“Uno che si chiamava Gogol’ non era rimasto per niente soddisfatto dell’interpretazione degli attori. Diceva che gli attori nel mettere in scena la sua nuova commedia intitolata ‘Il revisore’ avevano mancato di tono, e che sarebbe stato pronto a leggerla lui la commedia, da capo a fondo, in una pubblica lettura, per dimostrare agli attori come andava interpretata” – Su ilLibraio.it, un estratto dal nuovo libro di Paolo Nori, intitolato “Repertorio dei matti della letteratura russa”

Autori, personaggi e storie recita il sottotitolo del nuovo libro di Paolo Nori, scrittore e traduttore parmigiano classe 1963, che con Salani pubblica Repertorio dei matti della letteratura russa.

Il testo, non a caso, è un vero e proprio viaggio nei meandri della follia, del genio e della quotidianità dei più grandi letterati russi, compiuto in compagnia di una guida d’eccezione.

L’autore emiliano, laureato in letteratura russa e già autore di opere come La grande Russia portatile (Salani, 2018) e I russi sono matti. Corso sintetico di letteratura russa 1820 – 1991 (Utet, 2019), oltre che di numerosi altri repertori dei matti, racconta infatti in questa sede le idiosincrasie di intellettuali del calibro di Fëdor DostoevskijAnton Čechov e Ivan Turgenev, passando per Jurij Trifonov, Venedikt Erofeev e Sergej Dovlatov.

Ampio spazio è dato anche alle loro mogli, agli amici e ai nemici da cui erano circondati, alle loro abitudini e a episodi forse poco noti della loro biografia o delle loro opere, qui riscoperti con ironia e immediatezza. Pensato tanto per un pubblico di appassionati quanto per uno di lettori meno avvezzi, Repertorio dei matti della letteratura russa si configura quindi come una raccolta di sagaci istantanee, che aprono uno squarcio insolito sulla patria di Lev Tolstoj.

repertorio dei matti della letteratura russa paolo nori

Per gentile concessione dell’editore, su ilLibraio.it pubblichiamo un estratto del libro:

SCRIVEVA TURGENEV

Uno che si chiamava Gogol’ non era rimasto per niente soddisfatto dell’interpretazione degli attori. Diceva che gli attori nel mettere in scena la sua nuova commedia intitolata Il revisore avevano mancato di tono, e che sarebbe stato pronto a leggerla lui la commedia, da capo a fondo, in una pubblica lettura, per dimostrare agli attori come andava interpretata.

In soli due giorni la pubblica lettura era stata organizzata e tutti gli attori della compagnia erano stati invitati. Si erano presentati, tra gli altri, Pogòdin, il professor Vyrier e Turgenev. Ma degli attori neanche l’ombra.

Come ebbe a scrivere Turgenev, Gogol’ doveva esserci rimasto malissimo per l’assenza degli attori, talmente male da prendere l’aspetto di un uomo malato. Ma nel leggere il suo viso a poco a poco si era rianimato, le gote gli si erano ricoperte di un lieve rossore, gli occhi gli si erano fatti più grandi e lucenti. Gogol’ leggeva magnificamente. Stupiva per la sua straordinaria semplicità e naturalezza con una certa grave e in pari tempo schietta spontaneità. L’effetto che raggiungeva era straordinario, specialmente nei punti comici e umoristici. Non si poteva non ridere, d’un riso schietto e sano, era diventata una vera festa.

Purtroppo non era durata a lungo, scriveva ancora Turgenev. Gogol’ non aveva ancora terminato di leggere metà del primo atto allorché all’improvviso la porta si era aperta rumorosamente e un letterato, un uomo ancor giovane, oltremodo entrante e sfacciato, aveva attraversato la stanza e, senza pronunciar parola, era corso a prender posto in un angolo.

A quel punto Gogol’ si era interrotto e aveva suonato il campanello. Al cameriere che era accorso aveva detto irritato: “Ma non t’avevo ordinato di non far entrare nessuno?”

Gogol’ aveva bevuto un sorso d’acqua e aveva ripreso la lettura, ma non era più quello di prima. Aveva cominciato a leggere in fretta, a sbiascicare e mangiarsi addirittura le parole, talvolta tralasciava intere frasi limitandosi a fare un gesto con la mano.

L’apparizione di quel letterato l’aveva sconvolto, i suoi nervi evidentemente non sopportavano la minima scossa.

(Continua in libreria…)

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