Sempre più popolari da lettori e lettrici di ogni Paese ed età, i manga differiscono dai fumetti occidentali per alcune caratteristiche, importanti da conoscere se ci si vuole approcciare nel modo giusto a questo mondo vasto e affascinante – Ecco quindi una guida per capire nel dettaglio come orientarsi

Negli ultimi anni, in Italia così come in molti altri Paesi, i manga hanno conquistato sempre più spazio nelle librerie e nelle classifiche di vendita, ampliando il loro pubblico e suscitando l’interesse di lettori “vecchi” e “nuovi” anche su Twitch e sui siti di ecommerce, come abbiamo raccontato in questo approfondimento.

Un fenomeno globale che vede al centro quelli che, in altre parole, noi definiamo fumetti giapponesi (anche se in Giappone il termine manga indica genericamente i fumetti provenienti da ogni parte del mondo), e che possiamo suddividere in alcune macrocategorie in base al loro target di riferimento o al tipo letterario.

Nel primo caso, considerando i manga in base al loro target, la distinzione principale è fra: gli Shōnen e i Seinen, cioè i manga rivolti rispettivamente a lettori adolescenti e a lettori adulti; gli Shōjo e i Josei, ovvero quelli rivolti, al contrario, a lettrici adolescenti e a lettrici adulte; e i Kodomo, che sono pensati per un pubblico di bambini.

Distinguendo, invece, i manga per tipo letterario, possiamo individuare: gli Isekai, storie in cui il protagonista si trova catapultato in un altro mondo; i Majokko, fumetti con al centro una ragazzina che ha dei poteri magici; gli Yaoi, YuriShōnen’ai Shōjo ai, quattro tipologie di manga con storie d’amore e di sesso fra i personaggi (per scene ancora più esplicite, ci sono anche gli Hentai); gli Spokon, dedicati al mondo dello sport; i Battle shōnen, più focalizzati sui combattimenti; e infine i Mecha, in cui compaiono dei mezzi meccanici, spesso robot da battaglia pilotati da esseri umani.

Tutte queste tipologie hanno un elemento in comune: si leggono secondo gli stessi criteri, che presentano alcune convenzioni grafiche differenti da quelle dei fumetti occidentali e, in certi casi, regole molto specifiche, importanti da conoscere se ci si vuole approcciare per la prima volta a un fumetto giapponese. Ecco quindi una breve guida per capire nel dettaglio come leggere i manga senza trovarsi spaesati.

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Come si legge un manga

Cominciamo dalle basi: trattandosi di storie a puntate, i manga andrebbero letti sempre a partire dal primo volume, seguendo poi la numerazione progressiva indicata dalla casa editrice. Va inoltre tenuto a mente che qualunque uscita viene rilegata a destra, il che vuol dire che dobbiamo iniziare a leggere da quella che per noi è la quarta di copertina, e che in Giappone corrisponde invece alla copertina vera e propria dei manga.

Lì troveremo, infatti, il titolo e l’autore (anche chiamato mangaka) della storia; dopodiché, aprendo il libro, dovremo concentrarci prima sulle pagine di destra e poi su quelle di sinistra, come illustrato in questa immagine:

Senso di lettura di un manga

Anche all’interno della singola pagina va prestata attenzione all’ordine di lettura dei balloon e alle vignette da guardare per prime. Se non procediamo secondo il giusto criterio, infatti, potremmo credere erroneamente che un’azione si svolga prima di un’altra, quando viceversa potrebbe essersi verificata dopo.

Un esempio concreto è rappresentato dall’illustrazione qui sotto, in cui risulta fondamentale ai fini della trama comprendere la sequenza degli stati d’animo della protagonista:

Una sequenza di scene tratte da un manga

Ecco perciò cosa tenere a mente: in un manga, in genere, la storia procede da destra verso sinistra (anziché da sinistra verso destra, come nei fumetti occidentali) e dall’alto verso il basso. Ciò significa che dobbiamo guardare innanzitutto la scena che sta più in alto sulla destra, poi la scena che sta più in alto al centro e così via, finché non saremo giunti alla fine della prima riga.

Successivamente, leggeremo la prima scena che sta al centro sulla destra, poi la scena che si trova più al centro e infine l’eventuale scena che sta al centro sulla sinistra. Per concludere, passeremo alla prima scena che sta più in basso sulla destra, alla scena che sta più in basso al centro e in ultimo alla scena che sta più in basso sulla sinistra, come sintetizzato di seguito:

Spiegazione di come si legge un manga

Un altro dettaglio da rammentare è che i salti temporali sono comunicati con alterazioni grafiche della tavola. Per esempio, per segnalare i flashback, è piuttosto comune riempire di nero lo sfondo della tavola. Nel momento in cui il nero dello sfondo scompare e torna bianco, sappiamo che la scena ambientata nel passato si è conclusa.

Gli sfondi a righe, in tal senso, rappresentano pertanto una transizione temporale: se una pagina contiene una vignetta con uno sfondo nero nella parte superiore, seguita da vignette con uno sfondo a righe e infine una vignetta con sfondo bianco, ci sta avvertendo del ritorno dal passato (vignetta nera) al presente narrativo (vignetta bianca).

Esempio di flashback in un manga

E chiudiamo con un chiarimento su alcune espressioni dei personaggi, che rientra a buon diritto nel macrodiscorso della lettura dei manga perché, come viene sottolineato anche su WikiHow, se non sappiamo interpretare gli stati d’animo dei protagonisti potremmo perderci degli elementi cruciali della storia, e non riuscire a seguirla per filo e per segno.

Anche le convenzioni grafiche per rappresentare le espressioni sono tantissime, ma in linea di massima fra quelle più comuni ci sono: il sangue che esce dal naso di un personaggio, da leggere come una manifestazione di eccitazione sessuale; la goccia di sudore sovrapposta alla testa di un personaggio, che segnala un suo temporaneo disagio; le ombre sul viso dei personaggi, con cui si può rappresentare la loro rabbia, o in altri caso un senso di shock o di disagio; le lineette orizzontali o verticali all’altezza delle guance, a indicare invece che un personaggio sta arrossendo; e la nuvoletta sotto la bocca di un personaggio, sinonimo di sollievo o di esasperazione a seconda del contesto.

Seguendo queste linee guida, avvicinarsi a un manga nel modo giusto diventerà un’attività sempre più semplice e spontanea, che porterà ad appassionarsi a tante storie di successo e a orientarsi nel vasto e affascinante mondo della cultura giapponese.

D’altronde, la produzione dei fumetti nel Paese del Sol Levante si fonda proprio sull’idea che i manga possano avere lettori e lettrici di ogni età ed estrazione sociale, pronti ad approfondire tematiche di spessore e a conoscere meglio certi elementi di storia, costume e società, mentre si lasciano trascinare dalle vicende dei protagonisti e dalle scelte grafiche dei mangaka più disparati.

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