Arrivano reazioni dagli editori, ma non da autrici e autori, alle anticipazioni (e al video) in vista della Fiera del libro di Francoforte 2024, che vedrà l’Italia Paese ospite a 36 anni dall’ultima volta. Per il Commissario Mauro Mazza “l’Italia metterà in campo un ampio spettro di voci e idee diverse e a volte agli antipodi”. Nel video, però, c’è spazio solo per il passato…

Ha fatto giustamente molto discutere (non solo in Germania e nel mondo arabo, ma anche da noi, con la presa di posizione di autrici, autori, e dell’Associazione Italiana Editori e di Adei) il rinvio della premiazione della scrittrice palestinese Adania Shibli, inizialmente prevista alla Fiera del libro in corso a Francoforte. Scelta che ha visto schierarsi, tra gli altri, il filosofo sloveno Slavoj Žižek, nel corso dell’animata apertura della Buchmesse, quest’anno inevitabilmente segnata dalla guerra in corso in Israele.

Al tempo stesso va registrato che per ora stanno facendo un po’ meno parlare, in particolare tra scrittrici e scrittori italiani, le anticipazioni di Mauro Mazza, Commissario straordinario in vista dell’edizione 2024 della Fiera, che vedrà l’Italia Paese ospite a 36 anni dall’ultima volta.

Dopo le dimissioni dell’ex presidente dell’AIE Ricardo Franco Levi (e le discussioni dei mesi scorsi, protagonista anche il fisico Carlo Rovelli) è infatti arrivata la nomina dell’ex direttore del Tg2 da parte del Governo e del ministro della cultura Gennaro Sangiuliano (ieri assente a Francoforte e alle prese in queste ore con un’altra protesta, poi in parte rientrata, legata ai possibili tagli al settore del cinema, ndr).

Radici nel Futuro”. Questo il titolo scelto dal team di Mazza, che in Fiera ha annunciato che all’inaugurazione, il 15 ottobre 2024, ci saranno Rovelli, Stefano Zecchi e Susanna Tamaro. Per Mazza “la cultura è scintilla, è dialogo senza pregiudizi“. E ancora: “No al conformismo, no all’appiattimento”.

Nelle anticipazioni si parla di “un’Italia che metterà in campo un ampio spettro di voci e idee diverse e a volte agli antipodi, che si confronteranno in un proficuo dialogo articolato in numerosissimi dibattiti e incontri per presentare un orizzonte letterario e culturale che prende nutrimento dalle radici del glorioso passato della cultura italiana”.

L’Italia che si presenterà alla vetrina editoriale più prestigiosa a livello internazionale (qui il sito ufficiale) proporrà, nelle intenzioni, “un racconto inserito nel quadro delle solide tradizioni culturali, letterarie e artistiche del nostro Paese, che, animato dalla tensione creativa tra passato e futuro, proprio grazie a questa è in grado di ampliare l’orizzonte culturale di riferimento, far fronte alle sfide che la società presenta, e definire le tendenze letterarie dei prossimi anni che tanto entusiasmano lettori in tutto il mondo”.

Per Mazza, inoltre, “l’obiettivo è offrire un’immagine non stereotipata della Nazione, capace di valorizzare una storia culturale senza eguali ma che al tempo stesso non limiti la propria ambizione nell’esaltare al massimo la creatività delle avanguardie. Ci piacerebbe mostrare a Francoforte una letteratura che veicoli la nostra ricchezza e la nostra vocazione alla libertà. Fare tutto questo con animo sereno è il modo migliore per confermare una componente importante della nostra identità”.

radici nel futuro italia francoforte

Ieri a Francoforte sono stati anche mostrati il video di tre minuti e il logo realizzati in vista del 2024. Logo che a qualcuno potrebbe ricordare la fiamma tricolore

Così Repubblica sintetizza il video: “Tre minuti, voce narrante di Roberto Pedicini, che molto probabilmente non lo racconterà a Kevin Spacey al quale presta la voce come doppiatore. Un condensato di immagini cartolina (Colosseo, Duomo Milano, Duomo Firenze, Venezia, varie panoramiche romane) e una bambina felice che spalanca le porte della meravigliosa biblioteca Angelica di Roma. Inquadratura sui vecchi manoscritti, ripresa virato seppia: scaffali con Prezzolini, Verga, Pavese, Pirandello. E qui è chiaro il significato del logo: un libro aperto da cui germoglia una pianta”.

Nel video c’è anche spazio per l’intervista che Pier Paolo Pasolini fece a Ezra Pound, “due visioni distanti e il modo giusto per riflettere”.

A esprimersi, finora, sono stati Enrico Selva Coddé, amministratore delegato di Mondadori Libri Trade che, come riporta il Corriere della Sera, a proposito del video sottolinea: “Al di là di un contenuto che enfatizza l’immagine retoricamente più nota dell’Italia, legata al passato, credo non sia stato costruito male se pensiamo al suo obiettivo, che è fondamentalmente pubblicitario“, e Stefano Mauri, presidente e Ad di GeMS e presidente del Gruppo Messaggerie. Parlando con l’Ansa, l’editore de ilLibraio.it critica il video: “Non mi è piaciuto. È un video prevedibile, sempre la solita cosa. Quando si parla di cultura e c’è un governo di destra si parla di una roba che viene dal passato. Avrei voluto vedere i nostri autori, gli autori che oggi si pubblicano nel mondo. Invece Dante, Manzoni, la biblioteca, il Colosseo, il Duomo, bellissimi, però poi i germogli io non li ho visti” (il riferimento è al logo, in cui si vede un libro aperto da cui spunta un germoglio, ndr)“. E ancora: “E poi è vero che c’è il contributo alle traduzioni, ma perché non farlo vedere nel filmato, perché parlare solo della cultura come una roba che si faceva in passato?”.

Su Facebook lo scrittore Nicola Lagioia, ex direttore del Salone del libro di Torino, ha detto la sua sul caso-Adania Shibli e ha aggiunto: “(…) Su come la spedizione italiana a Francoforte rischi di essere una grande occasione persa scrivo da anni, nella speranza di venire smentito. Su come, in un anno di governo, la politica a sostegno della lettura sia stata, per ora, pressoché inesistente mi sembra invece evidente. Editori, librai, autrici, autori, insegnanti, operatori culturali credo ne siano consapevoli“.

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