si è appena conclusa la (piovosa, ma solo nella prima parte) notte della prima finale a sette nella storia del premio Strega.

L’edizione 2022 del riconoscimento letterario più ambito è andata al favorito, Mario Desiati, autore di Spatriati (Einaudi) e che, intervistato da Cucciari, si definisce “uomo femminista“.

Lo scrittore pugliese, al Ninfeo con ventaglio rosa e scarpe e pochette color arcobaleno, ottiene 166 preferenze e riporta il premio in via Biancamano (l’ultimo successo per Einaudi era arrivato nel 2017, con Le otto montagne di Paolo Cognetti).

Desiati sceglie a sorpresa di non aprire in diretta tv la bottiglia del Liquore Strega che, come tradizione, viene consegnata al vincitore: “L’aprirò in Puglia“. E ricorda e dedica con emozione il premio a un’altra autrice pugliese, Mariateresa Di Lascia, che nel ’95 vinse postumo lo Strega, e all’amico Alessandro Leogrande, scrittore e giornalista tarantino morto nel 2017.

premio strega 2022

Intervistato da ilLibraio.it all’uscita del romanzo, nella primavera di un anno fa, Desiati aveva parlato dei suoi due protagonisti (Claudia, una donna in perenne fuga, a cui la provincia sta stretta, e Francesco, che sembra avere un atteggiamento opposto) e del titolo del libro: “Sono spatriato come loro. E va aggiunto che spatriato in molti dialetti pugliesi ha una sfumatura in più rispetto al participio di spatriare… Va dal balordo al ramingo, dal disorientato, al precario. Spatriato a volte è anche un insulto, un modo per definire in modo spiccio una persona che non ha un posto fisso, non ha un’identità chiara rispetto agli altri. Altre volte è un modo simpatico per definirsi fuori dal coro. Altre volte ancora è semplicemente un’identità fluida, forse più libera, come sono i personaggi di questo romanzo. A Martina Franca (la città delle Murge in cui lo scrittore è nato, ndr) mi hanno dato tante volte dello spatriato, sia gli amici sia i parenti, perché non ho ‘costruito’ una famiglia, non si capisce esattamente che faccio, non sanno dove vivo di preciso. A volte lo hanno detto con affetto, altre con sgomento”.

finalisti premio Strega 2022

Le autrici e gli autori che si contenderanno la finale del premio Strega 2022 – foto di ©Musacchio, Ianniello, Pasqualini & Fucilla

E veniamo agli altri finalisti (da notare che le prime quattro posizioni sono occupate da libri pubblicati dal primo gruppo librario italiano, Mondadori).

Claudio Piersanti con Quel maledetto Vronskij (Rizzoli) arriva secondo con 90 voti.

Alessandra Carati con E poi saremo salvi (Mondadori) si classifica terza con 83 preferenze.

Veronica Raimo, autrice di Niente di vero (Einaudi), è quarta con 62 voti. L’autrice è stata già premiata dalla giuria composta da studentesse e studenti con il Premio Strega Giovani 2022. Non solo: alla vigilia della serata al Ninfeo si è tenuta al giardino di Monk, a Roma, la sesta edizione di Strega OFF, con la conduzione di Carmen Maffione, la moderazione della scrittrice Giulia Caminito e il reading di Morgana Giovannetti. Il voto dello Strega OFF è andato proprio a Raimo.

Marco Amerighi con il romanzo generazionale Randagi (Bollati Boringhieri) giunge quinto con 61 preferenze.

Fabio Bacà, autore di Nova per Adelphi (e in finale anche al Campiello) si piazza sesto con 51 voti.

Veronica Galletta, autrice di Nina sull’argine, pubblicata da minimum fax, con 24 voti chiude al settimo posto.

premio strega 2022

UN’EDIZIONE SENZA POLEMICHE (E NEL 2023…)

Come abbiamo scritto nelle scorse settimane, quella che si è da poco chiusa è stata un’edizione dello Strega non semplice da decifrare, con pochi nomi noti al grande pubblico protagonisti e praticamente nessuna polemica ad accompagnare le diverse fasi della gara… a proposito di big, però, a quanto ci risulta potrebbe esserci più di un nome celebre nel 2023

LA FINALE A SETTE

Per la cronaca, tornando a quest’anno, come detto all’inizio, per la prima volta nella storia dello Strega hanno avuto accesso alla finale sette libri anziché cinque, con due ex aequo al quinto posto, mentre il settimo in virtù dell’articolo 7 del regolamento di votazione, che recita: “Se nella graduatoria dei primi cinque non è compreso almeno un libro pubblicato da un editore medio-piccolo (così definito secondo la classificazione delle associazioni di categoria e le conseguenti valutazioni del comitato direttivo), accede alla seconda votazione il libro (o in caso di ex aequo i libri) con il punteggio maggiore, dando luogo a una finale a sei (o più) candidati”.

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